“Sei una persona come tante, né giovane, né vecchia, né povera, né ricca, con alcune doti di natura e con una tranquilla professione esercitata nella città in cui sei nato. D’improvviso, come per gioco, balena davanti alla tua mente una sfida assurda: diventare Presidente del Consiglio e salvare finalmente le sorti del Paese!”
Esatto! Un Librogame in cui il lettore protagonista può tentare di diventare dal nulla Presidente del Consiglio.
Dalla recensione su Librogame’s Land:
“In questo librogame la nostra missione sfiora l’improponibile, peggio di Tom Cruise alle prese coi terroristi russi di Mission Impossible, ovvero intraprendere una brillante ascesa politica, partendo dal basso fino a diventare Presidente del Consiglio, e non di una tranquilla e civile nazione del Nord Europa, ma nientepopodimeno che della incomprensibile Repubblica Italiana, regno degli azzeccagarbugli, della pachidermica burocrazia, dei furbetti dei salotti-bene della mondanità metropolitana e dello svilimento della meritocrazia in luogo di raccomandazioni e conoscenze più o meno altolocate.
La nostra carriera parte proprio dal nulla: da privato cittadino, libero professionista, buona famiglia e poche preoccupazioni, tenteremo l’impervia scalata fino alla cima del potere politico italiano. La domanda sorge spontanea… Ma chi ce lo fa fare??!! Vabbè, passiamo oltre…
Non facciamo in tempo a prendere gomma e matita, che subito ci viene posto di fronte il primo di una lunga serie di bivi da affrontare: iscriversi al partito della maggioranza, oppure incominciare tra le fila dell’opposizione? Dubbio amletico, ma che influenzerà tutto il nostro seguente percorso.
Successivamente, ci troveremo di fronte a tutta una serie di altre scelte strategiche che richiederanno la nostra abilità, il nostro senso critico, la nostra intelligenza e la nostra capacità di valutazione di situazioni differenti… E’ più importante mostrare fedeltà ai compagni di partito oppure cambiare cinicamente bandiera? Meglio essere appoggiati dai commercianti o dagli ecologisti? Dedicarsi anima e corpo alla vita politica (frequentando un ciclo di 34, fumose, inutili, noiosissime riunioni di partito!) oppure rallentare il passo per dedicare più tempo alla famiglia? Accettare o rifiutare una bustarella per favorire la scarcerazione di un importante personaggio coinvolto in un processo per mafia?
E scelta dopo scelta, decisione dopo decisione, l’obiettivo finale da raggiungere è sempre quello: la carica di Primo Ministro, perché, come sembra suggerirci il titolo del titolo, il Presidente del Consiglio, in Italia… lo posso fare anch’io, lo puoi fare anche tu!
Ma è tutt’altro che facile.
L’insidia è dietro l’angolo, i voltafaccia sono all’ordine del giorno, l’imprevisto non è calcolabile: insomma, bisogna armarsi di pazienza, e fare le scelte giuste al momento giusto, soprattutto all’inizio.
E’ qui infatti, al principio dell’avventura, che entrano in azione il regolamento e la dinamica di gioco, costruiti in maniera molto semplice e comprensibile, ma allo stesso tempo coinvolgenti ed azzeccati. Non è previsto l’uso di dadi o di tabelle del destino: il fattore “caso” è limitato, e la nostra carriera politica non viene in alcun modo determinata dalla cieca sorte, ma esclusivamente dalle nostre scelte, e dall’iterazione con le doti e le caratteristiche che formeranno il bagaglio personale del personaggio.
Un sistema di gioco per certi versi simile, per fare un paragone con altre serie di librigame, a quello degli Scegli la tua Avventura e dei Time Machine, ma con l’aggiunta di due importanti novità.
Sta infatti al giocatore in primo luogo scegliere le Doti identificative del proprio personaggio, ovvero 5 tra Astuzia, Capacità Lavorativa, Carisma, Competenza, Conoscenze, Fortuna, Intelligenza, Salute, Senso Politico e Spregiudicatezza. Le Doti prescelte rimarranno inalterate per tutto il corso del gioco, e influenzeranno lo snodarsi della nostra avventura politica.
In secondo luogo abbiamo la possibilità di distribuire, come vogliamo, 15 punti tra le quattro fondamentali Caratteristiche necessarie per svolgere con successo l’attività politica: Denaro, Popolarità, Potere e Prestigio. Attenzione però! La nostra scelta deve essere oculata, poiché questi valori cambieranno continuamente nel corso dell’avventura, e basterà che una sola delle Caratteristiche scenda sotto zero per vedere finire nella miseria più bieca la nostra brillante ascesa al trono politico italiano (ed è davvero così: se si esaurisce una Caratteristica, una serie di sciagure inenarrabili ci travolge senza pietà, ponendo termine al gioco! Provare per credere!).
La sensazione, dopo aver giocato e rigiocato questo libro, è positivissima!
La lettura è molto, molto piacevole… Il tono è ironico e divertentissimo: quando si “muore” per una scelta erronea o per una Caratteristica arrivata a zero, la “bastardaggine” dell’autore si scatena senza freni (potremmo ritirarci dalla politica per esaurimento nervoso e finire a giocare a scopone scientifico col parroco di un paese di montagna, oppure in seguito a uno scandalo finanziario essere costretti a fuggire da latitanti in Costa Azzurra, al che ci viene consigliato di procurarci il librogame in francese e riprovare a giocare l’avventura da capo!). Inoltre, pazzesco come in un libro di vent’anni fa siano rappresentati gli stessi inciuci e magheggi politici che ritroviamo tali e quali al giorno d’oggi, come bustarelle, raccomandazioni, giochi di potere, e chi più ne ha più ne metta.
Infine, il regolamento semplice ma al tempo stesso ben congegnato, rappresenta sicuramente un punto di forza: non complicato, ma neanche scontato e ridotto ad una scelta di una strada piuttosto che un’altra. Anche quello, certamente, ma l’introduzione di variabili come Doti e Caratteristiche crea quella differenziazione che un regolamento originale dovrebbe possedere.
Un giudizio quindi molto buono, sia per quanto concerne l’originalità e simpatia della trama, la scrittura e la prosa divertente, sia per quanto riguarda l’aspetto puramente ludico, con un regolamento semplice ma ben studiato e un’avventura giocosamente intrigante.
Un librogame raro, divertentissimo da giocare e, purtroppo direi, sempre, tristemente, sciaguratamente, attuale…”