A Capo Peloro, tra le lagune perdute della contrada Margi, sorgevano nel mondo antico l’Ara e il Tempio di un Dio.
Esiodo, la più antica fonte greca esistente, dice che il Tempio era stato costruito dal dio Orione, quindi per i Greci esso si ergeva già a Capo Peloro prima della fondazione di Zankle ed emergeva da un oscuro passato leggendario, perso nelle pieghe del tempo.
Forse fu eretto dai Fenici, che abitavano i Laghi di Capo Peloro prima dell’arrivo dei Greci. Forse da popoli ancora più antichi, ancestrali e dimenticati.
Chi sia il Dio, che Cosa sia, non è dato saperlo. Una divinità del Mare e delle Profondità, ma anche un essere terribile legato alle paludi, agli acquitrini, al luogo mefitico e sulfureo dove sorgeva il suo Tempio, infestato da una forma di vita aberrante e unica nel suo genere, in grado di causare per secoli miasmi, avvelenamenti, malaria e morie di animali e uomini.
Era forse Pelorias, la Dea della Palude, dai capelli intrecciati di canne e rampicanti? Era Artemide Dictynna, dalle tre forme, mostruosa Dea dei promontori? Era Diana, adorata nei bui recessi presso l’attuale Chiesa di Grotte? Era Poseidone, il terribile Dio del mare e dei terremoti, patrono di Messina nel bene e nel male?
In ogni caso il Dio Ignoto non era certo benevolo, se, come raccontano gli antichi, chiunque toccasse le acque del suo lago perdeva la mano e se i cristiani, invece di trasformare il Tempio in una Chiesa come nella maggior parte dei casi, preferirono abbattere “l’Abominazione dell’Idolo e dell’Altare” e abbandonare l’area al saccheggio di antiquari e muratori.
Nell’Ottocento, un viaggiatore raccontò di aver sentito presso la contrada Margi, nel silenzio tremolante del giorno, una melodia sconosciuta di flauto arrivare da chissà dove.
Qualche anno fa, un moderno archeologo, nella vana cerca dei resti del Tempio, ricorda di aver provato uno strano senso di disagio e paura, che lo spingono a non ritornarvi mai più.
Il Dio Ignoto è ancora nel suo Regno, al centro delle paludi perdute di Capo Peloro.
Perché non è morto ciò che in eterno può attendere.
.
Il Codice Cariddi su Amazon.it
.