Sotto i tuoni della superficie, nelle profondità del mare abissale,
il kraken dorme il suo antico, non invalido, sonno senza sogni.
Pallidi riflessi si agitano intorno alla sua scura forma,
vaste spugne di millenaria crescita e altezza si gonfiano sopra di lui
e in un baratro di luce smorta, polipi innumeri e giganteschi
battono con immense braccia la verdastra immobilità,
da segrete celle e grotte meravigliose.
Sette sono i Mari che circondano l’Isola, racchiusi dall’anello indomabile e inespugnabile della Tempesta che li contorna tutti.
Ad Occidente si trova il Mare dei Relitti. Le navi provenienti dal Mondo giungono tutte da questa direzione e tutte affondano inesorabilmente, riempiendo i fondali di relitti e le onde di pezzi di legno, cui spesso sono aggrappati naufraghi e sopravvissuti. Alcune leggende parlano della Città di Relitti, un ammasso galleggiante di resti di velieri e pezzi di legno abitato da reietti, farneticanti e spettri del mare.
A sudovest, di fronte la città di Vespera, si trova il tranquillo e luccicante Mare di Mezzogiorno, attraversato da grandi animali marini e immani cetacei. Dicono i marinai e i pescatori che da qualche parte sul fondale del Mare di Mezzogiorno si trovi Acquaria, una Città Sommersa abitata da tritoni, sirene e creature degli abissi.
A sudest si trova invece il Mare di Vetro. Alcuni marinai che si sono spinti quasi a ridosso della Tempesta parlano di acque dense e coagulate, su cui è possibile quasi camminare. Quali meraviglie e insidie si trovino in questa direzione, solo pochi lo sanno.
Il Mare delle Tartarughe si trova tra la Costa d’Oro e la Barriera di Corallo. Caratterizzato da fondali bassi e sabbie finissime, esso è copiosamente trapuntato di scogli e atolli lussureggianti. Immensi animali vi nuotano placidi e lenti e i loro dorsi alle volte vengono scambiati per isole semoventi. Perle di grandezza e purezza straordinarie sbocciano copiose sul fondo, sorvegliate dalle scure sagome di terribili pescicane.
Il Mare delle Meraviglie si trova oltre la Barriera, ad oriente dell’Isola. Si dice che in quella direzione, oltre la Tempesta, si trovi il Reame Fatato o chissà quale altra terra fantastica. In ogni caso sembra quasi che le leggi fisiche qui abbiano altri effetti: in alcuni punti le onde si aprono e mostrano in basso i propri fondali, mentre i celebri Scogli Volanti si muovono a mezz’aria leggeri come nuvole o trascinati nei vortici della Tempesta. Silfi e Arieli hanno qui molte delle proprie dimore.
A nordest, oltre le fredde rive della Foresta di Ferro, si estende il Mare delle Nebbie, una distesa brumosa e gelida, che si dica celi da qualche parte l’Isola Nascosta, Asconia, abitata da Alcina, la fata del mare.
Infine, a nordovest, si trova il Mar delle Burrasche, il tratto più vicino alle propaggini della Tempesta e squassato costantemente da terribili marosi. Pochi navigano in queste acque e molti abitanti dell’Avernia osservano da alte scogliere fragorose onde di spuma bianca infrangersi contro la roccia.
È in questa direzione che si trova Elisia, l’Isola dei Morti, un lugubre scoglio spazzato da onde nere, su cui albergano le anime dei morti in attesa della fine del mondo.
Nell’estremo settentrione, al confine del mare, ha sede infine il terribile Maelstrom, l’immane gorgo dei mari del nord, una macina di onde, rocce e mulinelli immensi, che frantuma qualsiasi cosa capiti a tiro.
Alcuni dicono che Tifone abbia lì la sua tomba, la sua bocca, il suo cuore.
Oltre i mari, al confine del mondo conosciuto, i naviganti più intrepidi che si spingono il più lontano possibile dalle coste dell’Isola, affermano che esiste solo la Tempesta.
Dal legno dei velieri, guardando avanti verso l’Orizzonte degli Eventi, si scorge solo una parete fumigante di venti sferzanti, un muro di nebbie, turbini, fulmini, saette, tuoni e rossi bagliori. Pochi sono coloro che riescono a tornare indietro, raccontando di fortunali, bestie composte di fulmini e luci intelligenti.