Dov’è Trippa? è un’avventura della serie Storie della Baia, apparsa su Topolino a Luglio del 2003. Un bel fumetto a bivi, ben ideato e ben realizzato.
Questo blog po’ esse’ fero e po’ esse piuma. Si può parlare dei massimi sistemi de noantri o di piccole cose simpatiche trovate in giro, talmente irrilevanti che nessun altro ne parla. Oggi faremo proprio questo. Oggi saremo piuma.
Dov’è Trippa?
Dov’è Trippa? è un fumetto a bivi apparso nel Topolino n°2585 del 15 luglio 2003 e facente parte, per ambientazione, della collana Storie della Baia, di cui rappresenta il 19esimo e penultimo capitolo, ma anche, per struttura, di quella serie super-esclusiva di avventure di Topolino chiamate “Storie a Bivi”.
Trippa è un gabbiano grassoccio e pasticcione presente in tante Storie della Baia, con ruoli da macchietta: è sempre lì a rubare il cibo di chiunque e a ingurgitarlo senza troppi problemi. E un giorno, più o meno al suo compleanno, scompare… ed è davvero strano, visto che quando si tratta di mangiare, di solito arriva prima che ce ne si accorga. Paper Hoog e Moby Duck, i due protagonisti principali delle Storie della Baia, dovranno ritrovarlo e consegnargli la torta che hanno realizzato per lui.
Comincia allora una complessa indagine dei due paperi, che li porterà a visitare tutti i luoghi della serie e incontrare tutti i personaggi principali, prima della felice conclusione.
La cosa particolare di Dov’è Trippa? è che si tratta di una storia a bivi “Storia-Gioco”, in cui il lettore può decidere direttamente l’andamento dell’indagine, destreggiandosi tra tutte le opzioni messe in campo dagli sceneggiatori.
Le Storie a bivi di Topolino nascono nel 1985 con Bruno Concina e il capostipite Topolino e il segreto del castello, avventura in cui le scelte sono molte meno di queste e l’avventura si conclude in pochi finali. Insomma, al primo bivio si può scegliere tra due opzioni, poi ci sono un paio di altre scelte qua e là e infine si arriva a uno dei sei finali. La cosa particolare è che ciascuno dei sei finali è lecito e vincente (più o meno) e addirittura questi si contraddicono a vicenda. In un finale, se ricordo bene, il castello è infestato da veri fantasmi, in un altro lo stesso castello è occupato da falsari che fingono di essere fantasmi per spaventare i curiosi.
Insomma, nelle prime storie a bivi di Topolino, si giocava a “vedere come cambia la storia a seconda delle scelte dei lettori”. In Dov’è Trippa? invece, la storia è sempre la stessa e si gioca per trovare l’unica sequenza di paragrafi che conduce dall’inizio all’unico finale buono. Tutti gli altri vicoli ciechi conducono nuovamente al paragrafo 2, che è una sorta di “non ce l’abbiamo ancora fatta, proviamo in un altro modo”.
In questo modo, il finale è solo uno, e tutto il resto del gioco è un labirinto di rimandi e vignette perfettamente intrecciate in una trama coerente, che rimandano continuamente il lettore “perdente” all’inizio e gli danno in game l’opzione di poter riprendere da capo.
Se ci pensate, un focus completamente diverso rispetto alle Storie a bivi di Concina e successori, e basato più sul gioco (L’hanno chiamata infatti “Storia-Gioco”) che sul vedere le possibili varianti di una stessa storia. Tanto più che le singole pagine della storia sono chiamate “Livelli”, in maniera del tutto impropria, ma strizzando l’occhio ai giovani giocatori di videogame.
Alla fine dell’avventura ci sono poi “la soluzione” della storia e un grafo dei paragrafi utilizzati e delle loro interrelazioni.
Questa avventura è davvero carina e curata graficamente, divertentissima come tutte quelle della serie, e quasi perfetta dal punto di vista del design. Avrei aggiunto solamente qua e là lungo i lati morti dell’indagine alcune opzioni per rimettersi in carreggiata, invece di rimandare sempre tutti all’inizio. Ma è poca cosa.
Insomma, Dov’è Trippa? è un fumettogame basato sulla ricerca del true path tra gli oltre 30 pagine livelli, fino all’immancabile colpo di scena e lieto fine.
Ben fatto!
Narrativa 10: La storia è ben disegnata, divertente e piena di gag. Si incontrano tutti i luoghi e i personaggi del ciclo e tutta la vicenda è ben intricata. Non avrei potuto chiedere di più.
Giocabilità 8: Il fatto che si basi sulla ricerca dell’unico finale e non sul “vediamo che succede” pone questo fumetto a bivi più nell’ambito del gioco che della narrativa interattiva a fumetti. Il regolamento non esiste ma il gioco c’è, ed è quello di individuare il true path, seguirlo pedissequamente e trovare l’unico finale corretto. Tutte le scelte da fare sono intelligenti e gli esiti sono legati a quanto scelto e all’occhio del lettore, che può notare dettagli nelle vignette che dovrebbero indirizzarlo. Bravi!
Difficoltà 7: L’avventura è semplice nella struttura ma non banale da affrontare. Io e il mio collaboratore di cinque anni ci abbiamo messo parecchio a trovare la via giusta. Avremmo però gradito a un certo punto più opzioni che rimettono in pista i due protagonisti da metà percorso, invece di dover sempre ritornare al Livello 2.
Longevità 9: Lo abbiamo letto e giocato diverse volte e già ci ritorneremmo, per esplorare i rami secondari che abbiamo perso per strada. Molto coinvolgente.
La Chicca: La soluzione e il grafico nelle ultime pagine sono un gradito regalo per un nerdone intrippone come me. Grazie!
Giudizio complessivo 9: Una bella avventura della serie delle Storie della Baia e un ottimo fumetto a bivi, con una struttura diversa da quelli classici del filone e forse per questo ancor più divertente e coinvolgente.
Sono d’accordo che il gioco sia un po’ difficile per un giovane lettore, e non banale nemmeno per un lettore diversamente giovane.