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Un altro estratto della recensione de L’Unico Anello – Avventure oltre le Terre Selvagge sFantasy Magazine. Questo gioco di ruolo realizzato da Francesco Nepitello per Cubicle 7 permette di vivere eroiche imprese nella Terra di Mezzo de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli.

Smaug è stato sconfitto, la Battaglia dei Cinque Eserciti è vinta e Bilbo è tornato alla Contea. La guerra dell’Anello è ancora al di là da venire, per ancora varie generazioni. In questo clima di relativa pace i Popoli Liberi delle Terre Selvagge guardano per la prima volta oltre il confine dei loro territori, stabiliscono rotte commerciali, rinnovano i legami tra le loro culture e portano la prosperità nella regione a nord del Bosco Atro, la Montagna Solitaria e i declivi orientali delle Montagne Nebbiose. Ma molti pericoli sono ancora in agguato, e dalle roccaforti degli Orchi sulle montagne alle oscure e corrotte profondità di Bosco Atro un’oscurità aspetta, preparando i suoi piani, e lentamente estendendo la sua ombra…”TORrange2012_packshot

Questa l’introduzione ufficiale a questo splendido gioco di ruolo, che dichiaro subito essere, a mio avviso, ben pensato e ben realizzato. Non ho difficoltà a definirlo il miglior gioco di ruolo di ambientazione tolkieniana realizzato fino ad ora. In alternativa, non volendo fare questo genere di paragoni, sicuramente posso dire che L’Unico Anello non ha nulla da invidiare a nessuno degli altri tre titoli elencati in precedenza, né alla maggior parte dei gdr “fantasy” tuttora in circolazione.

Il gioco spicca subito per diversi motivi:

  • Una estetica molto curata, con bellissime illustrazioni a colori di John Howe e Jon Hogdson;

  • Un regolamento che comprende dinamiche originali su combattimento, viaggi, interazioni e fasi di recupero tra le avventure (“fasi della compagnia”);

  • Meccaniche che prevedono l’uso di dadi speciali (6d6 e 1d12, allegati ai manuali base);

  • Ambientazione fissata in periodo e una regione ben precisi della Terra di Mezzo nella Terza Era, ovvero le Terre Selvagge a cinque anni di distanza dai fatti narrati ne Lo Hobbit. Moduli di sviluppo che ampliano il panorama dei territori giocabili e la cronologia utile sono previsti tra le uscite future.

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I giocatori potranno impersonare eroi di stampo tolkieniano (quindi avventurieri valorosi e positivi), scelti tra le razze, le culture, i background e le classi tipiche di un’ambientazione basata su Lo Hobbit: Nani della Montagna Solitaria, Elfi Silvani di Bosco Atro, Hobbit della Contea oppure Uomini delle Terre Selvagge (Beorniani, Uomini dei Boschi o abitanti di Valle o Pontelagolungo). Come nella migliore tradizione, gli eroi dovranno presto unirsi in una Compagnia e insieme affrontare viaggi, combattimenti, pericoli, incontri e situazioni tipiche de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli.

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Il supporto delle avventure già a disposizione è molto utile, perché le situazioni, i personaggi e gli eventi che mettono in campo sono perfettamente in stile con le opere e l’atmosfera generale da cui L’Unico Anello trae ispirazione.

Al contempo il regolamento è molto facile da apprendere e da gestire durante le sessioni e quindi il gioco mi pare assolutamente consigliato anche a giocatori meno esperti o principianti, oltre che a nerd di lungo corso o appassionati della Terra di Mezzo.

Fino ad ora per questo gioco è stato tradotta in italiano ogni uscita inglese e il catalogo nella nostra lingua comprende dunque:

  • L’unico anello – Avventure oltre le terre selvagge: la confezione base che comprende due mappe, un set di dadi, il Libro del Maestro del Sapere e Il Libro degli Avventurieri. I due libri sono brossurati e di formato grossomodo A4, a colori, per un totale di 300 pagine abbastanza ariose.

  • Pontelagolungo e schermo del Maestro del sapere: un modulo geografico sul secondo insediamento umano per importanza della regione e lo Schermo con il riepilogo delle regole più importanti. Lo schermo è ovviamente cartonato e presenta una meravigliosa illustrazione di Pontelagolungo, mentre il source-book è un bel fascicolo a colori e di dimensioni coerenti con i manuali base.

  • Racconti delle Terre Selvagge: un corposo volume a colori di dimensioni e spessore equivalenti a quelli di uno dei due manuali base, con sette avventure da giocare separatamente o da unire assieme in maniera modulare per creare una campagna di respiro epico.

  • Le Parole dei Saggi: un fascicoletto in bianco e nero con copertina a colori, distribuito gratuitamente a Lucca Comics & Games 2012, che contiene una breve avventura.

Ecco i crediti principali del gioco, secondo Francesco Nepitello:

La genesi del gioco è stata lunga, e quindi sono accadute molte cose. Per farla breve, il gioco è stato scritto interamente da me (salvo interventi editoriali dell’inglese Dominic McDowall-Thomas), ma soprattutto in fase di progettazione ho lavorato a stretto contatto con Marco Maggi, per poi proseguire sempre di concerto ma con minori interventi diretti da parte sua. Nell’ultimo anno poi sono stato molto aiutato da Amado Angulo, un appassionato di Ensenada, Mexico, grandissimo giocatore e cervellone analitico, collaborazione molto fruttuosa in fase di sviluppo e testing (c’è pure qualche contributo quasi interamente suo). Senza dimenticare Giacomo Marchi, che ha analizzato approfonditamente tutte le incarnazioni delle meccaniche dei dadi.”

Continua a leggere questa recensione su Fantasy Magazine!

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L’Unico Anello – Tornare a giocare nella Terra di Mezzo

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Mauro Longo
Mauro Longo
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