Proclamati finalisti e vincitori della terza edizione di Streghe, Vampiri & Co. di Giovane Holden Edizioni, tra circa 1800 partecipanti da tutta Europa. L’Avventura della Dama dei Lupi si piazza subito sotto il podio. Per vendicarsi, l’autore ne propone un altro stralcio!
Il concorso organizzato da Giovane Holden Edizioni si è concluso. I vincitori di ognuna delle tre sezioni del Premio Speciale assegnato dalla Giuria, riceveranno una proposta di pubblicazione ad personam entro Dicembre 2013 da parte della casa editrice, che si spera vivamente non sia soggetta a contributi da parte degli autori, dato che Giovane Holden è segnalata come Casa Editrice a Pagamento fin dai tempi della famosa lista di Writer’s Dream.
Tra le presunte centinaia di testi partecipanti alla sezione racconti, L’Avventura della Dama dei Lupi si classifica tra i “finalisti”, ovvero in una lista di storie che sono rientrate democraticamente nel quarto posto ex aequo. Selezionati quindi, meritori forse, ma non vincitori. Ecco la classifica completa della sezione racconto inedito in tema “horror”:
1. Lucietta Trimarco – Io vivrò nel buio – Asti
2. Andrea Polini – La notte di san Giorgio – Livorno
2. Alessandro Benedetti – Felicità – Bologna
3. Claudio Foti – Chicchi di riso marrone – Roma
Quarto classificato ex aequo (in ordine alfabetico)
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Giovanna Amoroso – Anima Dannata – Diano Marina (Im)
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Chiara Antonioli – Mary Rose – Santarcangelo di Romagna (Rn)
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Mara Cassardo – La fotografia – Vermezzo (Mi)
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Alberto Cecon – Male di vivere – Staranzano (Go)
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Daniele Cutali – Come vivere su un’isola vicino alla luna – Torino
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Paola Damonti – Eautentimorumene – Padova
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Sergio Di Girolamo – Un impiego speciale – Marsala (Tp)
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David Di Luca – Sangue del mio sangue – Livorno
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Chiara Ghio – Il cacciatore di memorie – Sestri Levante (Ge)
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Mauro Longo – L’avventura della dama dei lupi – Messina
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Francesca Mariucci – Un regalo per Halloween – Bologna
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Leonardo Rossi e Gianluca Rasetto – Lilith del bosco – Stiava (Lu)
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Paola Saba – Il sabbath di Teresina – Caldogno (Vi)
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Valeria Santobianchi – Son tutte belle le mamme del mondo – Massa
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Angela Simi – Erzsebèth – Ripa (Lu)
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Catia Simone – Angela K – Bardolino (Vr)
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Roberto Sorarù – Cacciatori e prede – Agordo (Bl)
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Stefano Telera – Le urla che mi accompagnano – Milano
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Federico Tombari – Sangue e coca – Gabicce Mare (Pu)
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Emiliano Ventura – Fantasmi a Roma – Roma
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Samantha Virgili – L’eclissi piu lunga
Detto questo, ecco un altro assaggio del racconto, dopo quello già pubblicato qualche giorno fa.
L’Avventura della Dama dei Lupi
(…)
Continuarono a camminare per quasi un’ora. La ragazza era avanti a lui sul sentiero e ormai Brando aveva preso a starle dietro senza troppo badare al percorso. Gli bastava seguire i movimenti della fanciulla e riusciva così a procedere senza inciampare o perdere l’equilibrio. Le gambe magre di Feranea si muovevano senza esitazione, superando i pochi ostacoli sul cammino. A pochi passi di distanza, il ragazzo si perse nella contemplazione della schiena e della pelle candida di Feranea, mentre la veste corta si sollevava ad ogni passo, dietro di lei.
Come se avesse percepito una parte dei suoi pensieri, la ragazza si girò verso di lui, fissandolo con i suoi grandi occhi. Brando si fermò. Il viso di lei era in ombra, ma poteva vederle una luce in fondo alle orbite scure, brillare nel buio del riflesso della luna. Ferma anche lei, immersa nelle tenebre del bosco, inclinò la testa di lato e parve scrutarlo a fondo.
Sembrò fiutare l’aria e parlò di nuovo, scandendo le parole con lentezza. “Sai, Brando, il tuo cibo era buono e le tue parole mi hanno divertito. Adesso siamo molto vicini al fiume e tu sei quasi arrivato. Però qui vicino ci sono le nostre tane e mi sembra di sentire nell’aria che il daino è fuggito. I miei fratelli lupi non sono distanti.
E hanno ancora fame.”
Brando si accorse improvvisamente di avere la bocca asciutta. La pelle gli si accapponò di nuovo e brividi freddi gli scesero lungo la schiena. Le nocche che stringevano l’elsa della spada tornarono a farsi bianche e il cuore riprese a battere all’impazzata.
“Qui non ci sono alberi dai rami bassi su cui salire” puntualizzò la ragazza. “Lo vedi?”
Fece qualche passo verso di lui, mentre il volto usciva dall’ombra e veniva illuminato dal chiaro di luna.
Il suo muso era sempre umano, ma i denti scintillavano di un sorriso digrignato, poco adatto ad una dama. I suoi occhi erano dilatati e lo fissavano.
“Se questa sera non vuoi essere mangiato, guerriero,” continuò lei, “devi buttare la spada e fare come ti dico.”
La ragazza si avvicinò ancora. Lo annusò di nuovo, stavolta strisciandogli il muso contro il petto e il collo.
Poi lo guardò con i suoi grandi occhi castani.
“L’ultima volta è stata con l’uomo del carbone, sette lune fa. Tu però hai un odore migliore.”
Brando rimase immobile, con la spada ancora stretta in mano.
La ragazza-lupo gli carezzò la spalla, fino al braccio e alla mano, abbassandoglieli verso il terreno.
“Questa buttala, ho detto. Altrimenti, tu ritorni daino e io lupo.”
(…)