Tornano i Corti di Librogame’s Land! E’ tempo di leggere, giocare e votare il primo racconto-game in concorso: La locanda nella nebbia!
Continua la sfida della settima edizione del contest “I Corti di Librogame’s Land”, i racconti-gioco tutti pronti da leggere, giocare e commentare.
Alla data di consegna sono arrivati i seguenti elaborati qualificabili e da oggi è possibile leggerli, giocarli, commentarli e votarli al sostenibile ritmo di 1 per settimana, secondo il seguente calendario:
E’ un gioco da ragazzi (Fuori Concorso) – Votazioni aperte da Lun 20 Aprile a Ven 24 Aprile
In fuga tra le montagne (Fuori Concorso) – Votazioni aperte da Mer 22 Aprile a Dom 26 Aprile
La locanda nella nebbia – Votazioni aperte da Lun 27 Aprile a Dom 3 Maggio
Spettromante – Votazioni aperte da Lun 4 Maggio a Dom 10 Maggio
Re Morto – Votazioni aperte da Lun 11 Maggio a Dom 17 Maggio
La nebbia – Votazioni aperte da Lun 18 Maggio a Dom 24 Maggio
In cerca d’avventura – Votazioni aperte da Lun 25 Maggio a Dom 31 Maggio
E venne il giorno… – Votazioni aperte da Lun 1 Giugno a Dom 7 Giugno
Fantasmi – Votazioni aperte da Lun 8 Giugno a Dom 14 Giugno
La triade dei Ludi Infernali – Votazioni aperte da Lun 15 Giugno a Dom 21 Giugno
La locanda nella foresta – Votazioni aperte da Lun 22 Giugno a Dom 28 Giugno
Trappola nella nebbia – Votazioni aperte da Lun 29 Giugno a Dom 5 Luglio
Legami di sangue – Votazioni aperte da Lun 6 Luglio a Dom 12 Luglio
La locanda nella nebbia – Prologo
Sorge in foresta oscura da lupi infestata
una taverna simile a un mostro, trista pianta
tra i cui foschi abbaini nessun uccello canta.
Il viandante ramingo, quando la luna è arrossata,
bussa mella speranza di placare fame e sete,
ma i suoi passi all’indietro si spengono tosto,
egli non torna indietro, ma da un uscio nascosto
recando orrendo fardello escon ombre segrete.
Di giorno, sotto le verdi, lucide fronte silenti,
la taverna s’acquatta odiando la luce del sole,
vampiro in agguato, squallida orribile mole.
Si intravede qualcosa dietro i suoi battenti,
facce lebbrose spaurite, come di fango il biancore,
che sbirciano, sussultano, origliano a tutte le ore.
La Taverna di Robert E. Howard
Una mano esile, quasi scheletrica, ti artiglia il viso e…
Ti svegli di soprassalto senza capire che cosa è successo, se di qualcosa si tratta. Sei in una foresta.
Ti trovi supino a terra, hai ancora l’armatura addosso e non presenta danni, almeno ad una prima occhiata. Le tue due spade, simbolo di ciò che eri prima, giacciono, nel fodero, a pochi passi da te, come se fossero state adagiate a terra. L’elmo si trova accanto a loro. Ti alzi lentamente e noti che le tue mani hanno un colorito più chiaro, sembrano esangui, ma non te ne preoccupi. Allacci le spade alla cintura e prendi in mano l’elmo cornuto. Il tuo cavallo è rimasto dove te lo ricordi (ma ricordi davvero qualcosa?). Legate alla sella stanno la tua Naginata (lancia ricurva), il tuo Yumi (arco lungo) e una faretra piena di frecce. Lì vicino scorre un corso d’acqua in cui ti puoi specchiare.
L’aspetto da samurai del lontano Ovest è inconfondibile, nonostante l’armatura nera (colore poco usato in quelle terre). Sei lì per qualche motivo ma non ricordi bene…
Ehi, complimenti per il nuovo arrivo in famiglia,
in bocca al lupo alla mamma e alla figlia!