Ecco un altro contributo scritto a suo tempo per DM Magazine, con una versione ridotta apparsa anche su Librogame’s Land. A seguire, le parti successive dell’articolo.
Nel 1986, in tempi assolutamente non sospetti, la Universal Editrice di Roma pubblicava in un numero limitato di copie il primo gioco di ruolo investigativo italiano, alla firma di Antonello Lotronto e Mario Corte.
Oggi giochi analoghi, legati alla narrazione, a strutture ludiche basate su situazioni e trame libere, all’investigazione e al giallo sono molto più diffusi. All’epoca invece, Corte e Lotronto furono dei precursori che vanno giustamente esaltati e il loro Holmes & Co. si configurò subito come un piacevole prodotto per tutti coloro che ebbero la possibilità di accaparrarselo.
Fu molto più facile mettere le mani sul loro manuale a partire dal 1989, quando i diritti passarono alla EL di Trieste, che con le altre sue pubblicazioni ruolistiche nostrane (Kata Kumbas e I Cavalieri del Tempio) fu per un decennio un faro nella nebbia del gioco di ruolo italiano.
L’edizione del 1989 conteneva, oltre alle “regole per il giallo classico” già presente nella pubblicazione targata Universal, le varie espansioni per le scene più “d’azione” tipiche delle storie noir e hard boiled che questo gioco supportava.
Per quello che riguarda l’edizione del 1989, l’unica da noi visionata per redigere questa recensione, il prodotto si presenta discretamente bene, con un corposo manuale di dimensioni A4 con copertina rigida a colori e 192 pagine complessive, secondo lo standard dei manuali della EL. La collana è quella “RoleGame” e la costina del bordo è, ovviamente, gialla.
A seguire e supportare il manuale base, gli unici altri 3 contributi ideati per questo gioco vennero pubblicati nel 1992, all’interno di E. L. Avventura 1, un volume una tantum che comprendeva materiale per tutti i giochi di ruolo italiani della EL.
Per quanto riguarda Holmes & Co., Antonello Lotronto firmava così 1 avventura e 2 espansioni regolistiche, che concludevano definitivamente il ciclo editoriale del gioco.
In entrambe le pubblicazioni, le illustrazioni sono molto semplici ma capaci di renderne adeguatamente l’atmosfera e molte di esse sono del disegnatore Vittorio Giardino, autore del fumetto investigativo Sam Pezzo. Avrebbe comunque aiutato molto una cura maggiore alla grafica delle pagine, che appaiono spesso troppo pesanti e cariche di testo, affaticando la lettura e la consultazione.
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