Il racconto Un sapore di sabbia e fossa di Luca Mazza vince Le Mille e una Morte, la Sfida a Guiscardi senza gloria organizzata da Minuti Contati!
-Pare autentica- Gli occhi di Bartakes lumeggiano sulla carta ingiallita. Attorno, cianfrusaglie e miraggi di ricchezza. –Dove l’hai fregata?-
-Vinta ai dadi- lo corregge Qem il baro. Il viso è un compendio di cicatrici, naso a pinna, sguardo duro -A un corsaro del Kaireddin, reduce da un abbordaggio. Era nascosta in uno scacciamalocchio- Lo mostra al mercante di reliquie. Una chincaglia opaca, ributtante.
-Il bafometto! A chi apparteneva?-
-Dice a uno strano frate. La cocca era infedele, bandiera d’Avignone-
-Un oscuro ordine papista. Intrigante. Quanto vuoi?- La voce fa pensare a un aspide in vesti di seta.
Il ladro sogghigna. -Non sarò un hakim, ma riconosco una mappa. Voglio la metà del tesoro a cui porta-
La Sfida a Guiscardi senza gloria è terminata: il game contest organizzato da Minuti Contati si è concluso e la triade capitolina dei giudici – Samuel Marolla, Giuseppe Rotondo e Mauro Longo – ha infine coronato il vincitore: si tratta di Luca Mazza, dato dapprima per sfavorito dal giudizio popolare ma infine riabilitato dalla giuria ufficiale.
Un sapore di sabbia e fossa è un racconto pienamente calato in un’atmosfera da Arabian nights ritinteggiata con una spessa mano di vernice acida e macabra, che mi ha colpito particolarmente per la ricercatezza e la sperimentazione del linguaggio, per il suo andamento orrido e avventuroso, calibrato come un buon meccanismo a orologeria, e per la perfetta padronanza del mezzo espressivo da parte dell’autore.
Mi sembra un racconto degno degli onori di una buona pubblicazione e, nello stile così peculiare, la scrittura mi ha ricordato molto il premio Urania Alessandro Forlani, il più ricercato e baroccheggiante autore italiano degli ultimi anni.
Per di più, cosa non necessaria ai termini della Sfida, Un sapore di sabbia e fossa potrebbe essere a pieno titolo inserito nella continuity di Ultima Forsan e Guiscardi senza gloria: un elemento aggiuntivo – e ripeto, non necessario per emergere nel concorso – che tuttavia non posso negare mi abbia fatto molto piacere.
Al secondo posto si piazza I Mille e uno giorni di terrore e di morte di Marco Roncaccia, una storia apocalittica e grottesca di ambientazione contemporanea.
Ho qui molto apprezzato due richiami alle classiche Mille e una notte: il sistema di storie ad incastro e il califfo che si mescola alla folla per ascoltarne le storie e le lamentele, come pare fosse solito fare il buon Harun al-Rachid dell’originale…
La citazione diventa ancor più interessante considerando che qui ci troviamo davanti a ben altro “califfo”, molto più legato alla cronaca contemporanea che allo splendore della Bagdad delle leggende, e con in più una bella apocalisse zombie di stile contemporaneo… un altro aspetto che gradisco sempre!
Meritano una menzione anche Francesco Nucera che ha partecipato con Sei personaggi in cerca di vendetta (perfettamente inserito nell’ambientazione di Ultima Forsan: sono sicuro che piacerà molto a tanti appassionati del Rinascimento Macabro così come è piaciuto a me!), Francesco Capozzi con La Città tra il Bianco e il Nero e Diego Ducoli con Garzone e le quaranta mangione. Ho letto con estremo piacere tutte le storie in concorso, e voglio ringraziare qui tutti gli autori che hanno partecipato a questo nostro gioco collettivo, oltre che lo staff di Minuti Contati per averlo messo in piedi e i miei due complici, Giuseppe Rotondo e Samuel Marolla, per avermi spalleggiato nel difficile compito del giudice.
I cinque racconti entreranno a far parte di una raccolta di Minuti Contati che vedrà la luce nei prossimi mesi.