Di cosa si tratta
L’Antologia della Letteratura Fantastica a cura di J. L. Borges, A. Bioy Casares e S. Ocampo è una raccolta di quelli che sono, secondo i tre curatori, “i migliori racconti e brani di letteratura fantastica” di tutte le epoche e di tutto il mondo. Il fatto che tra i curatori vi sia J. L. Borges candida questo libro ad essere considerato LA Antologia della Letteratura Fantastica per eccellenza. Il libro ha avuto diverse revisioni ed è edito anche in Italia.
Cosa succede
Il libro raccoglie una serie di brani espunti da opere più lunghe e molti racconti veri e propri, per tratteggiare il paradigma generale di “letteratura fantastica” secondo i tre amici letterati argentini. La prima edizione è del 1940 e, anche se vi saranno poi alcune aggiunte posteriori, il quadro delineato tocca quindi solo in parte il ventesimo secolo. Si passa da Petronio a Joyce, dal celebre “sogno della farfalla” ad alcuni classici contemporanei immortali (La zampa di scimmia, Enoch Soames), da leggende cinesi a brani espunti da le Mille e una Notte.
I lettori esigenti non ci troveranno una logica particolare o un tema, un sottogenere, uno stile, un significato di fondo. Si tratta solamente dei migliori testi del genere fino agli anni ’30 (a detta dei curatori), accorpati insieme in ordine alfabetico per autore. Non mancano nemmeno alcune opere teatrali, abbastanza difficili da godere in lettura.
Grezzezza
Pressoché pari a zero. Il libro è una raffinata raccolta da esteti del fantastico. Niente miti di Cthulhu, quindi, o cimmeri, barbari, lemuriani, astronavi, avventure su Marte o al centro della terra, niente personaggi da romanzo popolare, niente vampiri o mostri tentacolati e nemmeno scimmie antropomorfe degenerate. Da questo punto di vista è un vero peccato…
Nerdismo
Eventuale. Borges è abbastanza conosciuto da rientrare nel nerdometro, assimilabile forse al corrispettivo letterario di Escher. A ben guardare, un nerd piuttosto erudito può rintracciare in questi costituenti fondamentali del fantastico citazioni e spunti ripresi negli ultimi anni da una pletora di libri, anime, manga, film e fumetti. Per esempio “Il sogno della farfalla” compare in Cowboy Bebop e uno dei brani de Le Mille e una Notte riportato è la matrice da cui Paulo Coelho ha spudoratamente copiato il suo L’Alchimista.
Figaggine
L’antologia è figaggine allo stato puro, il fantastico nobilitato fino all’apoteosi letteraria da uno dei più grandi autori di tutti i tempi (Borges). Un ottimo libro da portare a confronto nelle discussioni contro coloro che vorrebbero relegare la narrativa fantastica al rango di sorellastra della letteratura “mainstream”.
Da non dimenticare poi il classico “Sai… io adoooro Borges!” (si pronuncia una specie di “Bòrghes”) che fa sempre colpo su certe ragazze di discreta cultura e raffinatezza.
La Chicca
“Bisognerebbe dire che tutta la letteratura è fantastica.”
La Fesseria
Il troppo spazio lasciato ad autori argentini e ai loro racconti di valore assolutamente secondario. Non c’è dubbio che i tre curatori volessero inserire nella raccolta qualche loro amico o modello ispiratore, ma oggi le pagine a loro destinate sono quasi sempre le più pesanti da scorrere.
Giudizio complessivo
A diversi decenni di distanza dalla sua creazione, l’Antologia regge ancora bene e costituisce di certo una lettura “introduttiva al genere” molto interessante, anche se lontana dall’essere completa, esaustiva, ordinata o tematica.
I lettori più scafati conosceranno già una buona metà delle opere in questione ma un ripasso dei fondamentali non fa mai male. Il consiglio è quello di usarla per scoprire “chicche” o autori sconosciuti da approfondire ulteriormente, magari in associazione alla più tamarra Teoria dell’Orrore di Lovecraft, o di regalarla a lettori meno avvezzi al fantastico, a cui si vuole insegnare finalmente qualcosa di vera letteratura.