Benché evidentemente non sia morto in grazia di Dio, gli è concessa una sepoltura cristiana che non si merita e non gli serve a nulla. In effetti, appena sepolto, per il potere di Satana, comincia a uscire di notte dalla tomba e ad aggirarsi intorno alle case vicine, terrorizzando la popolazione.
Anche in questo caso il defunto va in giro con il suo corpo, che non è però intatto ma in decomposizione. La sue apparizioni causano così in breve tempo un’orribile pestilenza che uccide buona parte della popolazione del borgo, mentre altri fuggono trasformando la contrada quasi in un deserto.
(…)
La comitiva decide quindi di recarsi al cimitero dove trova il corpo in parte gonfio e decomposto, ma con una faccia florida. Molti si spaventano, ma i due fratelli colpiscono il corpo con la spada e, immediatamente ne esce una tale quantità di sangue rosso e caldo da convincerli che la sanguisuga si è nutrita del sangue di molti sventurati. Portano il corpo fuori dalla città e lo bruciano.
Guglielmo di Newburg, Historia rerum Anglicarum
I saggi e gli studi sui vampiri sono antichi quanto la narrativa che li riguarda. Già nell’antichità greco-romana, agli aneddoti collegati a queste creature si accompagnava una trattatistica di contorno che cercava di spiegare e descrivere questo fenomeno. Nel medioevo, i vampiri erano solo una tra le tante figure diaboliche o sepolcrali che ammorbavano le credenze del popolo e degli studiosi, mentre cominciano ad assumere una specificità propria tra il ‘600 e il ‘700.
Cinque ottimi libri di saggistica, di facile acquisizione e buona edizione sono i seguenti:
Dissertazione sopra i vampiri di Giuseppe Davanzati, riedito per Astrolabio ma originariamente pubblicato a metà del ‘700. Scritto dall’Arcivescovo di Trani, questo trattato precede quello più famoso sull’argomento “vampiri” del francese Calmet e indulge molto sulle presenze e fenomenologie vampiriche nella soleggiata penisola italiana, con alcuni accenni all’Europa orientale. Il punto di vista è quello di uno scettico e di un vescovo che vuole ridurre a diceria il fenomeno. Imperdibile, soprattutto data l’ottima edizione moderna.
De masticatione mortuorum in tumulis – Diceria del Vampiro precede sia l’opera di Calmet che quella di Davanzati ed è firmata dal filosofo tedesco Michael Ranft. Il libro indaga sul fenomeno dei Nachzehrer, i “morti che, nelle tombe, masticano come i maiali e divorano le proprie carni” per dirla con le parole dell’autore. L’ottima edizione moderna presenta anche la versione latina a fronte ed è servita su un piatto d’argento al lettore italiano contemporaneo.
Prima di Dracula – Archeologia del vampiro è scritto dall’antropologo Tommaso Braccini per le edizioni Il Mulino. Assieme a La stirpe di Dracula – Indagine sul vampirismo dall’antichità ai nostri giorni di Massimo Introvigne, rappresenta il testo di base per conoscere l’argomento, dall’origine preistorica, attraverso classicità, medioevo ed età moderna, fino ai nostri giorni. Il consiglio è quello di procurarsi entrambi i saggi: quello di Introvigne è certamente un trattato più completo ad opera di un grande studioso, ma l’autore stesso è controverso e oggetto a buon diritto di molte polemiche sulla propria professionalità. Il lavoro di Tommaso Braccini può bastare ad equilibrare la lettura.
Ultimo trattato fondamentale per il vampirologo italiano moderno è Io credo nei Vampiri di Emilio de’ Rossignoli. Scritto nel 1961 a firma di un giornalista e critico cinematografico, l’opera è stata riedita da Gargoyle Books ed è una ulteriore summa (che si ferma ovviamente agli anni ’50) dell’immaginario vampirico, delle conoscenze antropologiche e simboliche e della critica alla narrativa fino a quel momento.
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Esatto, puntuale ed efficiente, come al solito… Molto molto interessante l’argomento.
Pochi giorni fa mi dedicai alla lettura di qualcosa che aveva pertinenza (difficile che un articolo non ne abbia, oggi come oggi), ti mando il link:http://www.carmillaonline.com/archives/2010/11/003676print.html
E’ stato molto curioso scoprire come il fenomeno delle Weird Tales, di cui sono grande estimatore, abbia avuto origini così ‘antiche’, e scrittori così poco riconosciuti… Le prime storie apparivano su riviste denominate ‘spaventi da un penny’, data la bassa qualità del materiale e dunque il prezzo più che abbordabile… Lontani parenti ovviamente dei pulp, i ‘polpa’, cosiddetti perché ricavati dalla parte meno nobile dell’albero, e che già alla prima stampa davano su un bellissimo giallo orina…
Vorrei poi confessarti una mia piccola ‘mania’ di master, ai tempi d’oro di DeD e Il Signore degli Anelli, il gdr: soffermarmi sulla qualità del viaggio e del pernottamento dell’epoca, che se vuoi è l’ossatura di una buona avventura realistica. Mi sembra ti dedicasti a qualcosa del genere, poco tempo fa… Insomma, io comprai ‘Viaggiare nel Medioevo: dall’ospitalità alla Locanda’, di Peyer, un noto medievalista. Quanto mi son divertito a spulciarmi tutte le piccole variazioni nel tempo, dalla mescita all’osteria…! Diedero molto realismo alle avventure, e ancora credo che fra appassionati di fantasy sia un argomento di grande importanza…
I Penny Dreadful sono proprio l’origine di Varney il Vampiro, una specie di romanzo a puntate tirato avanti per centinaia di fascicoli. Un altro famoso personaggio famoso tirato fuori da quelle storie è Sweeney Todd riproposto da Tim Burton di recente. Un’altra fonte di (possibili) orrori sono invece le Nursery Rhimes ottocentesche. Ci fu uno speciale di Dampyr diversi anni fa, sui personaggi di queste filastrocche per bambini del ‘700 e ‘800.
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[…] Come fatto in passato per i saggi fondamentali sui vampiri, butto giù un pentalogo rapido dedicato ai libri sui fantasmi, ovvero ai saggi più interessanti che ho letto e consultato in questi anni, specificamente dedicati a spettri, apparizioni e spiritismo. […]