Una risposta a questa interessante domanda ce la da J. H. Brennan, autore de la Guerra degli Elfi, ma prima ancora geniale creatore di serie di librogame come Alla Corte di Re Artù, Fire*Wolf e Horror Classic.
La spiegazione proviene da Caccia al Drago, secondo volume della serie Alla Corte di Re Artù:
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A questo punto sarebbe forse opportuno fare due chiacchiere sull’argomento “draghi”, dal momento che non tutti hanno molta familiarità con questa specie.
Il drago comune, quello che si accoppia in agosto, quando piove, è un rettile dalla pelle a squame grigie e dal dorso rialzato che pesa intomo alle sei tonnellate e che misura pressappoco cinque metri. Ce ne sono due varietà principali: quelli che camminano a quattro zampe, tutte munite di unghioni, e quelli che si muovono appoggiati sulle due zampe posteriori e fanno uso delle due anteriori più corte come fossero delle braccia. Quest’ultimo tipo, che di solito e più intelligente, ha gli unghioni solo sulle zampe posteriori. Quelle anteriori si sono evolute in una sorta di mano.
Ambedue le varietà sono di indole cattiva e aggressiva e sono molto difficili da uccidere a causa delle pesanti squamee che fungono da armatura. Ambedue sono carnivore, il che spiega il bestiame divorato e probabilmente anche le fanciulle scomparse. Ed entrambe hanno la singolare abitudine di mangiare il fogliame degli alberi di castagno durante la prima ora e un quarto dopo l’alba.
La faccenda delle foglie di castagno non ha niente a che fare con la fame. Le foglie mangiate in questo lasso di tempo non scendono per il canale alimentare normale (che non si apre prima di due ore dopo il risveglio), ma vanno invece a finire in un secondo stomaco posto più in basso di quello che il rettile usa per digerire il cibo.
Qui, in questo secondo stomaco, le foglie vengono convertite in strati di humus che a sua volta, stimolato dal calore del corpo del drago, produce una grande quantità di gas metano.
ll metano, come tutti sanno, è altamente infiammabile.
Quello che invece forse non si sa è che all’eta di quattro mesi i draghi sviluppano delle formazioni cristalline sui denti superiori e un sottile rivestimento metallico su quelli inferiori. ll risultato di tutto ciò è che ogni volta che i draghi chiudono di colpo la mascella, si produce una scintilla.
Questa fa incendiare il flusso quasi continuo di gas metano che esce dal secondo stomaco, creando il famoso respiro di fuoco dei draghi che, come si sa, è la caratteristica distintiva della specie.
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Simpatica spiegazione, ma si sa che voler spiegare troppo gli elementi fantastici e fiabeschi rovina un po’ la sorpresa della storia…