Dopo le segnalazioni di qualche giorno fa sui giochi dell’estate, è il momento di fare il punto sui giochi più premiati dell’anno, per quello che risulta dagli ENnies Awards e dagli Indie Awards.
Seguire le premiazioni americane dei giorni scorsi permette di gettare un occhio al meglio delle produzioni ruoludiche di quest’anno, almeno secondo le giurie dei due premi prestigiosi citati sopra, che selezionano titoli rispettivamente mainstream e alternativi.
Ecco i titoli che mi colpiscono maggiormente:
Dungeon World: inneggiato come un gioiello della new wave, ha arraffato Indie game of the year 2012, Best support 2012 e Best production 2012 per gli Indie e Best rules agli ENnies. Il gioco presenta le stesse 6 Caratteristiche base di D&D, ma tutto il resto gira per conto suo. I giocatori sono avventurieri addestrati ma mai provati sul campo al momento della prima avventura, hanno dei legami che li uniscono e su quelli basano le loro interazioni narrative. Le meccaniche di risoluzione delle azioni sono basate su 2d6 + caratteristica pertinente, con soglia di successo fissa a 10 e fallimento con 6 o meno. Tirare ed ottenere 7-9 causa invece un fail forward, ovvero un successo con conseguenze negative che saranno manifeste in seguito. Non esiste un’ambientazione e il master è invitato a NON creare la propria, ma ogni giocatore contribuisce a definire dei retroscena mentre si gioca. Tutto quello che non viene deciso dal tiro di dadi e cioè da una “mossa” accade semplicemente per come lo vogliono i giocatori.
Rispetto a giochi più tradizionali è essenzialmente la modalità narrativa che colpisce maggiormente, con un sistema che tende a ottimizzare le interazioni dei giocatori, piuttosto che gestire l’agire dei personaggi nel mondo di gioco. Insomma, un gioco per chi ama “intessere delle storie condivise” piuttosto che immergersi in complicati combattimenti, alberi di talenti e punteggi vari. Sarà presto possibile averlo in italiano.
Hero Kids: Ho letto con piacere questo gdr per bambini dai 4 a 10 anni, masterizzati ovviamente da un genitore o un fratello maggiore. Quello che risulta è un efficace strumento per introdurre al gdr vecchia scuola i più piccoli, offrendo un regolamento semplicissimo e simpatiche illustrazioni, ma soprattutto tutti i necessari consigli e suggerimenti per gestire un gruppo così delicato come uno formato da pre-adolescenti. Si spiegano i molti modi per eliminare o “nascondere” la violenza dal gioco, per affrontare i concetti religiosi e morali, per far giocare anche “figli di amici”, che rappresentano un elemento ancor più delicato dei propri.
Insomma un ottimo manuale per il padre disperato che vuole giocare per forza di ruolo e non ha mai il tempo, che con questo strumento può utilizzare spietatamente i figli per colmare la mancanza di amici e nottate di gioco… 😉 Non è prevista una versione in italiano.
Shadows of Esteren: Questo bel gioco dark fantasy francese vince il secondo posto nella categoria Interior Art, il secondo posto come Product of the Year e il primo posto come Best Production Values agli ENnies, oltre al “Diehard Tabletop Gaming Award” del 2012. Per una review generale di questo gioco rimando senz’altro agli ottimi articoli di Eugenio Lauro, aggiungendo solo che una versione italiana uscirà a breve.
Pathfinder: inutile dire che Pathfinder è attualmente IL gioco di ruolo con il quale confrontarsi, prodotto eccelso in termini di azienda di supporto, sviluppatori, marketing, meccaniche di gioco e qualità dei contenuti. Ne ho parlato tantissime volte in questo blog e chi vuole conoscere qualcosa in più può spulciarsi i vari articoli sul tema. Vince in particolare il primo premio come Best Adventure la campagna Rise of the Runelords, a cui non si può effettivamente attribuire (quasi) nulla di diverso dalla perfezione.
Deadlands Reloaded: agli ENnies, Deadlands Reloaded – The Last Sons PDF ha vinto il primo posto nella categoria Best Electronic Book. Si tratta di una campagna lunga 336 pagine per il gdr Deadlands nella sua versione Reloaded, ovvero ottimizzata per Savage Worlds.
Deadlands e Savage Worlds sono titoli ben radicati nel mondo anglofono, con all’attivo decine di premi, migliaia di giocatori e un prossimo arrivo anche in Italia. Si tratta del gioco pulp per eccellenza, con un motore che supporta storie avvincenti e veloci, cinematografiche e piene di elementi dinamici, come appunto le imprese di eroi mascherati, il pulp anni ’30, le storiacce di vendicatori, scienziati pazzi e minacce soprannaturali.
Per Savage Worlds usciranno entro Lucca 2013 le traduzioni italiane di:
Savage Worlds: Deluxe Explorer’s Edition (2012; Softcover)
Deadlands Player’s Guide (2012; 3rd Printing; Softcover)
Deadlands Marshal’s Handbook (2012; 3rd Printing; Softcover)
Iron Kingdoms: un gdr di stampo fantasy virato però verso lo steampunk, che ha vinto il titolo di Best Game agli ENnies Awards, assieme al Best Art – Cover, nonché il secondo posto per Best Rules e Best Production Values. In una generica ambientazione high fantasy, gli uomini hanno vinto il predominio sulle nazioni vicine e hanno instaurato dei regni dominati da robot, meccanismi e tecnomagia. Nelle sue 360 pagine a colori, in una edizione solida e molto curata, Iron Kingdoms ricorda molto Eberron nel suo concetto più originale, togliendo tutto il “troppo D&D” che c’era attorno, spingendo invece molto su cose come forgiati, alchimisti, spie, sicari, terroristi, attentatori, guerre meccanizzate e città fumiganti e vaporose.
Iron Kingdoms è stato definito giustamente un gioco per giocatori esperti ed effettivamente ci sono tutti gli elementi che piacciono ai veterani più sgamati dell’intrattenimento ruoludico: ben 103 pagine di ambientazione, estremamente curate e caratterizzate, seguite da un regolamento dettagliato e onnicomprensivo, ma anche veloce e customizzante nella creazione dei personaggi, nonché semplice nella sua meccanica di base: 2d6 + caratteristica contro valore di soglia da raggiungere. Un gioco semplice e affascinante in una ambientazione particolare e coinvolgente. Peccato che anche qui non ci siano progetti per una traduzione italiana.
L’anno prossimo si prepara una bella lotta, sono curioso di vedere come si comporteranno “titoloni” come Numenera (accetto scomemsse 😉 ), 13th Age, Call of Cthulhu 7ed, D&D Next, Mutant Chronicles e tutti i nuovi titoli previsti (se faranno in tempo). La vedo dura ma magari ci sarà qualche sorpresa (Dust? Tenra bansho zero?? Firefly???).
scontro al vertice fra numenera e 13th age. per miglior gioco gold per 13th age e silver per numenera. ecco la mia scommessa 🙂
Numenera lo vedo bene… se non altro vincera’ i premi per gli aspetti grafici che sono eccezionali!
Tenra Bansho spacca e almeno una nomination la meriterebbe 😉
Devo dire che i giochi di quest’anno mi lasciano freddino: DW sembra bello ma non se sento il bisogno, Iron Kingdoms sembra avere una bella ambientazione ma il sistema non mi ispira, Rise of the Runelords per PF l’ho trovata tediosamente railroadosa, Savage Worlds non mi è piaciuto per nulla… insomma direi che passo per quest’anno
Non sono un grande appasionato dei giochi “indie” o “new wave” ma da quello che ho letto finora su Dungeon world mi sembra che un prodotto molto valido, tra l’altro l’edizione francese è illustrata da russ nicholson (il che da solo è un ottimo motivo per comprarla se si sa il francese).
Il fatto che : “Non esiste un’ambientazione e il master è invitato a NON creare la propria, ma ogni giocatore contribuisce a definire dei retroscena mentre si gioca. Tutto quello che non viene deciso dal tiro di dadi e cioè da una “mossa” accade semplicemente per come lo vogliono i giocatori.” mi pare Interessante ed imprevedibile vorrei sperimentarlo in gioco! va nella direzione di alcune mie idee perchè avevo pensato (ma mai messo in pratica) a concordare l’ambientazione sul momento insieme ai giocatori, e adattare il materiale già preparato a quello che ne risultava.
E’ un concetto su cui si basano molti dei giochi “new wave” che dicevamo… Se questo elemento ti piace, assieme a una creazione collettiva anche delle situazioni di gioco, allora dagli un’occhiata senz’altro…