Un altro articolo del vostro nerd gentista preferito? Un altro pippone del tipo “Abbiamo Vinto!” o “La rivincita dei nerd?” Per carità no, questa volta no.
Nel librogame La tomba degli incubi, numero sette della serie folle e geniale Alla corte di Re Artù dello scrittore irlandese J. H. Brennan, appare a un certo punto uno dei personaggi più criptici e idioti della serie (ed è dura): il Nerd Punk Con I Piedi a Banana.
Chi può oggi, chi potrà mai capire cosa volesse dire o fare Brennan con questo personaggio, del tutto fastidioso e pressoché inutile nella storia? Genio o follia? Non lo sapremo mai.
Il Nerd Punk mi viene però sempre in mente quando penso ai miei tanti anni di nerdate in giro per l’Italia e l’estero (giocavo molto anche in Irlanda), visto che l’iconografia tipica del secchione occhialuto e sfigato non si sovrappone affatto ai miei amici nerdoni dell’epoca: punk, anarchici, metallari, musicisti, fotografi, artisti, a pieno agio con sesso, alcol, droghe e dadi da 20. O ancora studenti-lavoratori supertranquilli, cool e integrati nella società, oggi avvocati, architetti e ottimi professionisti.
Oggi che “nerd” e “geek” sono ormai termini neutri, se non positivi, vorrei allora riprendere un pezzo della buonanima di Umberto Eco, uno dei più classici di sempre, e rileggerlo in base al dibattito tuttora in corso se l’avanzata dell’immaginario del fantastico nella cultura pop sia un fatto positivo o uno snaturamento superficiale delle sue istanze principali.
Si tratta di un brano estratto dal celeberrimo “Apocalittici e Integrati”. Riporto le parole di Eco per come sono scritte, aggiungo solo le parole “Grognard” e “Nerd” ben in evidenza, dove servono al mio ragionamento.
Grognard Apocalittici e Nerd Integrati
“Chi sono i Grognard Apocalittici?: quelli che ancora credono che la cultura sia un fatto aristocratico, la gelosa coltivazione, assidua e solitaria, di un’interiorità che si affina e si oppone alla volgarità della folla. Per loro la cultura di massa non segna una aberrazione transitoria e limitata: diventa il segno di una caduta irrecuperabile, di fronte alla quale l’uomo di cultura (ultimo superstite della preistoria destinato ad estinguersi) non può che dare una testimonianza estrema in termini di Apocalisse. […]
Di contro c’è la risposta ottimistica del Nerd Integrato. Poiché (il web,) la televisione, il giornale, la radio, il cinema e il fumetto, il romanzo popolare e il Reader’s Digest mettono ormai i beni culturali a disposizione di tutti, rendendo amabile e leggero l’assorbimento delle nozioni e la ricezione di informazioni, stiamo vivendo un’epoca di allargamento dell’area culturale in cui finalmente si attua ad ampio livello, col concorso dei migliori, la circolazione di un’arte e una cultura “popolare”.
Se questa salga dal basso o sia confezionata dall’alto per consumatori indifesi, non è un problema che il Nerd Integrato si ponga. Anche perché, se i Grognard Apocalittici sopravvivono proprio confezionando teorie sulla decadenza, i Nerd Integrati raramente teorizzano, e più facilmente operano, producono, emettono i loro messaggi quotidianamente a ogni livello”.
Fin qui, Umberto Eco. Ed ecco la mia sintesi: Grognard Apocalittici e Nerd Integrati vanno bene entrambi, ed entrambi hanno la loro funzione nel sistema. Magari gli Apocalittici potrebbero provare ad essere più positivi e gli Integrati fare più riflessione e profondità.
Tutto il resto è solo un gioco delle parti.
Nota 1: il termine grognard definisce il vecchio nerd brontolone (in genere over40enne) che guarda i lavori e bofonchia contro tutti quei giovinastri che stanno rovinando il suo hobby, non come quando giocava (andava al cinema, leggeva) lui…
Nota 2: il brano di Umberto Eco è stato scritto più di 50 anni fa. Il nostro dibattito esiste da sempre. Meditate gente, meditate.
Ricordo anche io il piedi a banana… e concordo appieno. Non sopporto i grognard , nel gioco , nel lavoro e nella vita. Guardare avanti sempre, con gli specchietti retrovisori innestati beninteso, ma davanti. E un pochetto anche di lato.
Bravo Derreavatar. Sono assolutamente d’accordo con te!