Su LGL Magazine di Aprile, una piccola panoramica di libri gialli “da giocare” pubblicati in Italia. Ecco una parte dell’articolo, dedicata ai Gialli da Risolvere in 5 Minuti della Morellini:
Nel 2009 la casa editrice Morellini ha deciso di recuperare un lavoro vecchio di due decadi, risalente al 1989, di un prolico autore statunitense, Ken Weber.
Proprio nel 1989 infatti lo scrittore aveva ideato i 5 Minute Mysteries, ancora una volta una serie di racconti brevi che proponevano al lettore scenari polizieschi e misteri da risolvere.
Molta parte dell’opera di Weber è assimilabile a quella, leggermente antecedente, di Ecke: la struttura compatta e velocemente usufruibile delle storie, il taglio giovanilistico, anche se leggermente più elaborato rispetto a quello della controparte tedesca, il sistema di punteggio che premia i lettori in grado di risolvere i vari casi, persino le ambientazioni, che spesso richiamano quelle del giallo classico esattamente come accadeva in Enigmi; a dirla tutta, l’autore germanico non rinuncia di tanto in tanto a collocare le avventure nella contemporaneità della sua patria natia, utilizzando anche nomi di strade e località teutoniche.
L’editore italiano ci mette del suo, aggiungendo una tabella valutativa molto simpatica a fine libro: i punteggi infatti vi permetteranno di essere Poirot (leggendario), Colombo (quasi infallibile), Marlowe (che ha un eccellente intuito e lo accompagna a un duro, ripetitivo, ma utile lavoro sul campo), Coliandro (che ha qualche pecca ma un’ottima base, e con un po’ di impegno potrebbe realizzare cose egregie) e Clouseau (che, inevitabilmente, non ne azzecca una e combina solo pasticci).
La collana, che mantiene nella traduzione I Gialli da Risolvere in 5 Minuti, un’assonanza con il titolo originale, nonostante il taglio tutt’altro che innovativo, riesce ad avere un certo successo, forse anche per l’oggettiva mancanza di concorrenza nel settore.
Il primo volume, Quattro Spari nella Notte viene rilasciato nel 2009, e alla solida base composta dal libro di Weber (che però non viene riproposto interamente), si accompagna il contributo dell’italiano Giampiero Rigosi. I casi sono freschi e di facile lettura: la difficoltà è anche abbastanza ben bilanciata, cosa che non si può dire dei successivi volumi, che tendono verso l’eccessiva semplicità, anche quando si sceglie di cimentarsi con le sfide più impegnative.
Pochi mesi dopo è uscito il secondo capitolo della serie, Omicidio a Banjee House, seguito nel 2010 da La Questione Irlandese e nel 2011 da Caccia al Ladro Gentiluomo.
Con l’avvento del terzo volume viene indetto, con un bando pubblicato alla fine del libro, un concorso per la realizzazione di racconti di genere da includere, come premio, nei successivi titoli della saga: un’idea intelligente che, oltre a garantire indubbi vantaggi economici alla Morellini, consente di aggiungere un’ulteriore componente ludica a quelle già stimolanti che contraddistinguono la struttura di fondo dell’opera.
Il lavoro è ancora in corso e si attende la diffusione della nuova uscita annuale, riguardante il quinto titolo della collana, che dovrebbe essere rilasciata in estate.