E’ lunedì ed è il momento dei Corti di Librogame’s Land! E’ tempo di leggere, giocare e votare il secondo racconto-game in concorso: Sull’orlo del buco!
Passata la fase di invio degli elaborati, è il momento di leggere e giudicare i racconti-game in gara per la sesta edizione del contest “I Corti di Librogame’s Land”.
Alla data di consegna sono arrivati i seguenti elaborati qualificabili e da oggi è possibile leggerli, giocarli, commentarli e votarli al sostenibile ritmo di 1 per settimana, secondo il seguente calendario:
1) Guerre Civili (Lun 5 Maggio – Ven 9 Maggio) – Corto Fuori Concorso
2) Il Prescelto (Mer 7 Maggio – Dom 11 Maggio) – Corto Fuori Concorso
3) La Lacrima di Nyxator (Lun 12 Maggio – Dom 18 Maggio)
4) Sull’orlo del buco (Lun 19 Maggio – Dom 25 Maggio)
5) Cuore di cane (Lun 26 Maggio – Dom 1 Giugno)
6) Il Guardiano (Lun 2 Giugno – Dom 8 Giugno)
7) Prede e Cacciatori (Lun 9 Giugno – Dom 15 Giugno)
8) Vita da cani (Lun 16 Giugno – Dom 22 Giugno)
9) Liberami, disse l’uomo (Lun 23 Giugno – Dom 29 Giugno)
10) Il Consiglio dei Topi (Lun 30 Giugno – Dom 6 Luglio)
11) Lo Spettacolo di Lionardo (Lun 7 Luglio – Dom 13 Luglio)
12) Sangue e intrighi alla corte di Aquisgrana (Lun 14 Luglio – Ven 18 Luglio) – Corto Fuori Concorso
13) Tanis (Mer 16 Luglio – Dom 20 Luglio) – Corto Fuori Concorso
Sull’orlo del buco – Prologo
Inizio anni ’90. Un epidemia catastrofica, seconda solo alla peste nera e alla febbre spagnola, flagella da oltre un decennio l’Italia e l’Europa tutta: l’eroina. La roba, come viene chiamata in gergo la droga, ha sedotto e schiacciato migliaia di giovani. Come un in-sidioso parassita, una volta nel corpo, manipola le persone mano a mano che le corrompe, isolandole, degradandole, indebolendole, rendendole ossessionate dal desiderio di una nuova dose, e infine uccidendole. Il vecchio continente è pieno di giovani crocifissi dalle siringhe, non c’è famiglia che non pianga una vittima. Chi è sopravvissuto negli anni ai pericoli delle overdose, degli avvelenamenti dovuti alle sostanze con cui la droga è tagliata, e dell’AIDS trasmesso attraverso la condivisione delle siringhe, è diventato una sorta di immortale maledetto, un ombra senza più prospettive né volontà propria che consuma i suoi giorni nell’affannosa ricerca della prossima dose.
Uno di questi derelitti sei tu!
Fuori dalla porta tua sorella tempesta di pugni il legno fradicio dell’uscio, la voce che passa dall’implorante all’arrabbiato mentre ti supplica di farla entrare. Ascolti i singhiozzi mentre s’accascia a terra stritolata da una disperazione che conosci fin troppo bene. Alla fine grida che non sei suo fratello, sei solo uno sporco bastardo che la sta lasciando crepare in strada. Quindi senti che si allontana rapida, famelicamente in cerca nella sera piovosa come un lupo nella desolazione dell’inverno. (…)
Il mattino successivo apri gli occhi sul medesimo supplizio di sempre: ti serve roba, e prima ancora ti servono i soldi per comprarla. Sei preso nei tuoi sbattimenti nei pressi della stazione di Vignaiola, quando vieni affiancato da una gazzella dei carabinieri. Immediatamente ti irrigidisci, pensando che ti stiano cercando per qualche furto dei giorni scorsi, ma la realtà è ben peggiore: i carabinieri, accertata la tua identità, ti comunicano che stamattina tua sorella Margherita è stata trovata morta per overdose su una panchina nella Villa di Roccabandita. La salma è stata trasferita alla camera mortuaria di Vignaiola, e ti pregano di seguirli per confermare l’identificazione. (…)
All’improvviso capisci, la verità prende forma nella tua testa: il sinistro è il braccio sbagliato! Tua sorella era mancina, è nell’avambraccio destro che avrebbe dovuto iniettarsi la dose letale! Anche se ad un certo punto le vene di un tossico collassano, prima che non si riesca più a trovare nel braccio, o anche sulla mano, una vena buona, ci vogliono mesi di uso massiccio. Margherita aveva sicuramente ancora vene buone nel suo braccio destro.
Ti rendi conto sconvolto che tua sorella è stata uccisa, qualcuno le ha iniettato la dose letale.
Ma basteranno le considerazioni che hai appena fatto per convincere i carabinieri ad indagare? Tutto sommato per loro un tossico morto è solo un tossico di meno. No, nessuno si scomoderà a indagare per la morte di una eroinomane, oltretutto deceduta di over-dose. Praticamente “morte naturale”, pensi con una smorfia. Solo tu puoi cercare di fare giustizia. Glielo devi.
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