Parallaxis è un periodico dedicato all’horror e al realismo magico, pubblicato da EKT Edikit. Continua la rassegna sulle riviste italiane del fantastico!
Il 4 giugno del 2014 usciva il numero zero della rivista Parallaxis, dedicata, come dice il comunicato, a “letteratura horror, sci-fi e new magic realism”. La rivista farà in tempo a uscire con altri quattro numeri per poi concludere il proprio percorso editoriale.
Ammetto di non averne mai sentito parlare prima della data di chiusura della testata, fin quando non ho trovato l’intero blocco delle uscite in vendita a prezzo scontato a Stranimondi 2017, dove me lo sono accaparrato.
Dopo la prima puntata dedicata a Hypnos, è allora il momento di parlare un po’ di Parallaxis.
Periodicità, numeri, temi
Parallaxis ha avuto cinque numeri totali, 0, 1, 2, 3, 4. Considerando che il primo è uscito a giugno 2014 e l’ultimo a dicembre 2015, la rivista è stata grossomodo trimestrale-quadrimestrale. Si tratta di bei volumetti di formato A5 (più o meno), rigorosamente in bianco e nero sia all’interno che in copertina, con in più alcuni inserti… in grigio.
Molto curata esteticamente, la rivista non nasconde il proprio approccio espressamente artistico e intellettuale: selezioni fotografiche, racconti ben scelti, introduzioni molto pretenziose ricercate, una impaginazione interna elegante e volutamente stilosa, con sfondo bianco per i racconti, sfondo nero per i saggi e sfondo grigio per contributi classici.
Contenuti
Se guardiamo puramente ai contenuti testuali della rivista, per quanto mi riguarda il giudizio è molto buono. Ci sono racconti classici e contemporanei molto interessanti di big internazionali, belle firme italiane (cito due miei favoriti: Alessandro Forlani e Andrea Viscusi), recuperi ottocenteschi o anche antecedenti (per esempio dal Cunto de li Cunti) e devo dire anche saggi in coda ai volumetti sempre molto interessanti, ben scritti e ben approfonditi.
Un bravo! generale a chi ha selezionato i contenuti.
Mi hanno lasciato invece sempre molto perplesso le introduzioni, come ho già detto molto pretenziose ricercate, le copertine, le collezioni di foto in bianco e nero, più o meno a tema e abbastanza imbarazzanti, nonché alcune scelte di racconti troppo surreali (ma loro lo chiamerebbero “realismo magico”). A me le cose surreali e fanta-demenziali provocano raccapriccio, ma apprezzo lo stile comunque coerente delle uscite e non mi sento di considerarlo un difetto.
PRO
– Belle selezioni di racconti (quasi sempre) e di saggi.
– Formato solido e grafica ricercata.
CONTRO
– Molto difficile da trovare, sia prima che dopo la chiusura.
– Il nome, le copertine, le introduzioni e le foto interne remano contro la sua diffusione: sembra una rivista di estetica, di arte o chissà cosa intellectual-chic. Bisogna davvero superare la prima e la seconda impressione per trovarci dentro una bella rivista.
– Alcune scelte editoriali e contenuti non sono in focus: le foto? le introduzioni?
Giudizio finale
Parallaxis è stata secondo me una buona rivista che si è comunicata male: la sostanza è buona e interessante, ma tutta la forma non mi pare sia stata ottimizzata per il pubblico di riferimento: appassionati di narrativa e saggistica fantastica. Non mi azzardo a fare il lavoro degli altri, ma secondo me un titolo e un sottotitolo più potabili, immagini più naive e un approccio più semplice e meno ricercato pretenzioso avrebbero fatto meglio il loro lavoro.
Se potete, vi consiglio di recuperare questa rivista, ma è anche vero che adesso come quando era ancora in pubblicazione è davvero difficile da trovare.