Serie tv, fiction, sceneggiati, show televisivi, tv serial o più semplicemente telefilm. L’elenco dei prodotti televisivi di genere fantascientifico, horror, thriller e fantasy che meritano una visione è molto consistente. Ecco qualche consiglio sulle novità di questa annata 2012-2013.
Revolution è una serie di azione/avventura ambientata in un mondo prossimo venturo. Il creatore è Kripke (quello di Supernatural) e la produzione è di J J Abrams (quello di Lost, Alias, Fringe e tanto altro). Il mondo è ricaduto in un’era “ottocentesca” priva di energia elettrica, a causa di uno strano esperimento civile e militare di cui non si sa molto. La storia procede velocemente e l’ambientazione è ben descritta, grandi avventure, combattimenti, inseguimenti ed esplosioni, con tanti flashback che raccontano i personaggi prima e dopo il “black-out” e un mistero che si dipana via via su cosa questo black-out sia stato davvero (entrambi marchi di fabbrica di JJ Abrams). Veloce, ben raccontato, intrigante. Voto: 8.
Last Resort è fantapolitica calata realisticamente nel presente. Un avanzatissimo sottomarino da guerra americano viene dirottato dalla propria missione per un ammutinamento del comandante, che trascina l’intero equipaggio in un atollo del Pacifico. Gli Stati Uniti si mobilitano per affondare i traditori, arrestarli e/o recuperare il sottomarino, ma le testate nucleari in dotazione del sommergibile e la determinazione del’equipaggio lo impediscono. Dietro ovviamente ci sono segreti militari e macchinazioni politiche americano, che l’intera vicenda rischia di far conoscere all’opinione pubblica. Retorica americana dell’onore e dell’Arma, ma anche polemica politica, azione e intrighi. Voto: 7.5
Beauty and The Beast. Anche se annunciata come un remake della famosa serie degli anni ’80 (ben più gotica e inquietante, nonché sceneggiata da George RR Martin) questa nuova versione della storia della Bella e la Bestia non c’entra davvero nulla con il più illustre predecessore, né con la fiaba originaria. Si tratta invece di una serie poliziesca dove alla “Bella” detective si associa la “Bestia”, ex militare “trattato” attraverso esperimenti governativi per renderlo più forte, veloce e incavolato. Al contrario del Vincent della serie originale, la “Bestia” è bello, aitante e simpatico, solo che ogni tanto va in berserk e diventa pericoloso e minaccioso, ma sempre a fin di bene, eh… Serie un po’ banale, ma realizzata dignitosamente. Voto: 5
Arrow è un telefilm di supereroi e in particolare incentrato su Green Arrow, uno dei grandi vecchi della DC. Il personaggio nasceva come un incrocio tra Robin Hood e Batman: un miliardario pieno di gadget e super addestrato che vigila sulla città contro magnati arraffoni e signori della mala. La serie tv è un ottimo prodotto, ben pensato e ben realizzato, che non trascende mai dagli aspetti più “realistici e credibili” del mondo dei supereroi. Niente mutazioni e paranormale (tipo Heroes, Misfits o Alphas), quindi, né bambinate come Kyle XY, Smallville e Mutant X ma solo tecnologia e muscoli, flashback e misteri, con guest star molti villain del mondo DC, anche in questo caso supercriminali senza poteri. Azione e supereroi credibili. Voto 8.
Hunted è una storia di spionaggio intricata e di altissimo livello, realizzata con grande cura della trama, delle situazioni e delle scene d’azione. Al contrario della sonnolenta Rubicon, di cui però richiama le atmosfere, la fotografia e il realismo, questa serie inglese prodotta dalla BBC è dinamica e adrenalinica quasi quanto Alias, ma credibile, cinica e cupa. La protagonista è una operativa dell’agenzia di spionaggio privata Byzantium e ritorna dopo un’assenza di un anno al lavoro per scoprire chi l’ha tradita durante la missione precedente. Dovrà quindi infiltrarsi nella casa di un signore della mala londinese, confrontandosi allo stesso tempo con doppi giochi dei propri colleghi, intrighi del capo dell’agenzia, killer misteriosi e una super-cospirazione chiamata Hourglass. Freddo, realistico, dinamico e molto ben curato. Voto: 8,5.
666 Park Avenue è il nome del complesso edilizio newyorkese che da il titolo all’omonima serie. Questo palazzo labirintico e lussuoso, “antico e misterioso” per gli standard americani, è di proprietà del diavolo in persona (o comunque di un tizio che ne ostenta tutte le qualità) e i suoi inquilini finiscono per stringere patti terribili e/o scoprire segreti che li condurranno alla dannazione. Tra corridoi male illuminati, labirintici piani interrati e appartamenti lussuosi che nascondono oscuri segreti, si aggirano i molti personaggi della serie, che verte comunque su una giovane coppia finita nell’attrazione morbosa del mefistofelico padrone di casa. Molte atmosfere e idee riecheggiano quelle de “L’Avvocato del Diavolo”, ma con in più qualcosa di “Shining” nell’ambientazione del misterioso palazzo. Abbastanza intrigante all’inizio, ma con il rischio di diventare un brodo che si allunga all’infinito. Voto: 7
Elementary è una versione contemporanea e americana delle avventure di Sherlock Holmes. Questa volta, il detective letterario più celebre del mondo è un ex consulente di Scotland Yard trasferitosi a New York, dove comincerà a collaborare con la polizia e con la dottoressa Joan Watson, interpretata da Lucy Liu. Il paragone, perso in partenza, è con Sherlock della BBC, gioiello della televisione inglese che raggiunge assolutamente altri livelli. Elementary è invece alla fin fine solo un altro telefilm di indagini che prova a sfruttare il personaggio di Arthur Conan Doyle, inserendolo in un contesto nuovo. Un tentativo riuscito a metà. Voto 6,5.
Continuum è una serie tv canadese di fantascienza, che racconta la storia di un agente speciale della Toronto del futuro che balza per errore indietro nel tempo fino ai giorni nostri, cercando di catturare un manipolo di terroristi/rivoluzionari e finendo per collaborare con la polizia del presente. Come molti altri prodotti canadesi degli ultimi anni, anche Continuum ha una qualità superiore alla media degli analoghi statunitensi, ma la struttura della serie è comunque quella usuale: episodi abbastanza indipendenti tra loro, collegati da spiegoni, microtrame e flashback, ma anche un mistero che si svela poco a poco e una storia di fondo che si dipana attraverso tutta la stagione, alzando continuamente la posta in gioco. Buona la parte fantascientifica e la scelta dei personaggi. Azione, indagini e una discreta dose di fantascienza. Voto: 7,5.
Black Mirror è una miniserie inglese di “fantascienza filosofica”, composta attualmente di tre episodi indipendenti tra loro e accomunati solo dal costituire uno sguardo cupo sulla realtà del presente e dei prossimi anni. “Ma guarda un po’, di questo passo dove andremo a finire?” è la chiave di lettura di questo show, già rinnovato per la prossima stagione. Crudi, ben girati, a volte scioccanti (sì, parlo della storia dell’uomo che deve ingropparsi il maiale), questi mediometraggi sono capaci di stupire, intrattenere e far pensare, il che alla fine era proprio lo scopo dell’intera operazione. Ben fatta e coinvolgente al punto giusto. Voto: 8,5.
All quite interesting… revolution si presenta particolarmente bene
Ho visto solo il primo episodio di Black Mirror… gli inglesi sono un pezzo avanti. Gli americani argomenti simili non potrebbero mai trattarli.
Sto seguendo gia’ 4 o 5 serie in conteporanea con gli USa, quindi prendo nota solo di Revolution perche’ e’ di Kripke e io sono Winchester addicted 😀
Revolution è forse la mia preferita di questo elenco, nonostante altre abbiano preso voti più alti. Il fatto è che non si capisce bene dove andrà a parare… Comunque è abbastanza dinamica e divertente!
Revolutiono è stata una bella scoperta di quest’anno. Però mi ha fatto cascare le braccia il fatto che nella prima puntata ci fosse il medaglione fantascientifico in grado di ripristinare il segnale elettrico.
Jercho era fatto meglio come telefilm post disastro, ma forse il fatto che questo post apocalittico sia più d’azione lo renderà più appetibile al pubblico americano e quindi lo farà durare più a lungo.
Il medaglione è la tipica trashata alla JJ Abrams, tipo i marchingegni di Rambaldi in Alias e la tecnologia di Lost. L’oggetto è ridicolo di per sé, ma la cosa assume un livello imbarazzante quando ne parlano quelli che l’hanno progettato, oppure quando la bionda (di Lost) ne fa lo “schema”… -_-‘