Nella piovosa Ibernia mi sono procurato con discreta facilità “la Scatola delle Meraviglie”, ovvero il set introduttivo al gioco di ruolo Pathfinder, vero erede di Dungeons&Dragons Terza Edizione.
La mia definizione di “Scatola delle Meraviglie” non lascia molti dubbi sul mio giudizio finale, che è “Ottimo/Eccellente”.
Di cosa si tratta
Pathfinder è un gioco di ruolo “pen and paper” di stampo tradizionale edito dalla statunitense Paizo e portato in Italia dalla Wyrd Edizioni. Quando “il gioco dei giochi” di ruolo era in tutto il mondo D&D 3.5, la Paizo produceva ottimo materiale di supporto: avventure, ambientazioni, mappe e altro, sempre di squisita qualità contenutistica ed editoriale.
Dopo la chiusura della linea da parte della Wizards of the Coast, che contemporaneamente dava il via alla Quarta Edizione, la Paizo decise di sfruttare la licenza Open Game e creare il proprio GdR, come vera e propria continuazione, perfezionamento e miglioramento di D&D Terza Edizione.
Dal 2009, anno in cui Pathfinder esce sul mercato con il proprio regolamento autonomo, la battaglia delle vendite e delle preferenze con D&D 4ed è stata inesauribile. Pathfinder ha coinvolto soprattutto i giocatori esperti e quelli che venivano da D&D 3.5, mentre D&D 4ed ha attirato maggiormente neofiti e ragazzi poco avvezzi al gdr pen&paper.
A 2/3 anni di distanza, a quanto pare la guerra delle edizioni pare vinta definitivamente da Pathfinder (olè!): i dati di vendita del 2011 premiano la Paizo, mentre la WotC, dopo aver licenziato alcuni sviluppatori, pare oggi lavorare per una futura “Quinta Edizione”, che possa essere di nuovo competitiva.
Dopo anni ricchi di successi e la produzione di tonnellate di materiale eccellente, adesso la Paizo ha prodotto una Scatola Introduttiva al suo prodotto di punta (Pathfinder Beginner Box), destinata ad attirare neofiti, ottenere la distribuzione nei negozi di giochi e conquistare giocatori finora esterni al mondo degli RPG. Idea di certo buona, che richiama la vecchia Scatola Nera, gli Essentials della Quarta Edizione e altre iniziative simili della storia del gdr.
Il prodotto in sé
Considerandola solamente come oggetto fisico, la “Scatola Blu” di Pathfinder è un prodotto eccellente. Per i 30 euro del prezzo europeo, il rapporto qualità/prezzo e quello quantità/prezzo sono superbi. La Scatola è solida, piena di roba che fa brillare gli occhi del giocatore e del collezionista, strabordante di illustrazioni squisite e dotata di tutto quello che serve per partire e giocare immediatamente con i propri amici.
Ecco il contenuto:
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Manuale dell’Eroe (Colori, pagine 66);
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Guida del Game Master (Colori, pagine 98);
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1 Set di 7 dadi opachi;
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4 Schede del personaggio pregenerate: gli iconici Kyra (Chierica Umana), Valeros (Guerriero Umano), Merisiel (Ladra Elfa) ed Ezren (Mago Umano); si trovano anche gratis online;
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4 Schede del personaggio vuote (anche gratis online);
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3 fogli di cartoncino con figure da utilizzare come segnalini: 28 possibili personaggi e 59 mostri;
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Basette per le figure di cartoncino (una ventina);
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Mappa plastificata (flip-mat) a due facciate quadrettate: minidungeon di caverne/zona aperta senza segni;
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Un paio di fogli volanti introduttivi all’uso della scatola e alla Pathfinder Society.
Il gioco vero e proprio
Dal punto di vista strettamente ludico si tratta, com’è facile intuirlo, di una versione semplificata del regolamento ufficiale di Pathfinder. Le meccaniche di gioco sono le stesse, ma vengono limitate le opzioni che i Giocatori hanno nel creare, usare e sviluppare i Personaggi (per esempio Razze, Classi, Abilità, Talenti, Divinità, Equipaggiamento e Incantesimi).
Anche i mostri, le condizioni e i tesori magici, le situazioni tipiche e le insidie che il Game Master può utilizzare sono limitate. Nulla vieta di integrare queste regole con qualsiasi cosa Giocatori e Game Master possano procurarsi dei manuali ufficiali e ovviamente la Scatola dovrebbe spingere prima o poi quelli che si appassionano al gioco a comprare questo o quel prodotto: tiles, schermo del GM, manuali, avventure, mappe, set di dadi, miniature, carte speciali e così via.
Il Manuale dell’Eroe inizia con Skeleton King’s Crypt un’Avventura in solitaria in 23 paragrafi adatta a far comprendere al giocatore neofita cosa sia Pathfinder. Ci sono poi esempi di gioco e tutti i tutorial, riassunti, riquadri esplicativi e sommari necessari ad “indottrinare” al gdr un newbie.
Il tono è abbastanza tecnico, si scende poco nel colloquiale e le informazioni sono inserite in maniera molto “densa” rispetto al numero di pagine e parole; si ha l’impressione la Scatola Blu si rivolga ad un giocatore dai livelli di intelligenza e comprensione medi superiori a quello target di D&D Essentials.
La Guida del Game Master comincia subito con l’avventura in 10 locazioni Black Fang’s Dungeon, un piccolo sistema di caverne dove si affronterà il Drago Nero Black Fang. La mappa e alcuni segnalini presenti nella scatola fanno proprio riferimento a questa avventura.
Seguono poi tutti i consigli su come sviluppare, adattare e gestire le avventure, preparare le sessioni, portare avanti il gioco, disegnare mappe, organizzare gli incontri, disporre i mostri e gli incontri di diverso tipo, elaborare campagne e mondi di gioco: il tutto in 15 pagine.
Le sezioni successive sono occupate dai dettagli su ambienti, terreni ed elementi che si possono inserire nei dungeon (porte, mura, passaggi segreti, illuminazione, funghi vari), trappole, insidie degli spazi aperti, minacce delle città, condizioni del personaggio, armi magiche, pergamene, pozioni, anelli, bacchette, bastoni, oggetti meravigliosi e mostri vari con le loro tabelle degli incontri casuali.
Concludono la guida una breve introduzione alla città di Sandpoint (Varisia, Golarion) come punto di partenza possibile delle imprese dei personaggi e alcuni agganci di avventura.
In entrambi i manualetti c’è tutto quello che serve per giocare senza problemi avventure fino al Livello 5 dei personaggi, tanto da far dubitare che le infinite opzioni presentate nelle migliaia di pagine degli altri manuali servano davvero. Il livello del testo è perfetto, l’approfondimento più che sufficiente a qualsiasi mini-campagna e la grafica complessiva delle pagine stupefacente: i due manuali sono meravigliosi.
Critiche (minori)
Ci sono segnalini di cartoncino da mettere nelle basette invece che miniature, ma è impossibile inserire “pupazzetti” di qualsiasi genere in una scatola e continuare a farla pagare 30 euro. Chi volesse le miniature ufficiali può cominciare a ordinare quelle della Wizkids preparate per l’occorrenza: QUI e QUI.
I dadi sono bruttini, ma vale lo stesso discorso di cui sopra. Un set di dadi cool in stile Pathfinder sarebbe costato il doppio di quello con i sette pezzi semplici e opachi presenti nella Scatola. Inoltre un Giocatore scafato magari ha già a casa set di dadi in abbondanza.
La mappa è brutta. Lo trovo il difetto peggiore della Scatola. Un lato è disegnato come un qualunque territorio aperto (e va bene), ma il lato del dungeon mi sembra scialbo e diventa inutile dopo la prima avventura. Le pieghe sono poi antiestetiche e sembrano difficili da eliminare. Se si fosse inserita una mappa più generica e maggiormente riutilizzabile (tipo quella di Heroquest o della vecchia Scatola Nera di D&D), magari addirittura rigida, sarebbe stato di gran lunga meglio e si sarebbe raggiunta la perfezione totale.
Giudizio finale
La Scatola è bellissima, il gioco al suo interno stupendo e meravigliosamente descritto e illustrato e c’è tutto quello che serve per giocare lussuosamente per sempre.
Considerando il destinatario un neofita anglofono il mio voto sarebbe 9/10 e, se fossi ragazzo di nuovo (con più inglese nella testa), questo gioco sarebbe la mia terra promessa (ci aggiungerei solo un tabellone o una mappa rigida, qualche miniatura e vari altri set di dadi).
Ma questa recensione è destinata a un pubblico italiano, probabilmente di giocatori consolidati e già conoscitori di Pathfinder nella sua versione comune, quindi il discorso cambia leggermente.
Paradossalmente, la sua natura introduttiva e la lingua inglese potrebbero essere l’ostacolo che abbatte del tutto la sua utilità.
Sono un collezionista e mi piacciono i bei giochi oppure sono un appassionato di Pathfinder. La prendo?
Assolutamente sì.
Ho già Pathfinder RPG in italiano o inglese, ma compro solo per giocare davvero. Mi serve la Scatola Blu?
Abbastanza. È tutto in inglese e non molti Italiani sono pronti a sfruttare schede e manuali in quella lingua, specie se hanno già tutto quello che serve nella propria. Si possono però sfruttare:
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La Mappa (valore commerciale 9 dollari + spese);
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I Dadi (valore commerciale 4,5 euro + spese);
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Le 87 figure in cartoncino, invece di comprare le miniature;
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La Scatola, per portarci in giro la roba o conservarci dadi, miniature, schede e fogli vari.
Lo posso regalare a dei ragazzi che non sanno cos’è un gdr o utilizzare con i miei figli/amici più giovani?
Si divertirebbero come matti e sarebbe il modo migliore per iniziare a giocare, se solo non avessero problemi con l’inglese. Per gli Italiani lo scoglio è spesso insormontabile e tanto vale prendere allora una qualunque scatola di boardgame fantasy localizzato nella nostra lingua, anche da collezione.
Non ho Pathfinder gdr e l’inglese non è un problema, lo prendo?
Perché no? Considera però anche che Pathfinder è un gdr ben sviluppato in italiano e inglese e ci sono molti manuali che potresti procurarti per avere un prodotto già completo e maturo, senza passare dal livello introduttivo.
Domanda: il livello di opzioni presentate ai giocatori (e di approfondimento delle regole) consente secondo te di usare questa scatola da sola, o al massimo affiancandogli un manuale dei mostri, per giocare nella modalità E6? (che nel caso di questa scatola diventerebbe E5, visto che le regole presentate non vanno oltre il quinto livello)
Il manuale dei mostri quasi quasi non serve, o comunque per i livelli bassi siamo coperti per abbastanza avventure fantasy da bastare a 10 saghe di Shannara. Ce ne sono 44:
Animali: Cinghiale, Ratto Crudele, Lupo e Serpente velenoso
Parassiti: Ragno gigante e Millepiedi gigante
Nonmorti: Fantasma, Ghoul, Mummia, Scheletro, Zombi e Scheletro Campione
E poi ancora Goblin vari, Orchi vari, Ogre, Trogloditi, Salamandre, Boggard, Uomini lucertola, Elementali, Doppelganger, Costrutti, Personaggi malvagi, Guardie, qualche Bestia magica e un Drago nero.
La natura della patch “E6″ rende inutili (o leggendari) mostri dal grado sfida troppo alto. Considerando però che esistano e si usi un bestiario apposito, per continuare a giocare con la Scatola Blu serve solo un buon numero di Talenti adatti da poter gestire, maggiore magari a quello presentato nel Manuale dell’Eroe (30). L’ideale sarebbe usare la Scatola Blu e l’E6/E5” e poter gestire qualche opzione in più in orizzontale: Talenti, Incantesimi, Scuole Magiche, divinità, Poteri clericali. Ti rimando al prossimo articolo.