L’isola di Antilia è l’ambientazione di alcuni racconti e di un mio gioco di ruolo ancora incompiuto. Grazie a Maps by Runos ecco ora una mappa “ufficiale”!
“Sappi, o principe, che sul versante occidentale di questa nostra isola di Antilia circondata dalla Tempesta fantastici regni sono disseminati, come stelle sul manto celeste: Avernia con le spettrali brume e le misteriose torri dei corvi, Leonessa con la sua valorosa cavalleria, l’Austrasia splendente, Astorea spazzata dai venti, Ibrasia piagata da paludi e serpenti, e Alisea, calpestata dalle compagnie di ventura.
Ma oltre tutti i regni della sognante Occasia, sull’altro versante di Antilia si distende la desolata Costa d’Oro cosparsa di teschi, con al centro un’unica città: Tartesso la perduta, Tartesso la corrotta, Tartesso la maledetta…”
Lo scorpione sulla lama – Mauro Longo
“Nel globo di Martino Behaim, dei 1492, l’Isola Meravigliosa è situata assai più verso Occidente e in prossimità dell’equatore. Gli abitanti delle isole di Madera, di Palma, di Gomera e del Ferro, ingannati da nubi, o dagli spettri della FataMorgana, credevano talora di scorgerla dalla parte di Occidente, come perduta fra l’acqua e il cielo. E già essa aveva preso il nome d’Isola Perduta, Insula Perdita, e dicevasi, con qualche reminiscenza forse dell’απρόσιτον νήσον degli antichi, che quando si cercava non si trovava.
Onorio d’Autun l’aveva descritta come la più amena e la più fertile di quante ne sono in terra: «Est quaedam Oceani insula dicta Perdita, amoenitate et fertilitate omnium rerum prae cunctis terris praestantissima, hominibus ignota. Quae aliquando casu inventa, postea quaesita non est inventa, et ideo dicitur Perdita».”
Miti, leggende e superstizioni del Medio Evo – Arturo Graf
Ritorno ad Antilia
Ho parlato già molte volte di Antilia, sia dell’Antilia del mito che della “mia” Antilia, quella che rappresenta l’ambientazione di Lo scorpione sulla lama e diversi miei altri racconti – quasi tutti ancora inediti: un vero e proprio mondo fantasy dietro l’angolo.
L’Antilia del mito è una sorta di Atlantide medievale, un’isola grande all’incirca come il Portogallo che si sarebbe trovata oltre le colonne d’Ercole, da qualche parte a ovest delle Canarie. Rappresenta un archetipo ben chiaro e affascinante: quello dell’isola perduta, dell’isola misteriosa, dell’isola perigliosa, dell’isola meravigliosa, insomma un posto al di fuori dalle rotte del mondo, sconosciuto, dimenticato, dove la vita è ancora selvaggia, avvengono prodigi, ci sono tesori nascosti e città dorate, mostri antichi e demoni, creature fantastiche e misteri. Un po’ Isola di Lost, un po’ Verne, un po’ Atlantide, 100% medievale e rinascimentale, visto che il mito inizia più o meno attorno all’VII-VIII secolo dopo Cristo e ritornerà pesantemente nell’era delle esplorazioni e nei primi secoli della conquista delle Americhe.
La mia Antilia è un luogo selvaggio e prodigioso, di spada e sortilegio, di antichi segreti sepolti nella giungla e rovine colossali affondate nelle paludi, un’isola finita fuori dalla nostra geografia per un evento leggendario e ad oggi circondata da un anello di tempeste interminabili, dalle quali riescono ad entrare di tanto in tanto solo naufragi e relitti.
Come scrivevo in un vecchio post, sperduta nel grande oceano in cui un tempo sorgeva Atlantide, l’Isola Misteriosa è l’ultimo frammento di terra sopravvissuta di quel reame al di fuori del tempo. Mentre il mondo andava avanti, un frammento di Atlantide rimase per sempre fermo e immutabile ai confini della realtà.
Nel corso dei millenni, molti eventi accaddero sull’Isola e attorno ad essa. La sua popolazione originale perse poco a poco la memoria del proprio glorioso passato. Altri ancora vennero corrotti da un male antico e divennero i mostruosi Calibani che abitano sulle coste meridionali e sugli scogli esterni.
Poi, man mano che trascorrevano i millenni, in momenti e modalità diverse, l’Isola venne raggiunta da vari gruppi di naufraghi e viaggiatori provenienti dal Vecchio Mondo.
Naviganti levantini, legionari di vecchi imperi, conquistatori ed esploratori, inventori e marinai, cavalieri e studiosi, vescovi e santi, mercanti e rinnegati, in fuga sui mari ad occidente del Vecchio Mondo, attraverso rotte perdute e prodigi, si imbatterono nella Tempesta e naufragarono sull’Isola.
Se tanti furono coloro che arrivarono, salvati dal freddo abbraccio delle acque, nessuno a memoria d’uomo è mai riuscito ad andare via, seppure si narri di alcuni santi e naviganti che da quel luogo avrebbero fatto ritorno al nostro mondo. Agli abitanti dell’Isola non è ovviamente dato sapere se essi riuscirono o morirono nel tentativo.
Di questa popolazione composta da genti smarrite, naufraghi e sopravvissuti è oggi piena l’Isola Misteriosa, posta nell’oceano al di fuori di tutte le carte nautiche, oltre l’immane tempesta eterna, su acque dove le bussole impazziscono e le stelle sono strane, in alto, nel cielo.
Bene, detto questo… per andare a stringere un po’, il concetto è che ho diverse linee di racconti e un romanzetto in cantiere ambientati in Antilia (la MIA Antilia, lo ripeto). Di questi potete già leggere Lo scorpione sulla lama nell’antologia Eroica di Watson Edizioni, mentre alcuni seguiti e un’altra linea di storie verranno fuori non appena potrò completarle.
Inoltre, Antilia è anche il setting eventuale di un mio concept per gdr chiamato Giocatori di Ventura, che tuttavia dopo tante false partenze e infinite riscritture, è del tutto fermo in attesa di un qualche nuovo stimolo. Attualmente non saprei nemmeno se farci un regolamento di Gioco d’avventura per conto proprio o un bel Savage Setting per Savage Worlds.
Mentre perdo tempo su queste belle idee, l’amico Igor Runos Baffelli di MAPS BY RUNOS ha gentilmente realizzato la splendida mappa di Antilia che vedete sopra, pronta da usare e giocare.
Ve la offro con vero piacere, magari da scaricare e usare per le vostre avventure, e vi rimando al sito di Igor, dove è possibile scaricarla in definizione ancora maggiore, assieme a tante altre sue stupende mappe.