Nell’ultimo numero di DM Magazine un lungo articolo parla dei romanzi di Fighting Fantasy, due miniserie (per un totale di sette libri) ambientate nell’universo magico di questi librogame inglesi. La seconda trilogia è dedicata alle Cronache di Zagor.
I romanzi di Fighting Fantasy
1 – La missione disperata di Darkmane
2- Le altre avventure di Chadda Darkmane
3- Le Cronache di Zagor: antecedenti
Completata in qualche modo la trilogia dedicata a Darkmane (in realtà le vicende del personaggio non raggiungono un climax e rimangono comunque “aperte”) ci sono altri quattro romanzi che fanno parte del brand di Fighting Fantasy.
Si tratta delle Zagor Chronicles, una quadrilogia scritta in teoria da Ian Livingstone e Carl Sargent: Firestorm e Darkthrone del 1993 e Skullcrag e Demonlord del 1994. L’autore in teoria dei due è Ian Livingstone, visto che c’è il radicato sospetto che il buon Sargent abbia fatto tutto il lavoro e Livingstone solo rivisto, indirizzato e approvato il testo, ma senza un contributo sostanziale. Non che questo sia sbagliato, ovviamente, data la posizione dell’uno e dell’altro dei due autori, ma solo per mettere le cose in chiaro.
La genesi di questa serie di romanzi è abbastanza peculiare e merita una digressione.
Tutto comincia nel 1993, quando, dopo che Ian Livingstone aveva celebrato il traguardo del cinquantesimo numero dei librogame di Fighting Fantasy con Return to Firetop Mountain, venne realizzato un ulteriore seguito delle vicende de Lo Stregone della Montagna Solitaria, chiamato appunto Legend of Zagor.
Anche questo librogame sarebbe in teoria firmato da Ian Livingstone, ma è chiaro a tutti i conoscitori della serie che esso è opera di Sargent. Con lo pseudonimo di Keith Martin, Sargent aveva contribuito ufficialmente alla serie di Fighting Fantasy con ben sette titoli, uno dei quali, La Cripta del Vampiro, anche tradotto in italiano.
Numerose anche le collaborazioni con Marc Gascoigne, già estensore del gioco di ruolo della serie.
Per questo discreto numero di titoli, lo stile di Sargent risulta abbastanza riconoscibile, così come quello di Livingstone stesso, ed è dunque abbastanza palese chi sia il vero autore di Legend.
La trama del librogame è stata poi ripresa molto fedelmente nel secondo romanzo delle Cronache di Zagor e anche i quattro personaggi a disposizione del lettore del librogame sono in realtà i protagonisti della quadrilogia dei romanzi, cosa questa che fa ancor più sospettare la mano unica di Sargent dietro le quattro novelle e il librogame.
In ogni caso, d’ora in poi assumeremo per comodità che l’unico autore di questi cinque titoli sia proprio Sargent.
Un altro elemento fondamentale per comprendere la genesi della quadrilogia e del librogame Legend of Zagor è il boardgame che porta lo stesso nome di quest’ultimo.
Il gioco da tavolo Legend of Zagor è uscito sempre nel 1993 e rappresenta il secondo e ultimo boardgame legato al marchio Fighting Fantasy, dopo lo storico The Warlock of Firetop Mountain del decennio precedente.
La trama e la struttura di Legend of Zagor – boardgame sono uguali a quelle di Legend of Zagor – librogame, tanto che è molto probabile che il librogame stesso sia una riduzione in termini di gamebook del gioco da tavolo.
Il boardgame è firmato da Ian Livingstone e realizzato dalla Hasbro, con le illustrazioni di Martin McKenna, lo stesso disegnatore del librogame. Anche i quattro personaggi, gli ambienti e le situazioni del gioco da tavolo sono gli stessi del librogame e dei romanzi, cosa che conferisce a questi prodotti strettissime analogie contenutistiche.
Un’altra citazione da riconoscere prima di passare alla quadrilogia vera e propria delle Cronache è quella del mondo di Amarillia in cui queste sono ambientate. Creato da Ian Livingstone per il librogioco Casket of Soul (che non fa parte della linea Fighting Fantasy), Amarillia è un “pianeta” che condivide lo stesso universo con Titano e quindi anche (più o meno) le stesse leggi fisiche, gli stessi dei e demoni e le stesse creature.
In Casket of Souls il mago Sallazar coinvolge il lettore in alcune prove per riuscire a bandire dal mondo di Amarillia il Demone delle Ossa che lo minaccia, imprigionandolo in una sorta di prigione dimensionale di esilio.
In Legend e Chronicles, la storia del Demone delle Ossa si fonde quindi con quella di Zagor. Lo Stregone della Montagna Infuocata, che era stato sconfitto una seconda volta in Return, si “fonde” con il Demone delle Ossa nel piano astrale in cui entrambi sono finiti e si reincarna in Amarillia, divenendo una sorta di terribile despota che trama contro il proprio mondo dal suo rifugio di Castle Argent (ricordate il cognome del ghost writer?).
Riassumendo quindi, secondo la mia ricostruzione:
-
Abbiamo per prima cosa le vicende legate a Zagor nel ciclo dei gamebook di Fighting Fantasy: Lo Stregone della Montagna Infuocata e il Ritorno alla Montagna Infuocata.
-
Nel frattempo, lo stesso Ian Livingstone realizzava Casket of Souls, ambientato nel mondo di Amarillia e che coinvolge il Demone delle Ossa.
-
Nel 1993, la Hasbro decide di realizzare il boardgame Legend of Zagor e se ne occupa Ian Livingstone.
-
In seguito al buon riscontro di Return to Firetop Mountain, Ian Livingstone decide di far coincidere l’uscita del boardgame Legend of Zagor con quella di un omonimo librogame, che affida alla penna del fidato Carl Sargent.
-
Il progetto viene rilanciato ulteriormente e i temi trattati nel librogame e nel gioco da tavolo vengono ripresi e ampliati in una quadrilogia di romanzi che racconti la fine dello Stregone Zagor, di nuovo affidata a Carl Sargent.
Continua a leggere l’articolo sul numero 42 di DM Magazine!