I gdr sono in crescita, il nerdesimo si espande e tra poco giocheremo a D&D 5a Edizione nella Terra di Mezzo. È il migliore dei mondi possibili (per nerd).
Ci sono ancora quelli che non si sono accorti (sì, dico a voi rosiconi) che stiamo vivendo un momento di espansione e rinascita nerd che investe la cultura pop, la società, le giovani generazioni e il settore delle produzioni, perfino quello dei giochi di ruolo, per ora fanalino di coda rispetto a giochi da tavolo, giochi di carte, miniature e videogame (tu no librogame, lasciamo perdere per ora).
Sono stati diffusi di recente dei dati molto importanti per il mondo dei gdr e per tutto l’universo geek/nerd.
Basandosi su numeri relativi ai soli USA + Canada (comunque estremamente significativi), il settore dei gdr rappresenta il 2,9% (e quindi anche il fanalino di coda) del comparto hobby-game, venendo bullato da tutti gli altri generi del gioco non digitale. Il settore raggranella però circa 35 milioni di dollari l’anno, che alla fine buttali via, su un totale di quasi 1200 milioni.
E se io sto qui a rosicare perchè il settore che mi interessa di più è quello dietro tutti, è anche vero che un comparto del genere, puro universo geek, non sta poi affatto male.
Facciamo un salto all’indietro e osserviamo l’intero universo nerd-geek un po’ più da lontano, mettendoci dentro film e videogames (extra merchandise).
L’intera industria dei film (che ok, non è tutta nerdità, ma in parte sicuramente sì), muove 38 miliardi di dollari, mentre i videogames 91 miliardi (dati 2016). Di fronte a questi, l’hobby-game scompare ed è evidente come moltissimo potenziale d’acquisto di utenti più o meno nerd finisca drenato da videogames e cinema, piuttosto che arrivare ai giochi.
Però il bicchiere è mezzo pieno: l’intero comparto hobby-game sta crescendo di anno in anno, anche di percentuali importanti. Si passa da 700 milioni di dollari nel 2013 ai 1190 milioni dello scorso anno. I giochi di ruolo hanno più che raddoppiato la crescita. I boardgames hanno triplicato.
Anche in Italia l’avanzata nerd/geek è in corso, che prenda l’aspetto di agguerriti fan di Game of Thrones, Guerre Stellari e The Big Bang Theory, di cosplayers di sconosciuti (a me) fumetti giapponesi, di videogiocari e vlogger, di tornei di Magic ogni giorno della settimana in cento negozi sparsi per il paese, del proliferare delle fiere di settore in ogni angolo della nazione (ormai anche Caropepe Valguarnera ha il suo Comics&Games: grazie Lucca per aver dato il via a tutto questo!), del discreto andamento delle fiere legate alla narrativa collegata (Stranimondi si avvia verso la sua Terza Edizione e la manifestazione va crescendo), o della nuova ondata di titoli originali o tradotti che sta investendo il settore dei giochi e della narrativa di genere…
Insomma, qualunque ne sia la forma, tutti questi elementi vanno nella direzione della pervasione continua e crescente della nostra società da parte dell’immaginario fantastico, ludico e meraviglioso. La resistenza è futile.
Certo, nel mondo stanno accadendo cose terribili, sarebbe il momento di essere seri e ancorati alla realtà…
Certo, dobbiamo rosicare comunque, perchè tutti quei ragazzi non guardano la serie tv che piace a noi, ma quella con gli elfi che fanno l’apericena…
Certo, però tutto questo è mainstream e il mainstream rovina sempre il nostro immaginario fantastico e si sta meglio alle manifestazioni di Nerbate sul Membro, quando siamo in trenta cinquantenni che ci conosciamo tra noi, con le orecchie da Spock, e viene come ospite il doppiatore di C3-P8 che è tanto simpatico, e tra l’altro quest’anno io non ci sono neanche andato che avevo judo…
Certo, piuttosto che cedere a questa bavbavie, è sempre meglio fare libri che quasi si vergognano di dire che sono di fantascienza, con racconti assemblati casualmente, chiamati con titoli affascinanti tipo Esternazioni di Incoerenza, con in copertina le ombre degli spigoli di porta delle nostre case di campagna o delle foto in bianco e nero di bambole tolmeche e introduzioni che sembrano scritte dal Conte Mascetti.
Certo, però si rimane sempre a considerare che la fantascienza di Star Wars non è vera fantascienza, mentre ci dovremmo sempre e solo riguardare Stalker di Tarkovskji o 2001 Odissea nello Spazio, che da allora in poi la fantascienza è decaduta, signora mia.
Certo, Tolkien fa schifo, Martin è una pippa, Abercrombie non sa scrivere. Quanto erano belli quegli autori che non si è mai calcolato nessuno che hanno scritto quei libri speciali in quel magico interregno tra il 1967 e il 71, quando il fantasy era vero fantasy e i dragoni arrivavano in orario.
Certo, però tutti questi nuovi giochi di ruolo (Numenera, D&D, Pathfinder, Starfinder, 13th Age, 7th Sea, Savage Worlds, Fate, Genesis & Degenesis, Symbaroum 77, L’Unico Anello, Lupo Solitario, Uno sguardo nel buio 5a Edizione eccetera eccetera) se vogliamo sono tutti uguali e tutti parpuzi e fanno ridere i polli, non come quei giochi che piacciono a noi dove si giocano due persone intrappolate in una macchina dopo un incidente che ruolano la loro ultima ora di vita, dando spazio a tutti i conflitti interiori accumulati per anni, masterless narrativo con meccaniche basate sull’estrazione delle tessere del domino cinese.
Tutto vero eh, per carità, però il mondo va avanti e se ci togliamo la vecchiaia dagli occhi per un attimo potremmo accorgerci di alcuni fatti interessanti.
Il migliore dei mondi possibili (per nerd)
– Un numero spropositato di serie tv e film fantastici sta invadendo cinema e schermi casalinghi: supereroi come se piovessero, robot, astronavi, mutanti, dei americani, maghi universitari, draghi, elfi intellectual-chic, predicatori folli e via discorrendo. E’ tornato anche Twin Peaks. Twin Peaks, ragazzi.
– I giochi da tavolo e di miniature stanno vivendo una incredibile giovinezza. Magic non è mai andato così bene e sono nati e ben diffusi altri 6-10 giochi di carte altrettanto validi. I crowdfunding stanno rilanciando il mercato, con esiti a volte inauditi. E quei dati di cui sopra sono incoraggianti. Il comparto hobby game cresce ed evolve in maniera stupefacente ogni anno! I videogiochi, scansati proprio.
– E’ appena uscito il primo numero di una nuova rivista cartacea italiana (per ora solo “una serie di speciali”) dedicata espressamente al gioco analogico, curata da Gioconomicon e altri, dopo oltre dieci anni (o forse più) dall’ultimo numero dell’ultima rivista di settore arrivata in edicole e fumetterie.
– Persino i librogame sembrano tornare in giro: edizioni nuove, cartonate, deluxe, rinfrescate. E forse la fine della saga di Lupo Solitario, nonostante la scomparsa di Joe Dever.
– D&D è tornato alla sua 5a edizione, la migliore di sempre (secondo me) e finalmente verrà tradotto e diffuso anche in Italia. Se avete seguito il settore saprete inoltre che i titoli che stanno arrivando in questi ultimi anni sono numerosi, vari e persino (molti di loro) di altissima qualità. Qualità di design, testi, meccaniche e grafica che, diciamocelo, non c’era mai stata prima. E c’è anche una versione ufficiale del setting della Terra di Mezzo per la 5a edizione, anch’essa in arrivo in Italia.
Lo dico più chiaramente: da Novembre potrete GIOCARE A D&D NELLA TERRA DI MEZZO, CON MODULI UFFICIALI E IN ITALIANO. Il migliore dei mondi possibili, in senso letterale, con il più iconico dei sistemi della storia nella sua versione migliore.
Scusate se è poco.
Insomma, se ci dobbiamo lamentare lamentiamoci eh. Però poi non ci lamentiamo (sic) se ci ritroviamo improvvisamente fuori dalla storia, non ci si fila più nessuno e facciamo la figura dei vecchi che guardano i lavori.
E, per favore, se non consumate potreste alzarvi? Ho dei giocatori che aspettano che si liberi un tavolo…
Come darti torto…
È uno dei migliori periodi della storia per essere grognard-nerd come noi e condivido il tuo pensiero.
Tranne ovviamente sulla migliore edizione di D&D della storia , che ovviamente è il BECMI, perché IO ho iniziato con quella.:-D Una domanda però: ma che stracacchio vuol dire papurzio ?
È un nomignolo denigratorio dato per definire lo stile del gdr classico.
“Il gm descrive quello che i pg vedono e sentono. I giocatori dicono quello che i pg cercano di fare. Il gm dice che riescono, che falliscono, oppure stabilisce una difficoltà oppure stabilisce cosa devono fare per riuscire, dopo narra le conseguenze”.
non vedo l’ora che arrivi la 5° edizione di D&D in italiano.
il mio sogno bagnato sarebbe shadowrun tradotto in italiano o un nuovo cyberpunk
Ciao Mauro,
anche senza dati alla mano, dei quali comunque ti ringrazio, a pelle ho la stessa sensazione. Mi pare di vivere di nuovo negli anni ’80, librigame a parte (come dice bene tu).
Ci sono tantissimi stimoli e, purtroppo, poco tempo per provare ogni cosa. Avessi ancora 13 anni avrei già provato qualunque tipo di gioco. Tuttavia mi accontento di essere, nel mio piccolo, parte del movimento e ammirare quelli, come te diciamocelo, più bravi che hanno ancora la forza di contribuire ad una vera rinascita.
Godiamoci questa nuova giovinezza allora, il nostro personalissimo “Sturm und Drang”, la tempesta perfetta per i giocatori di ruolo del nuovo millennio.
Grazie per le tue impressioni Mattia! Sono contento che per qualcuno almeno ogni tanto “ci prendo” 😀
Tutto bellissimo però… sì c’è un però.
La Terra di Mezzo. Acquistai il GdR edito da StrateLibri e poi I cancelli di Gondor ed in inglese The mines of Moria. Tutto materiale stupendo ed ottimamente preparato.
Però non ci ho mai giocato.
Ho sempre avuto la netta impressione che entrando nella Terra di Mezzo l’avrei “sporcata”, infilandoci dentro personaggi e narrazioni che mai e poi mai (ovviamente) avrebbero potuto arrivare al livello eccelso del magnifico affresco tracciato da Tolkien.
Forse era il regolamento preso da RoleMaster che era “pesantuccio”, forse era il tono un po’ troppo apologetico e museale. Sarà!
Ovviamente auguro ogni successo a questa edizione in D20 e mi auguro che il loro approccio non intimorisca chi vi si avvicina!
Probabilmente lo acquisterò!
Io l’ho acquistato in inglese e devo dire che è un lavoro ben fatto, tutto merito del papà “L’Unico Anello” mi dicono. Hanno avuto la grande intuizione di tagliare la magia, e mi sono chiesto se questo derivi da una contaminazione di “Terza Era”, un gdr francese che girava gratuito in rete anni fa.
Ai bei tempi ho giocato sia a MERP che Rolemaster in salsa Tolkien e, nonostante le mie crezioni abbiano fatto rigirare il professore qualche centinaio di volte nella tomba, non mi sono mai vergognato! :DDD
Oggi ho qualche difficoltà a spostare le storie dei gruppi con i quali gioco nella Terra di Mezzo, primo perché questo conflitto bene/male è un po’ fuori moda; se ci pensiamo ricorda gli anni della guerra fredda, un clima nei quali noi nati negli anni ’70 abbiamo sguazzato. Oggi però trovo il filone del Trono di Spade più attuale, dove forse si avvertono dei personaggi particolamente brutali, ma anche il buono, se vuole sopravvivere, deve sporcarsi di sangue le mani.
Secondo perché spesso per abbracciare una nuova ambientazione bisogna chiudere con la campagna in corso e con i ritmi che tengo oggi hai voglia…
Niente tuttavia mi impedirà di comprare tutti questi bei manuali che erano il sogno della mia adolescenza, quando più volte tentai di trasporre, senza successo, le arie dei Signore degli Anelli in AD&D.
Besos!
Articolo piuttosto interessante e abbastanza correlato, per quanto parte di un fenomeno piu’ vasto: http://www.enworld.org/forum/content.php?4282-Can-Hobby-Stores-Make-Their-Saving-Throw
Sono convinto anch’ io che il GDR stia vivendo un periodo florido, da molti anni a questa parte si è ritagliato una sua fetta di torta e pur restando decisamente un settore di nicchia prosegue senza scossoni.
Inoltre i ” meccanismi” del GDR sono diventati ormai onnipresenti anche nei videogiochi… il che vuol dire parecchio.
Mi stupisce che il mercato delle miniature vada così bene visto lo schifo totale delle ultime due edizioni del 40k. Ma poi scopri una community come the 9 th age, che crea un regolamento molto migliore dell’ originale e gratis, e capisci molte cose.
Aggiungo che i soldi mossi rappresentano solo parzialmente la vitalità di un settore. Mentre l’ hobby delle miniature o delle carte è costoso, il Gdr non lo è; mentre tutti ( me incluso ) comprano vagoni di miniature che non coloreranno mai, nessuno compra tonnellate di manuali per non leggerli; ed oltretutto moltissimi di questi sono prodotti da autori poco noti e magari te li porti a casa per quattro palanche in pdf sui portali.
Concludo dichiarando che a me la 5° edizione non esalta e preferisco pathfinder., anche se in realtà non gioco adesso nessuno dei due ( giochiamo direttamente col regolamento da wargame della nona era e warhammer quest: ci piacciono gli scontri epici).
Ma mi permetto anche di far notare che :
1) il vecchio GIRSA era un bellissimo gdr che non c’entrava un ca**o col signore degli anelli. Secondo le regole, Gandalf si sarebbe teletrasportato con l’ anello a monte fato e fine del libro. I supplementi erano molto belli ma il regolamento era come la coppa melba sulle lasagne al forno: buono per i suo anni , ma non c’entrava una benemerita.
2) allo stesso modo penso che d&d sarà adatto ad avventure nella terra di mezzo solo se si modificheranno le regole in modo determinante.