Di cosa si tratta
Cronache del Fantastico è un volume di Coniglio Editore che raccoglie tutti gli scritti apparsi tra 1988 e 1995 sull’Eternauta (la rivista di fumetti) a firma di Gianfranco De Turris. Si tratta di una serie di brevi saggi monotematici (83) su molti argomenti del fantastico nostrano: scrittori, questioni di stile, traduzioni, collane, case editrici e polemiche varie dell’ambiente. Il volume è denso di informazioni e discretamente sostanzioso, con le sue 365 pagine.
Cosa succede
Su Gianfranco De Turris non ci sono giudizi unanimi: c’è chi lo considera con antipatia, chi non sa chi sia o è indifferente e chi lo sostiene come un maestro. Nessuno potrebbe però seriamente negare che De Turris sia un espertissimo conoscitore del fantastico, soprattutto italiano, nelle sue tre declinazioni principali: fantasy, horror e fantascienza.
Essendo quindi l’autore un protagonista e un osservatore più che competente della scena dell’immaginario italiano, le decine di articoli raccolte in questo volume sono altrettanti filoni d’oro pieni zeppi di notizie, curiosità, informazioni, critiche, riflessioni, dritte e malrovesci su questo mondo letterario. In ogni articolo, un appassionato può trovare spunti di ragionamento, idee, tesi, visioni e prospettive diverse, ma anche e soprattutto segnalazioni su altri libri, altre raccolte e altre antologie da recuperare: polposissimo pane in cui affondare i propri denti.
Da questo punto di vista, così come nel caso di Teoria dell’Orrore di Lovecraft, il libro ha dunque un valore in sé, ma anche come chiave di accesso ad altri libri e altre riflessioni.
Grezzezza
A ben vedere, De Turris un po’ un grezzone lo è: intellettuale di destra (nonostante l’ossimoro implicito), studioso di simbolismo, protagonista di tante vicende editoriali italiane, trova la sua dimensione perfetta sulle pagine dell’Eternauta. Gli viene fornita un pulpito da cui raccontare, spiegare e criticare tutto quello che desidera e lui usa spesso questo spazio, abbandonando i contenuti e la saggistica propriamente detta, per rispondere ad accuse ormai andate perdute, criticare, commentare e polemizzare con il resto del mondo della letteratura. Si tratta sempre di posizioni ben chiare e comunque interessanti, ma l’uso frequente de “Io lo dico sempre che…”, “Io ho fatto…”, “Come ho già detto prima io…”, “Come già facevo io vent’anni fa…” diventa ben presto fastidioso, sintomo forse di un ego un po’ troppo straripante.
Nerdismo
Il tasso di nerdismo è elevato, soprattutto se parliamo di nerd di età avanzata. Gli appassionati di fantascienza e fantastico con qualche decennio sulle spalle potranno attingere a piene mani a questa messe di informazioni, commenti, visioni e polemiche, ritrovando citate bizzeffe di nomi, fatti, convention, pubblicazioni e autori dell’epoca (pre-1995).
Grande spazio, come sempre nelle opere di De Turris, soprattutto al mondo italiano, a pubblicazioni e iniziative del fantastico sulla nostra penisola e a romanzi, racconti e scrittori dell’immaginario nostrani poco conosciuti dall’800 agli anni ’80 del ‘900.
Figaggine
Cronache del Fantastico permette di aprire una bella finestra sul mondo dell’editoria italiana di genere di un intero cinquantennio: numerose le citazioni a Urania, Cosmo, Fanucci, Nord, Mondadori e altre case editrici e collane, con i loro curatori e le loro politiche editoriali più o meno di successo (dal punto di vista di De Turris, ovviamente). Dato l’argomento trattato, per chiunque sia interessato a narrativa, letteratura e mondo editoriale italiano, il libro è molto figo.
La Chicca
Dato che Caponata Meccanica è dedicato per metà a giochi di ruolo e librogame, va senz’altro citato come chicca l’accenno che l’autore fa ai “bookgames”, che altro non sarebbero che i gamebook o librogame. De Turris cita proprio la casa editrice E ELLE e il suo catalogo, con i suoi “cento articoli”, venti collane e due milioni e mezzo di copie vendute tra il 1985 e il 1991.
Ecco le conclusioni del ragionamento sui librogame: “La fiaba tradizionale, folkloristica, non di rado epica e avventurosa, aveva uno scopo iniziatico e una funzione di rito di passaggio nelle società pre-industriali: labirinto, ingresso nell’età adulta, scelta, crescita simulata, prove, abilità, intuito, coraggio. Ora, con uno di quei capovolgimenti che dovrebbero far meditare, ritroviamo tutto questo in uno strumento moderno (i librogame) che ripropone certe funzioni tradizionali attualizzandole e soprattutto facendo ricorso a moduli non-mimetici che si ricollegano alla narrativa fantastica e, attraverso questa, alla funzione del mito.“
La Fesseria
Grazie alla sua innegabile padronanza dell’argomento ed alla lunga esperienza professionale, De Turris va senz’altro letto e recepito come commentatore critico di narrativa fantastica, sopportando certe posizioni e ideologie continuamente manifestate.
Si possono invece bellamente saltare a piedi pari tutti i brani e le riflessioni che sfiorano temi politici, sociologici, simbolistici e psicologici. In tutti i casi in cui l’autore cerca di introdurre a forza il proprio pensiero (derivato in origine da quello del maestro di un tempo, il mefistofelico barone Julius Evola), si rientra evidentemente nella fesseria ed è meglio sorvolare e passare oltre verso brani più edificanti.
Giudizio complessivo
Un gran bel libro, interessante e ricco di spunti, una miniera di piccole gemme per gli appassionati del fantastico italiano che cercano curiosità, informazioni e dritte sulla narrativa d’immaginazione del nostro paese e sulla storia delle case editrici di genere, con i loro successi, insuccessi, meriti e demeriti. Attenzione solo alla continua personalizzazione dei fatti e dei punti di vista effettuata dall’autore, che ad alcuni potrebbe sembrare stucchevole.
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