Una nuova, ottima recensione de I Cancelli del Tartaro (Ultime Lettere di Jacopo Mortis), questa volta da parte di Ivano Satos. La trovate sul blog Beati Lotofagi!
La recensione di Ivano Satos
Il ritrovamento delle lettere di Jacopo Mortis, occultista e cacciatore di mostri vissuto nel XIX secolo, sconvolge la nostra percezione del mondo concreto.
In questa raccolta vengono riunite le lettere numerate 1-5 dette anche “I Cancelli del Tartaro”. Esse descrivono come il Jacopo Mortis fu introdotto da un fidato amico all’Accademia dei Riparatori, società segreta il cui fine è quello di difender il reale dagli assalti dell’immondo.
Dopo un percorso di studi iniziatici partecipa alla sua prima missione recandosi insieme ai fratelli dell’Accademia in un fetido mondo ricolmo di esseri abominevoli. L’apprendista cacciatore dovrà far ricorso a tutto il suo coraggio per far sì che la sua sanità mentale possa ritornar in superfice e che non giaccia in quella profondità per tutte le future eternità.
In I Cancelli del Tartaro Mauro Longo descrive una discesa agli inferi in cui l’ansia e il terrore diventeranno somatici come pesanti bubboni ricolmi di secrezioni purulente. Il suo stile ci farà assaporare un’opera che par realmente prodotta nell’italico ottocento, un ottocento in cui il mondo classico reclama un antico tributo.
Quest’opera si inserisce nel progetto di scrittura collettiva “Risorgimento di Tenebra”, ideato dal gruppo Moon Base.
Soundtrack Ideale: Liszt – Faust Symphony