Muri e frontiere (e migrazioni) sono il tema dell’edizione 2016 di Play: Festival del Gioco di Modena. Abbiamo affrontato il tema… un po’ a modo nostro!
Muri e frontiere: un grande tema delle storie di avventura
Anche quest’anno torna il grande appuntamento di Play, il Festival del Gioco di Modena, la più grande fiera italiana del gioco giocato, di certo in ombra rispetto all’ineguagliabile Lucca Comics & Games, ma meglio di quella capace di far giocare davvero le persone…
Il tema della fiera di quest’anno è quanto mai attuale: Muri, frontiere e migrazioni, ovviamente da declinare in maniera ludica, il che vuol dire intelligente, partecipata, coinvolgente e anche divertente, nonostante l’attualità di questa problematica non sia poi così allegra.
E così, visto che come ogni anno uscirà per Play l’Almanacco dei Mondi Selvaggi di Savage Worlds Italia, questa edizione 2016 sarà dedicata a tale tema: muri e frontiere.
Anche questa edizione è curata da me e vi presento quindi in anteprima la sua introduzione, in attesa di potervi mostrare la copertina e parlarvi dei contenuti.
Muri e frontiere: Introduzione all’Almanacco dei Mondi Selvaggi 2016
Raccontano le leggende del gioco di ruolo italiano che la prima generazione degli appassionati nostrani del più fantastico tra i passatempi cominciò la propria carriera dalla Locanda “al Cinghiale” di Aventuria o dalla Rocca sulle Terre di Confine di Mystara.
La Locanda (e il suo misterioso sotterraneo) sono lo scenario della prima avventura di Uno Sguardo nel Buio, il più famoso gioco di ruolo tedesco, pubblicato in Italia dalla E Elle.
Gli eroi ci arrivano di notte, dopo aver marciato per giorni attraverso le terre selvagge che si estendono tra la città di Havena e la Contea di Gratenfells. Senza accorgersene, mentre affrontano i pericoli e le fatiche del viaggio, i personaggi attraversano l’invisibile frontiera di Gratenfells e cascano subito tra le grinfie del suo cupo e spietato Conte.
Questi, a quanto pare, è solito proprio catturare i viaggiatori in difficoltà e metterli a lavorare in condizione di schiavitù nelle proprie miniere. Fuggire da quell’orrendo destino, liberare gli altri prigionieri e lasciare in fretta i confini di Gratenfells sarà la prima missione degli Eroi in questo loro battesimo del fuoco.
Al contrario, la Rocca sulle Terre di Confine si erge alla frontiera del Regno, nel cuore di uno dei più classici tra i mondi di Dungeons & Dragons, e gli eroi arrivano al confine “dall’interno”, dal centro del loro reame ben civilizzato. Stavolta le terre selvagge sono davanti e non alle spalle, e in mezzo alle desolazioni oltre la frontiera si trovano le tanto temute “Caverne del Caos”. Qui vive una moltitudine di razze estranee e temute dai pacifici abitanti del Regno, in una condizione di pace vigile tra loro e con l’occhio sempre puntato ai confini del reame. Gli eroi dovranno uscire da questi limiti tanto sicuri, presidiata dalle alte mura della Rocca, e dedicarsi un po’ all’esplorazione delle Caverne, al massacro dei suoi abitanti e alla spoliazione dei loro tesori.
Due storie molto diverse, basate su elementi classici del racconto e dell’avventura, ma che condividono il tema della frontiera tra mondo civilizzato e terre selvagge, del confine tra paesi e regioni diverse: ovviamente divise, spesso in contrasto.
Il tema dell’edizione 2016 di Play – il Festival del Gioco di Modena, è molto importante, attuale e profondo, e pone l’attenzione su alcune tra le grandi questioni della contemporaneità: muri e frontiere, migrazioni e confini.
In questo Almanacco, come sempre legato a tale stupenda manifestazione, abbiamo allora cercato di riprendere questi spunti di riflessione e metterli in scena sulla pagina, seppure in qualche modo ribaltati e filtrati attraverso la lente del gioco e del divertimento.
Le Frontiere sono dunque le protagoniste dell’antologia di avventure e scenari che avete in mano. Questa volta, per lo meno al tavolo da gioco, diverranno qualcosa di furibondo, divertente e rapido.
Come piace a noi.
approccio alla questione molto promettente!