Il misterioso ritrovato del Dottor Chiaramonte

La rubrica “Il Codice Cariddi”, appare dal 2007 sulla testata Ufficio Spettacoli, per indagare e raccontare segreti e misteri della Sicilia e in particolare del suo settore nord-occidentale: Messina, lo Stretto, le Isole Eolie, il Valdemone. I testi sono completamente rivisti rispetto all’originale, a seguito di studi successivi e dell’esigenza di una coerenza di temi e stile propria di una pubblicazione più matura.
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Nella Sicilia del ‘600 viveva ed esercitava Girolamo Chiaramonte, alchimista e guaritore senza paragoni.

Il merito per il quale Chiaramonte fu celebrato è il misterioso elisir con il quale egli compì per anni incredibili guarigioni. Quello che lo distingue da tutti gli altri ciarlatani del passato è che le sue cure sono state documentate con grandissimo dettaglio da medici, nobili e autorità… e funzionavano davvero!

 

Probabilmente discendente da una delle più nobili e illustri famiglie isolane, Chiaramonte visse a Messina agli inizi del XVII secolo, elaborandovi le sue formule e realizzando qui il suo prodigioso elisir.

Come spiegato nei suoi trattati e nei documenti d’epoca, il suo ritrovato era una mistura di quattro ingredienti segreti, di natura minerale. Lo chiamò Belzuar, con il nome di pietre magiche delle leggende, che guarivano da ogni male. Fatto sta che il suo elisir curava davvero tutti i tipi di febbri, i tumori e molti mali e dolori delle più diverse cause. In tutti i casi in cui il Belzuar non funzionava, che lo stesso autore elencava coscienziosamente, esso giovava comunque ad un generale benessere dell’organismo.

Alcuni bezoar da stomaci bovini

A seguito dei suoi comprovati successi, Chiaramonte ottenne nel 1618 il permesso delle autorità messinesi di somministrare pubblicamente il suo farmaco, guarendo moltissime persone.

Per la grande fama che raggiunse in questa città, egli fu quindi chiamato a Napoli dall’Ordine dei Cavalieri di Malta, divenendo protagonista anche li di terapie mirabolanti, attestate per iscritto da decine di cavalieri e nobili. Da lì, si spostò poi in diversi ospedali di tutta Italia, ospite graditissimo delle corti più prestigiose.

Sotto controllo costante di scettici, autorità e scienziati, tra continui esami e processi dai quali uscì sempre trionfante, egli somministrò il suo rimedio a chiunque ne avesse bisogno, umiliando tutti i suoi detrattori e guarendo centinaia di casi dichiarati incurabili.

Dimenticata dalla storia della medicina, la ricetta del Belzuar non è andata perduta, poiché Chiaramonte la trasmise a due principi suoi mecenati e a suo fratello Vito.

Da allora, il mistero del Belzuar non è mai più trapelato.

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Mauro Longo
Mauro Longo
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