I Vampiri in narrativa – bibliografia fondamentale

I vampiri in narrativa, prima e dopo Bram Stoker: da Lord Ruthven a Carmilla, da Varney the Vampire ad Anno Dracula di Kim Newman.

Tra i discepoli di Demetrio di Corinto v’era Menippo di Licia, giovane di venticinque anni, eletto di spirito e bellissimo di forme, simile a un atleta per bellezza e portamento. Si credeva che Menippo fosse amato da una donna straniera, e questa donna era detta bellissima e stravagante, oltre che molto ricca: ma non era nessuna di queste cose, se non pura apparenza.

Un giorno che Menippo camminava da solo lungo la strada che reca a Cenchrae, una creatura d’aspetto femminile gli era infatti apparsa, gli aveva stretto la mano e gli aveva detto d’amarlo da molto tempo. Aveva aggiunto d’essere fenicia, e di vivere in un sobborgo di Corinto. Dicendogli il nome del sobborgo, aveva aggiunto: “Vieni a trovarmi questo pomeriggio e mi ascolterai cantare. Ti offrirò da bere un vino quale non hai mai gustato. Non avrai rivali sulla tua strada, e vivremo insieme felici: io che sono bella, e tu che lo sei quanto me.” Il giovane si lasciò lusingare da queste parole perché, pur avendo abbracciato la filosofia, purtuttavia era dominato da Eros.

(…)

Un giorno, Apollonio prese a scrutare Menippo misurandolo con lo sguardo come fa uno scultore, e dopo averlo studiato a lungo, gli disse: “Sai tu, che sei bello e desiderato dalle donne più belle, che abbracci una serpe ed è una serpe che ti abbraccia?”

(…)

Perché possiate comprendere meglio, sappiate che la seducente fidanzata è una Empusa, una di quelle creature che il popolo chiama anche Lamie o Mormolyce. Le Empuse sono attratte dal sesso, ma ancor più amano il sangue e la carne umana, e usano il sesso per intrappolare coloro che vogliono divorare.”

La donna allora gridò: “Taci e vattene via!” e si mostrò indignata per quelle insinuazioni, scagliandosi contro il filosofo e chiamandolo insensato. Ma, all’improvviso, le coppe che sembravano d’oro e i vasi che sembravano d’argento svanirono tutti; scomparvero anche, dopo il discorso di Apollonio, tutti i coppieri, i cuochi e i servi.

Allora lo spirito immondo finse di piangere, supplicando di far cessare i tormenti che l’avrebbero costretta a rivelare la sua vera natura. Ma Apollonio insisté finché quella non confessò di essere una Empusa che aveva invischiato Menippo coi piaceri del sesso per poterne poi divorare il corpo. Infatti, per nutrirsi, lei sceglieva sempre i giovani belli e forti, perché hanno il sangue assai fresco.

Filostrato, Vita di Apollonio di Tiana 4. 25, II-III secolo d.C.

 

Il brano riportato è considerato il più antico accenno al vampirismo nella letteratura occidentale. L’Empusa scacciata dal filosofo e taumaturgo Apollonio di Tiana è una sorta di demone-fantasma-mostro con caratteristiche non ben definite: un essere che appare come una donna straniera, bellissima e stravagante, che genera illusioni e appaga su giovani aitanti le sue brame sessuali, prima di saziarsi delle loro carni e del loro sangue.

Oggi il vampiro governa l’immaginario collettivo con innumerevoli saggi, fumetti, romanzi, racconti, film, videeogame e giochi di ruolo. Ma la moda del vampiro non è cosa nuova, visto che già Voltaire divceva nel 1764 “ultimamente non si sente parlare che di vampiri”.

Ecco dunque una serie di letture adatte a comprendere la genesi del vampiro contemporaneo. I migliori testi sui vampiri in narrativa per gli appassionati del “vero” vampiro, fino al Dracula di Bram Stoker, punto di svolta fondamentale tra Ottocento e Novecento e apice del gotico vampiriano.

Vampiri in narrativa – Bibliografia fondamentale

Storie di Vampiri – Newton Mammuth è sicuramente il punto da cui cominciare: una raccolta di mille pagine di storie antiche e moderne, con l’aggiunta del brano citato all’inizio di questo articolo. In questa miniera d’oro spiccano Il Vampiro di J. W. Polidori, Carmilla di J. S. Le Fanu, L’ospite di Dracula di B. Stoker, tutti pilastri della genesi del vampiro moderno. A parte questi, innumerabili le “chicche”: Vampirismus di Hoffmann, Clarimonde di Gautier, Le Horla di Maupassant, I Vurdalak di Tolstoj, Il Conte Magnus di Rhode James, Il vampiro della brughiera e Akivasha di Robert E. Howard, Vampiro, Nicea e altri racconti di C. A. Smith e ancora Dumas, Gogol, Conan Doyle, Rhode James, Hodgson, Derleth e innumerevoli altri autori del fantastico più o meno celebrati.

Mancherebbero all’appello i poemi del ‘700: Der Vampir (1748) di Heinrich August Ossenfelder, Lenore (1773) di Gottfried August Bürger, Die Braut von Corinth (1797) di Goethe, Christabel, di Samuel Taylor Coleridge, Lamia di Keats, nonché Il Giaurro (1813) di Lord Byron (che poi sarà ispiratore de Il Vampiro di Polidori), tutti in qualche modo incentrati sulla figura del vampiro.

Storie di Vampiri – la copertina dell’ultima ristampa

Chi non riesce a procurarsi questo volume o preferisce edizioni un po’ più prestigiose, non può evitare di reperire comunque i sopracitati caposaldi, in particolare:

Il Vampiro di John Polidori

Carmilla di Joseph Sheridan Le Fanu

Dracula (e L’ospite di Dracula) di Bram Stoker

A questi si deve aggiungere il prolisso polpettone Varney il Vampiro, edito di recente da Gargoyle Books in tre parti. Romanzo d’appendice a puntate apparso nel 1845, la sua lettura è davvero una prova di dedizione, ma non può mancare nella biblioteca degli appassionati, data anche la qualità dell’edizione Gargoyle.

Un’altra opera da recuperare, data la ottima edizione italiana, è Lord Ruthven il Vampiro, pubblicato a Parigi nel 1820 da Charles Nodier. Il libro, primo romanzo di vampiri pubblicato, cavalca la moda de Il Vampiro di Polidori e ne riprende la storia (in una epoca santa in cui non esistevano i diritti d’autore). L’edizione di Stampa Alternativa riporta nell’introduzione e in appendice degli ottimi saggi illustrati sul vampiro e una traduzione nuova de Il Vampiro di Polidori. Edizione consigliatissima, che potrebbe fare il paio con una edizione similare di Carmilla, della stessa casa editrice (la quale edizione a sua volta contiene la già citata Christabel di Coleridge).

Altre interessanti opere raccolgono contributi veramente minori, ma sempre interessanti: Prima di Dracula, rare storie di vampiri dell’Ottocento, mette assieme i vampiri bosniaci di Prosper Mérimée, le vampire dell’antica Roma di Marcel Schwob, il primo vampiro omosessuale della letteratura e il Bacio di Giuda.

Guardando verso l’Italia, due sono le opere che andrebbero recuperate senza dubbio per la narrativa sui vampiri nell’800, entrambe edite da Keres Edizioni: Il Vampiro, Storia Vera di Franco Mistrali e Vampiriana, raccolta di otto racconti. Il romanzo di Mistrali, pubblicato nel 1869, precede Dracula e Carmilla ed è tradizionalmente riconosciuto come il primo romanzo di vampiri della letteratura italiana e tra i primi in ambito internazionale. La raccolta è invece una collezione di storie italiane ottocentesche: i vampiri protagonisti non hanno ancora consolidato le caratteristiche che avranno in futuro, ma sono vaghe essenze nefaste che bramano in generale le energie vitali delle loro vittime e manifestano influenze e poteri diversi.

Va citato infine il geniale Anno Dracula, di Kim Newman, primo capitolo di una trilogia di difficile reperibilità in italiano. Benché scritto nel 1992, Anno Dracula è ambientato al tempo del romanzo di Bram Stoker ed è un pastiche ucronico-letterario, una continua citazione di tutti i vampiri ottocenteschi e di altri personaggi della narrativa vittoriana, mischiati assieme in una Londra in cui il mostruoso Dracula ha vinto e siede sul trono del Regno Unito.

Avventura, orrore, rimandi letterari e innumerevoli ammiccamenti rendono Anno Dracula un comodo “portale” per conoscere tutti i personaggi pulp e gotici dell’era vittoriana e delle sue trasposizioni successive. Da leggere assolutamente.

Riassumendo, ecco i consigli per gli acquisti:

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Storie di Vampiri (Mammut Newton)

Prima di Dracula

Vampiriana e Il vampiro (Keres Edizioni)

Lord Ruthwen il Vampiro

Dracula

Varney il Vampiro – la trilogia

Carmilla la vampira

Anno Dracula

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Mauro Longo
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