Come scrivere un librogame: una faccenda lunga e complessa. Sul blog di MoonBase Factory il primo di una serie di articoli sul tema!
MoonBase Factory è un piccolo collettivo di autori-artigiani di cui anche io faccio parte con orgoglio. Ecco allora un articolo sul blog del gruppo, il primo di una piccola serie che tratta di librogame, storie a bivi e avventure in solitario, tutti generi di narrativa ludica che condividono molto con la narrativa di genere, i giochi di ruolo e le avventure testuali, pur ritagliandosi una piccola nicchia tutta propria.
Eccone un estratto:
Come scrivere un librogame: 1 – Ideazione
A parità di lunghezza del testo, un librogame è molto più difficile e complesso da scrivere di un’opera di narrativa, ma anche di un racconto a bivi, di un’avventura in solitario e perfino di uno scenario per gioco di ruolo. Per questo motivo non vi potete permettere degli errori iniziali di pianificazione, che vi rallenteranno a metà strada o vi costringeranno a rifare tutto daccapo per un buco logico o strutturale che non avevate previsto. Ragionare a lungo prima di cominciare è l’unico modo per evitare errori strategici grossolani.
Dovrete considerare per prima cosa tre elementi:
Il pubblico
Un librogame per bambini, perché no?Ci vedrei bene molte illustrazioni,
regole elementari, qualche puzzle o indovinello, molti dilemmi, diversi finali positivi. |
Come per qualsiasi altro testo scritto, per prima cosa dovete identificare chi potrebbe mai scegliere e leggere il vostro librogame dopo che lo avrete completato.
Oggi, sia in Italia che all’estero, il lettore/giocatore tipico dei librogame è un maschio tra i trenta e i cinquant’anni, verosimilmente nerd, appassionato di narrativa fantastica e giochi di ruolo; leggerebbe un nuovo librogame soprattutto perché si ricorda i tempi d’oro del genere. Dovete conquistarlo con qualcosa di classico, con delle citazioni, con uno stile che richiami i successi del passato, a cui è molto legato.
In alternativa, gli esperimenti che sono stati tentati negli anni mostrano che ci si può anche spostare da questo stereotipo: i librogame gialli attirano gli amanti del mistery e dei casi da risolvere; i librogame “per ragazze”, adolescenti e young adults (vedi il racconto a bivi di Amici!) mirano a una fascia di persone mai raggiunta dalle serie principali; i titoli che sfruttano franchise celebri e quelli che affrontano worst case scenario o ricostruzioni storiche di battaglie e campagne militari sono altre tre varianti molto apprezzate che pescano su bacini di utenza quasi “incontaminati”.
Insomma, scriverete il librogame per qualcuno. Chi è?
Esempio 1: Mirate a chi già ama i librogame? Il primo pensiero potrebbe essere una bella storia fantasy di mostri e combattimenti, cercando di sconfiggere il malvagio di turno; un classico immortale, basta sapere che esistono centinaia di altri librogame fatti così e sarà necessario trovare degli spunti originali. In alternativa, spostatevi su un genere fantasy poco sviluppato negli anni ‘90 e che ora vada per la maggiore: zombi, steampunk, ucronie retrofuturiste, pirati dello spazio o cose così…
Esempio 2: Vi piacciono i gialli e volete puntare agli amanti dei mistery e dei procedurali? Scrivete un librogame investigativo dove il personaggio raccoglie indizi e deve svelare il colpevole; anche questo è un filone molto apprezzato e con antecedenti illustrissimi, ma attirerebbe una buona fetta di pubblico “non nerd”.
Esempio 3: Siete esperti di armi, guerre contemporanee e spionaggio? Butratevi su un genere “spec-ops” con uomini d’azione che svolgono missioni di controinsurgenza in qualche inferno del Terzo Mondo: catturete sicuramente gli amanti del genere con un approccio nuovo alle storie che amano.
Corro a leggere! 🙂
In realta’ Dave Morris nel suo blog individua (almeno) due target: uno e’ quello dei “nostalgici”, che segnali anche tu, e l’altro e’ quello dei “nuovi” lettori e Morris dichiara piu’ volte che vende molto ma molto di piu’ al target dei “nuovi” lettori, mentre per i “nostalgici” si occupa principalmente di ristampe di vecchi librigame.
Da quel che scrive lui, non e’ una grande idea focalizzarsi solo sui lettori di librigame “veterani”.
Questa è un’ottima notizia e una buona idea. Però il mercato italiano verte ancora sulle vecchie glorie. Io sono il primo a sperare che le cose cambino, ma la mia percezione è che le bancarelle siano ancora dominate dalle ristampe di Lupo Solitario della Vincent Books e da Joe Dever’s Lone Wolf della Forge Reply.
@ Yaztromo. Infatti si parla di target diversi: difficile accontentare chi pretende il solo dungeon con mostro & tesoro. Però credo (e spero) che anche fra i vecchi lettori ci sia attenzione per le nuove proposte.
@ Mauro. Ehi, potevi anche dirlo che l’articolo è tuo! 😉
Cari Mauro e Davide (e qualcun altro…), ora sta a VOI coinvolgere nuovi lettori, magari utilizzando nuovi media.
Altrimenti se va bene in Italia continueremo con le ristampe di Lupo Solitario…