Qualche giorno fa è uscito il numero di Marzo di LGL Magazine, con tutte le informazioni su librogame, gamebook e storie a bivi in uscita nei prossimi mesi.
Dopo aver riassunto la situazione sulle prossime pubblicazioni targate Fighting Fantasy e quella di tutte le altre collane, ecco alcune riflessioni.
Tirando le somme sui Librogame nel 2012, si ha l’impressione ancora una volta di un mercato abbastanza in crisi, se non del tutto agonizzante. Quelle che resistono sono ormai solo le vecchie glorie (l’ultimo Fighting Fantasy in occasione del trentennale, la ristampa di Lupo Solitario e poco altro) e quasi sempre è necessaria una conversione al digitale o il riadattamento a videogame per sentire ancora parlare dei titoli più amati, rimanendo comunque sempre nell’ambito del meglio del meglio che la storia del genere possa offrire.
Non è forse indizio di un qualche problema di fondo che il librogame più adattato in assoluto in ogni versione possibile e immaginabile sia The Warlock of Firetop Mountain, seguito a giro dal primo Lupo Solitario?
Pubblicare e ripubblicare continuamente il “numero uno” vuol dire tentare ogni volta un rinnovamento e una rinascita e fallire sistematicamente. Vuol dire inoltre parlare continuamente allo stesso mercato di riferimento, sempre più vecchio e stanco, senza avere molto altro da dire alle nuove generazioni.
Da questa tendenza si staccano ancora alcuni nomi che invece inseguono il rinnovamento (tra i big Green, Morris e Thompson ad esempio) ma sembra che i loro margini di diffusione si riducano di anno in anno.
Fallito per Morris e Thompson il progetto di ristampa di Fabled Lands, vero e proprio capolavoro del genere, e chiusosi il ciclo di Fighting Fantasy per Green, questi tre ottimi autori si sono arenati sempre più nel mondo digitale, che magari rappresenta il futuro ma a me appare ancora come il figlio di un dio minore dell’editoria.
Qualche timida novità resiste quindi al logoramento dei tempi ma con il sospetto che si tratti di bassissime tirature, mentre tengono ancora alcune varianti meno narrative e più legate alla storia o alla rievocazione delle grandi battaglie.
Per chi volesse ulteriormente approfondire questi temi e analizzare le interviste dettagliate ai responsabili della Worldweaver e della Laughing Jackal il consiglio è correre a leggere Fighting Fantazine 8 e farsi un’idea ancora più approfondita del prossimo futuro del mondo della narrativa ludica.