Serie tv, fiction, sceneggiati, show televisivi, tv serial o più semplicemente telefilm. L’elenco dei prodotti televisivi di genere fantascientifico, horror, thriller e fantasy che meritano una visione è molto consistente. Ecco qualche altro consiglio sulle serie arrivate ormai alla seconda o terza stagione.
Spartacus è uno show abbastanza discusso, per il tasso di scene di sesso ingiustificato (alto) e violenza scenograficamente esagerata (non così alto). L’idea di fondo è quella di un’antica Roma brutale e scostumata, contemporaneamente selvaggia e decadente, e la trama si svolge attorno alle vicende del gladiatore Spartacus, del suo lanista e dei suoi compagni/avversari, con trame, intrighi e ribellioni, fughe, cacce all’uomo, massacri e scene di arena. La ricostruzione dell’Italia tardo-repubblicana fatta dagli americani è ovviamente inappropriata (per esempio le clamorose scene sul “Vesuvio” della seconda stagione), ma alla fin fine si tratta di una serie che verte su combattimenti, assassinii, vendette, inganni e cospirazioni politiche e si riesce a perdonare l’approssimazione di fondo. La serie ha attualmente due stagioni e un prequel e si prevede una terza e ultima stagione nel 2013. Sangue e arena, combattimenti al rallenty e crudezza estrema, ma anche bravi attori e trame intriganti. Voto: 8,0.
Being Human è il nome di una “collana” di serie tv collegate, dal valore abbastanza altalenante.
Innanzitutto la serie originaria: è inglese e verte su un appartamento in cui vivono da coinquilini un lupo mannaro, un vampiro e un fantasma. Premesse pesanti, pesantissime da accettare. Il concept della serie è quello del gioco di parole del titolo: esseri non (più) umani che fanno di tutto per vivere esistenze umane comuni. I fanta-coinquilini affronteranno nelle tre stagioni della loro commedia-horror la sfida della normalità, le proprie sottotrame personali, condite dai doverosi flashback, misteri, non-detto e percorsi di crescita (che ormai a quanto pare sono necessarie ovvietà di ogni show), nonché le situazioni più soprannaturali di quel Mondo di Tenebra all’acqua di rose di cui fanno parte. La traccia principale di questo show si esaurisce con la terza stagione, tra situazioni e storie spesso stucchevoli, ma di tanto in tanto interessanti. Pochi i momenti dark, gore, epic, la serie è molto buonista e non brilla. Voto: 5,0.
La quarta stagione cambia improvvisamente di tono e trama, essendo venuti a mancare i personaggi originari (Spoiler: tutti morti) per motivi legati agli attori. Superato lo sconcerto iniziale (ma perché lasciare con lo stesso nome una serie alla fin fine diversa?), la storia procede con un sottofondo apocalittico (il futuro, la profezia, la prescelta), una doppia traccia presente-futuro, un tono più cupo e il Risveglio degli Antichi, cose che effettivamente cambiano abbastanza la formula iniziale e l’intero show, che diventa anche più guardabile. Ma non troppo. Da commedia horror ad atmosfere fanta-dark, la serie migliora leggermente ma non brilla. Voto: 6.
Mentre in Gran Bretagna la serie evolveva e si annuncia ormai la quinta stagione, gli americani decidevano di rifarla uguale, ripartendo da capo. Being Human US è una copia imbarazzante della versione inglese, arrivata alla seconda stagione e già rinnovata per la terza. Attori peggiori dei corrispettivi britannici e un livello di approfondimento poverissimo, che non risulta compensato da violenza o cupezza. Se la serie inglese tentennava, quella americana è abbastanza evitabile e merita la visione solo in carenza di alternative. Stavolta siamo in zona noia. Da vedere solo in carenza di serie soprannaturali. Voto: 4,5.
Falling Skies è una serie con alti e bassi e gli stessi wallpaper mettono in luce quali ne sono i problemi principali. Nonostante si tratti di un telefilm di fantascienza dove gli alieni hanno invaso la terra, fanno esperimenti sui bambini, hanno sterminato la maggior parte della popolazione e si minaccia una guerra civile interplanetaria tra razze sottomesse e padroni, il fulcro della storia sembrano essere solo le interazioni tra i personaggi, i rapporti familiari e gli innamoramenti, mischiati a una certa retorica della famiglia e dell’America che non può mai mancare. Terminate le prime due stagioni e in previsione della terza, bisogna dire che la maggior parte delle tirate più stucchevoli sono forse rimaste indietro e sempre più ci si è concentrati col passare del tempo su assalti, sabotaggi, impianti alieni, scene truculente e “la battaglia dei pianeti”, che poi è quello che si vorrebbe. Personaggi banali e troppe sottotrame personali, ma anche qualche esplosione e qualche alieno ogni tanto. Voto: 7,0.
Braquo è una seriaccia francese poliziesca e noir, di cui si aspetta la terza stagione. I protagonisti sono tutti poliziotti, ma non lo sembrano affatto, invischiati in ogni sorta di attività marginali, ricatti, problemi e cause interne, nella migliore tradizione del genere polar. A differenza dei pessimi poliziotti di The Shield, questi sono (vorrebbero essere) sbirri dalla faccia dura ma dal cuore tenero, che vogliono fare solo il loro sporco mestiere, ma che si ritrovano fin dall’inizio in una spirale di intrighi e connessioni da cui non riescono più a uscire. Ci sono molte ingenuità e banalità, ma alla fine si lascia guardare, senza raggiungere però il livello di prodotti americani di qualità o perfino degli italiani Romanzo Criminale e Ispettore Coliandro (ebbene sì!), ponendosi forse al livello mediocre di Quo vadis baby?
Molte banalità e ingenuità nei dialoghi e nelle trame, ma ogni tanto buone sventagliate di mitra e inseguimenti. Voto: 6,0.
Once Upon a Time è partita l’anno scorso fianco a fianco a Grimm ed è come questa arrivata alla seconda stagione. Le due serie possono essere facilmente accostate perché entrambe parlano de “i personaggi delle fiabe calati nel nostro mondo”. Al contrario di Grimm, dove i personaggi mostruosi (tre porcellini, lupi cattivi, draghi) delle fiabe sono mostri ben presenti da sempre nel nostro mondo “sotto mentite spoglie”, Once Upon a Time racconta l’intrusione dei personaggi fiabeschi più o meno umani (streghe, principi, cavalieri) da una sorta di dimensione parallela alla nostra realtà, perdendo la memoria e credendo di vivere esistenze comuni. Nella prima stagione compito di un personaggio “borderline” tra mondo delle fiabe e mondo reale sarà quello di spezzare il primo Incantesimo e far ricordare a tutti i personaggi la propria origine fiabesca. E fin qui ancora si poteva guardare. La seconda stagione è invece incentrata soprattutto su cose buffe e bizzarre che accadono nella dimensione fiabesca e allora ogni possibilità di immedesimazione viene a cadere, diventando una specie di film Disney degli anni ’80 dove la incredula protagonista viaggia con Biancaneve accanto e incontra Mulan, Capitan Uncino, Lancillotto e il Cappellaio matto in un burlesque che perde man mano di ogni credibilità. Boh! Una prima stagione discreta che si trascina avanti in un declino continuo. Voto: 5,0.
I Borgia è un telefilm del 2011 di una decina di episodi, rinnovato per una seconda stagione che si dovrebbe vedere a breve. La serie è ambientata nell’Italia del Rinascimento ed è incentrata sulle trame dei Borgia, ovviamente, ma anche di Papi, cardinali, signorotti, nobili e cavalieri di ventura vari della penisola. Nonostante si sia fatta, come per Spartacus e I Tudor, la corsa a trovare tutti gli errori storici e le imprecisioni della serie, lo show rimane comunque molto ben fatto, con grandi e bravi attori, molto spazio a scene campali e ricostruzioni e un gran piacere per intrighi e tradimenti, passioni e vendette. Valore aggiunto è anche quello che il serial permette di ripassare un po’ la storia italiana più divertente, quella dei veleni e delle coltellate. Bella ricostruzione romanzata, ben girata e ben fatta. Voto: 7,5.
Basato sulla serie israeliana Hatufim, il drammone di spionaggio e thriller Homeland ha vinto moltissimi premi e risulta acclamato dalla critica e premiato dagli ascolti. A tutt’oggi sono uscite due stagioni da 12 episodi ciascuna ed è già stata programmata la terza. Al di là del grandissimo entusiasmo americano, la trama e lo svolgimento non sembrano poi dire molto: niente a che vedere con la dinamicità di Alias, la qualità e il realismo di Hunted, il tasso adrenalinico di 24. Solamente una indagine “ricca di colpi di scena” sul presunto lavaggio del cervello di un delta force rimasto otto anni in mano a terroristi islamici, che forse sta per realizzare un attentato contro gli stessi Stati Uniti. Ma sarà vero? Forse sì? Forse no? E perché? Estiqaatsi! pensa che questa sia una trama molto interessante. Colpi di scena, spionaggio, doppi giochi e una costruzione eccitante per una trama di fondo un po’ moscia. Voto: 6,5.
Posso parlare solo di Beingh Human e Once upon a time, perche’ le altre serie non le ho viste.
Being Human era una delle mie serie preferite, La trovo molto piu’ horror/drammatica che non commedia e fino alla 3 stagione mi ha tenuta incollata allo schermo. Devo dire che la morte di Mitch gia’ preannuciava che ci sarebbero stati dei cambiamenti drastici e alla 4 stagione, non ce l’ho proprio fatta. Quando ha cominciato a prendere la piega della fantascienza ho mollato il colpo.
Di Once upon a time invece ho visto la prima stagione. Fatta bene nulla da dire, ma potevano anche finirla li’. La seconda non mi sta entusiasmando per nulla, ma per ora continuo, poi si vedrà
Falling skies ha un grosso difetto di fondo secondo me. La totale implausibilità di molte trovate che mi mettono molti dubbi sulla base scientifica della fantascienza moderna. Passi fine della prima stagione il razzo rudimentale lanciato contro l’aereo alieno in-colpibile fino ad a poco prima, ma dopo nella seconda stagione la dottoressa ha creato un lanciafiamme con una bombola di ossigeno ho smesso di guardarlo. Uno sceneggiatore di fantascienza dovrebbe sapere la differenza fra un combustibile e un comburente.
ahahaahahahah è vero… io invece trovavo pesante che ogni volta il protagonista doveva fare “la sua cosa”: la lezione di storia che lo aiutava nelle cose della puntata…
dai, non si può sentire… poi, i professori di storia americani me li immagino…
Ho visto a suo tempo la prima serie di spartacus e l’ho trovata su-per-ba! C’era intrigo, mistero e investigazione, e non era mai banale. Bravi gli attori, ottima la sceneggiatura e la regia, ottime le scene d’azione (che prendono a piene mani dal film di 300)… e poi c’è Lucy Lawless, che è dai tempi di Xena che aspettavo di vederla così ignuda! 😀
Mi incuriosice i Borgia (anche se il sottotitolo è osceno: “the original crime family”???), e a questo punto mi sa che provvederò per procurarmi anche Falling Skies. 🙂