Cos’è l’Avventura Urbana?
L’idea nasce dall’osservazione di quello che accade nei giochi di ruolo e, per confronto, nella realtà quotidiana dei giocatori abituali.
In questi giochi, specialmente in quelli ambientati in una realtà paragonabile al nostro presente (giochi di horror contemporaneo, di investigazione, di tema soprannaturale, pulp o gotico) i partecipanti sono chiamati a “incarnarsi” in un personaggio comune (niente elfi, superpoteri o ninja, tanto per dire) e ad affrontare delle avventure, risolvere dei casi, sciogliere dei misteri sovrannaturali, confrontarsi con crimini, orrori e segreti per portare a compimento una storia degna del miglior film o libro.
I giocatori si immergono in una realtà del tutto analoga alla propria e qui gestiscono i loro personaggi in vicende eccezionali, ma comunque “realistiche”. Gli eroi di queste storie hanno una professione ordinaria, posseggono abilità e conoscenze plausibili, si aggirano per le nostre città o per le regioni selvagge del nostro mondo e compiono per tutto il tempo azioni realistiche come guidare auto o motoscafi, introdursi in palazzi abbandonati, fare ricerche nelle biblioteche o su internet, interrogare altri personaggi, seguire tracce, collegare indizi, arrampicarsi, saltare, partecipare a risse e finire all’ospedale a farsi dare punti di sutura.
Tuttavia, quando smettono di partecipare a queste avventure immaginarie, i giocatori tornano spesso a vivere esistenze monotone e lontane da emozioni, spedizioni, esplorazioni, delitti e imprese mozzafiato.
È ovviamente normale che sia così. Nessuno vuole confondere realtà e immaginazione e nessuno vuole finire al pronto soccorso, in tribunale o al cimitero per aver rincorso l’avventura a tutti i costi.
Eppure, infinite avventure (più o meno innocue) possono avere luogo anche nella realtà e si può cominciare a pensare di andarsele a prendere.
Dopotutto, innumerevoli ore trascorse a immergersi in vicende mozzafiato a qualcosa dovranno pure servire, no?
Questo approccio “ludico” alla realtà sta emergendo in diversi contesti ed è sempre più facile entrare a farne parte. Alcuni esempi:
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Giochi di Ruolo dal vivo, Battaglie campali, Raduni di soft air; spesso ormai si organizzano in luoghi isolati, all’aperto e per diversi giorni consecutivi, in modo da ricreare un ambiente “selvaggio” dove le attitudini fisiche reali dei partecipanti sono veramente importanti.
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Inviti a cena con delitto; simulano un crimine e offrono ai partecipanti la possibilità di risolverlo; in questi giochi ogni partecipante è se stesso (non c’è dunque un “ruolo” da interpretare) e parla, agisce, cerca, vede, indaga e capisce con le proprie reali caratteristiche psico-fisiche.
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Cacce al tesoro; Indizi, mappe, indovinelli, rimandi continui, oggetti da trovare e consegnare, obiettivi da raggiungere correndo in lungo e in largo per la città. Di recente una casa editrice ha creato una caccia al tesoro globale con in palio 50.000 dollari, aperta a tutti quelli che comprassero il libro ad essa collegato. Il gioco prevedeva scorribande virtuali per il mondo, codici, indizi e il raggiungimento di una meta finale.
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Gamification; i creativi americani, sempre in cerca di nuove scienze per vendere i propri libri e nuovi corsi motivazionali, hanno inventato la “Gamification”; copiando da wikipedia ecco di cosa si tratta: “l’utilizzo di meccaniche, dinamiche e modi di ragionare tipici dei videogiochi all’interno di prodotti non ludici allo scopo di creare engagement, fidelizzazione e risolvere problemi. Alcune tecniche sono:
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raggiungimento di “distintivi”
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raggiungimento di livelli
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“leader board”
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una barra progressiva che indica quanto le persone siano vicine a completare un obiettivo che la società prova ad incoraggiare, come completare un profilo di un social network o guadagnare punti fedeltà
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moneta virtuale
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sistemi per premiare, commerciare, regalare e scambiare punti
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sfide tra gli utenti
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incapsulare piccoli giochi in altre attività
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Avventure WHAIWHAI: speciali guide turistiche a città particolari (finora sono uscite quelle di Venezia, Roma, Firenze, Verona, New York e Milano) in cui il viaggiatore deve seguire piste, indizi, messaggi cifrati e trucchi tipici da caccia al tesoro, per esplorare la città in maniera “avventurosa” e tematica. Ecco la vicenda nascosta dietro la prima guida, quella di Venezia: Sul finire del duecento Marco Polo torna dalla Cina con il Ruyi, il leggendario scettro trafugato all’imperatore Qubilai Khan. Dopo la sua morte, la Repubblica veneziana occulta il magico oggetto nella tomba del viaggiatore. Oggi tomba e scettro sono scomparsi. Un vecchio professore veneziano, Carlo Dolfin, ha trovato nel suo archivio di famiglia dei documenti essenziali al ritrovamento del Ruyi: ti chiede di aiutarlo nella ricerca, prima che cada in mani sbagliate. Sulle tracce di un leggendario scettro magico ti perderai nel labirinto della città che sorge sull’acqua. Venezia – The Ruyi è un percorso a enigmi per svelare i misteri e scoprire i luoghi più suggestivi di Venezia. Diventa il protagonista della storia.
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Place Hacking e Urban Exploration; in Canada, USA, Francia e UK sono già molto attivi gruppi che fanno “Avventura Urbana”: si infilano in cunicoli abbandonati, entrano in catacombe, si arrampicano su palazzi pericolanti e molte altre cose del genere. Un buon punto di partenza per informarsi è Place Hacking e la sua pagina dei link.
L’Avventura Urbana è a portata di mano. Questo manuale a puntate cercherà di fornire dritte, consigli e spunti a tutti quelli che volessero tentare di portare l’avventura nella realtà.
Curioso di vedere come prosegue…
Anche io, per ora è però solo un altro progetto fermo per mancanza di tempo! 🙁