Il mio “Decameron dei Morti“, rivisitazione in chiave zombi del classico novelliere di Boccaccio, vedrà la luce anche in versione cartacea con Origami Edizioni!
“Dico dunque che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del Figliuolo di Dio al numero pervenuti di Mille e Trecentoquarantotto, quando nell’egregia città di Fiorenza, che noi diciamo anco Firenze ed era allora la più bella di ogni altra città italica, pervenne la mortifera pestilenza dei Trapassati Redivivi.”
Era nell’aria da qualche tempo e finalmente ecco l’annuncio ufficiale. Dopo la versione digitale in vendita in tutti gli store online (non una frase fatta, ecco l’elenco!), tra qualche mese, il Decameron dei Morti sarà disponibile anche in versione cartacea, ordinabile dallo store online di Origami Edizioni (probabilmente da Maggio) o presso gli stand della Origami a fiere e manifestazioni in tutta Italia, a partire da Lucca Comics & Games 2014
Nel frattempo, chi lo volesse può recuperare qualsiasi informazione sul Decameron dei Morti dalla pagina dedicata su questo blog, completamente rinnovata nei link rispetto alla versione precedente. Ci sono dentro interviste, recensioni, anteprime, contenuti speciali, diversi approdfondimenti e un racconto spin-off in 10 puntate “Ricordati che devi risorgere“.
Decameron dei Morti – L’Alba dei Trapassati Redivivi contiene dieci storie di altrettanti sopravvissuti, che raccontano i terribili avvenimenti di un’epoca oscura in cui l’Europa cadde nella morsa della mortifera pestilenza in grado di far rialzare i morti. Tre donne e sette uomini narrano le vicende loro e della compagnia in cui militano, in modo da lasciare un ricordo di quei terribili giorni e perché la loro esperienza possa essere di aiuto alle generazioni future.
Seppure un futuro vi potrà essere.
Il Decameron dei Morti è diventato una realtà grazie a Origami Edizioni!
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Archeologo, giornalista, divulgatore ed esperto di social media, già direttore di museo e di scavo…o_o
quante di queste retribuite? in 35-36 anni di vita mi pare un po’ tanto ,soprattutto in Sicilia dove è già un miracolo se hai un lavoro in nero.
Comunque complimenti.
ciao
Antonella
Ciao Antonella, ho cominciato a 23 anni mi pare, un anno prima di laurearmi, con una cooperativa fondata da me e altri 3 colleghi di un tempo. All’epoca vivevo nel Lazio e mi spostavo tra Roma, Viterbo e Frosinone. La direzione scientifica di scavi e di due musei (regolarmente retribuite) le ho esercitate in quegli anni. I Musei erano l’Antiquarium Comunale “Villa di Traiano” di Arcinazzo Romano (RM) e l’ “Area ad Elevato Interesse Storico-archeologico della Rocca Colonna e delle Mura Poligonali” di Castel San Pietro Romano (RM). Gli scavi e i rilevamenti erano tanti, con le soprintendenze, la Provincia di Roma e alcuni comuni, ma tra tutti quello più importante è stata la Missione Archeologica del Castello di Piombinara, Colleferro (RM). La cooperativa era “Il Betilo” ma ne sono uscito a Dicembre 2005 per tornare in Sicilia e lavorare lì con una nuova realtà (un’altra cooperativa da me fondata e chiamata stavolta “MediArte”).
Al periodo messinese (2006-2010) risalgono tutte le cose fatte in campo turistico, da soli o per il Consorzio Itinerari Basiliani, e buona parte dell’attività di divulgazione (anche se con molte scuole e associazioni ho lavorato anche da membro de Il Betilo, nel Lazio). Effettivamente si stava stretti coi soldi, per cui nel frattempo sono diventato giornalista pubblicista, ho partecipato a un corso di formazione retribuito e ho aperto un locale notturno.
Pian piano mi sono specializzato nel giornalismo e ho lavorato (pagato) per una WebTv e una televisione locale. Carta stampata e radio invece non mi hanno mai dato una lira, ma all’epoca mi andava bene perché integravo con il video ed eravamo tutti amici…
Nel 2010 ho invece lasciato l’Italia per vari motivi (uno era quello che non mi sentivo retribuito abbastanza per le mie capacità) e ancora non ci sono tornato. Sono ancora giornalista ma non faccio più l’archeologo da anni ormai, né il divulgatore o il promotore turistico / territoriale, però nel frattempo ho lavorato come copywriter e per Amazon.it per quasi due anni in qualità di Social Media Specialist e quindi mi sono fatto un po’ le ossa con i Social Media, anche se ho ancora molto da crescere in questo settore. Anche amazon, ovviamente, mi pagava… 😉
Questo è quanto, grazie per avermi dato l’opportunità di questo giro nei ricordi e per l’amarcord… 🙂
Grazie a te per la spiegazione.
E’ sempre utile capire nel dettaglio la formazione di una persona.
Purtroppo avendo esperienza di settori ( archeologia soprattutto) non pagati, mi domandavo per l’ appunto se eri riuscito ad avere retribuzioni. Soprattutto in una zona come il Sud (purtroppo) dove il lavoro nero è quasi la routine.
In bocca al lupo, aspetto il tuo volume cartaceo allora 😉
ciao!
E’ molto difficile, vero! Ma più o meno come tutte le professioni intellettuali d’Italia, purtroppo… Anche fare il giornalista (pagato) o il copywriter in questo momento è difficilissimo…