Il Carnevale dell’Orso

Il Carnevale è una delle nostre feste più antiche, celebrata oggi nella sua versione di consumo e priva del sentimento di tradizione e mistero che aveva nelle epoche precedenti. Il termine deriva non da cose come “carnem levare” (togliere la carne), o “car navalis” (carro processionale a forma di nave) bensì, semplicemente, dalla festa latina dei Carnualia, una sagra pagana di campagna dove si svolgevano processioni di uomini mascherati da bestie, demoni e folli, si facevano schiamazzi e scherzi, si consumavano le scorte di cibo dell’inverno e ci si lasciava andare a tutte le cose più divertenti e proibite. La tradizione del Carnevale dell’Orso è collegata a questo filone di matta bestialità agreste. Diffusa in diversi centri italiani, specialmente in Piemonte, Sardegna e Sicilia, questa sfilata rappresenta l’inserimento di una figura selvaggia e primordiale nella vita civile.

L’Orso è una sorta di “uomo selvaggio”, ma anche di spirito o demone della natura, perfino di dio delle foreste. Nella cultura europea esso rappresenta l’incarnazione della pura animalità ma anche, poiché si muove a due zampe, cammina e balla, il corrispettivo diretto dell’uomo in natura (visto che i nostri antenati non conoscevano le grandi scimmie antropomorfe). A Piraino e Saponara, dove ancora si celebra questa pantomima, l’Orso avanza per le strade circondato da altre figure animalesche, fa irruzione tra la folla, sbatte campanacci e produce frastuono, viene circondato da cacciatori e domatori, viene frustato e tenuto alla catena, assalta le donne e chiede poi loro di ballare.

I suonatori di brogna (una conchiglia utilizzata come tromba) contrastano i suoi versi e il suono dei tamburi, delle pentole e dei campanacci, mentre il principe con i suoi cavalieri sono coloro che alla fine cacceranno la bestia. Per chi volesse dare un’occhiata a queste pantomime ancestrali (ormai molto modernizzate), l’appuntamento è anche quest’anno a Saponara o a Piraino-Gioiosa Marea, mentre altri carnevali tradizionali si ritrovano ancora a San Fratello, Rodì Milici, Antillo, Novara di Sicilia, San Filippo Superiore e Santo Stefano Briga.

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Mauro Longo
Mauro Longo
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