Quattro chiacchiere con Matteo Tolari, autore di un bizzarro “librogioco di ruolo dal vivo” ispirato a un vecchio titolo di Beniamino Sidoti.
Nella soffocante calura estiva, in questo agosto trascorso in studio a faticare dietro il lavoro e la scrittura i computer che si autodistruggono uno dopo l’altro (mortacci loro), qui su Caponata Meccanica si trova un po’ di tempo da dedicare anche a qualche piccola realtà italiana, che reputiamo interessante anche se non ha ancora raggiunto l’attenzione di tante persone.
E’ il vantaggio di essere un blog personale dal nome discutibile, piuttosto che un portale ufficiale e generalista.
Ecco perciò che ci concediamo quattro chiacchiere con Matteo Tolari, alias Matt Shardana, che in passato si è macchiato proprio qui su Caponata Meccanica di un articolo sulle copertine dei librogame, della creazione di Ratti da Legare e di un paio di altri librogame. Tra di essi, La Triade dei Ludi Infernali ha vinto l’edizione 2015 del concorso i Corti di librogame’s Land (che è, lo sapete meglio di me, la più importante arena italiana per storie a bivi e i librogame).
Spicca poi l’originalissimo “librogioco di ruolo dal vivo” Il peso della cultura, pubblicato qualche mese fa dalla piccolissima Reborn Publishing. E insomma, parliamone un po’ assieme all’autore…
Ciao Matteo, bentornato da queste parti. Parlaci un po’ di te, prima di tutto. Soprattutto: quali giochi e librogame ti hanno segnato maggiormente, ti hanno formato e ti hanno ispirato?
Salve a tutti! La mia passione per la lettura e la scrittura è sempre andata a braccetto con quella per i giochi, in particolare per quelli da tavolo. Ho iniziato a leggere libri a sei anni e alla stessa età ho imparato il gioco degli scacchi. Devo molto a mio fratello maggiore, che all’epoca mi trasmise queste due passioni, che a tutt’oggi non ho ancora tradito.
La prima rivoluzione nella mia testa avvenne nel lontano 1987, quando proprio mio fratello maggiore portò in casa il primo librogame. Entrambi restammo colpiti da questo genere, che all’epoca era qualcosa di totalmente nuovo. Noi lettori potevamo finalmente essere parte attiva di avventure mozzafiato, e non più degli spettatori passivi. L’amore per la narrativa interattiva ci assorbì e approdammo presto anche ai giochi di ruolo. Il primo fu Uno Sguardo nel Buio, che mi cambiò la vita. Dall’età di sette anni sino alla maturità, passai così tante ore a giocarci che se le avessi dedicate allo studio dell’arabo, probabilmente a quest’ora potrei fare il giornalista in Qatar…
Sin dall’inizio scelsi di fare il Narratore e questo sviluppò la mia fantasia in maniera esponenziale, perché auto-costringendomi a inventare storie che facessero divertire i miei amichetti, contemporaneamente fantasticavo su tutto. Iniziai anche a scrivere un romanzo fantasy per ragazzi, e sognavo di diventare un giorno uno scrittore famoso o uno sceneggiatore di fama mondiale.
Ovviamente questi sogni non si sono realizzati, ma poco importa, perchè se così fosse ora sarei morto di cirrosi dato che avrei speso quasi tutto in alcolici.
In concreto il famoso librogioco di ruolo dal vivo di cui parliamo è il mio unico libro pubblicato, prodotto dalla Reborn Publishing, ma ho anche partecipato a diversi concorsi letterari, di cui alcuni vinti, e ho lasciato pubblicare alcuni miei racconti per eventi di beneficienza.
La Triade dei Ludi Infernali non è la tua unica vittoria ludica. Anche la tua avventura in solitaria Ratti da Legare è arrivata prima nel contest organizzato da Savage Worlds Italia ed è stata pubblicata sull’Almanacco dei Mondi Selvaggi 2015. Come ti trovi a scrivere avventure interattive per altri sistemi già rodati? Cosa ti è rimasto da quest’esperienza?
Non potrò mai dimenticare Ratti da Legare. Anzitutto è da essa che ho iniziato ad avere più fiducia nella mia creatività letteraria, e considero la sua trama la migliore che mi sia mai venuta in mente, quella di cui sono più orgoglioso. In una piccola opera sono riuscito a caratterizzare i personaggi più importanti, ad appassionare il lettore verso un finale incerto che poi lascia a bocca aperta. Finale di cui ovviamente non parlerò ora per non togliere la sorpresa a eventuali futuri lettori.
Dico questo perché ho promesso a me stesso di tornare a lavorare su Ratti da Legare. Vorrei ampliarla e riproporla al pubblico, spero prima possibile. Per quanto riguarda Savage Worlds, dico che non ho avuto problemi a plasmare la mia storia sul suo regolamento, dato che lo ho trovato semplice e intuitivo, a differenza di altri giochi di ruolo che mi sono capitati tra le mani… Un sistema che sicuramente suggerisco, specialmente per chi è alle prime armi.
Da Ratti da Legare fino a Il peso della cultura, i tuoi librogame sono spesso sperimentali e pieni di trovate ironiche: spiegaci un po’ il senso di queste storie interattive e raccontaci finalmente del tuo librogioco di ruolo dal vivo!
La verità è che non mi ritengo un grande scrittore. Non ho mai provato a fare il Jack London o il Joseph Conrad, ma mi sono concentrato sullo stupire i lettori e sul cercare di essere originale.
E così ho fatto, mi sono spremuto il cervello fino a che non ho partorito opere quanto più possibile nuove e mai viste.
La Triade dei Ludi Infernali, che al momento ho deciso di non pubblicare e che ho destinato solo a lettori di nicchia in formato digitale, è un’opera che prende spunto da Combat Heroes, una serie di visual gamebook del grande Joe Dever, ma ne ho modificato le meccaniche di base, portandole all’estremo. L’idea mia e del mio illustratore era quella di permettere al lettore di avere libertà quasi totale durante la lettura-gioco. In parte ci siamo riusciti, ma resta il fatto che per poter godere appieno di questo librogioco, bisogna prima imparare un regolamento lungo, che ha scoraggiato anche i lettori più esperti.
Con Il peso della cultura ho completamente aggirato questo difetto. Mi sono ispirato a un’opera per me sottovalutata del grande Beniamino Sidoti (il cui titolo NON riporterò perchè sarebbe più lungo dell’intera intervista!), ovvero un librogioco molto breve dove il lettore si metteva nei panni di Groucho Marx immerso in vicende rocambolesche.
La grande novità di quest’opera era che non si trattava di un semplice librogioco, ma di un librogioco di ruolo dal vivo. Questo perché il lettore non doveva lanciare dei dadi o compilare dei registri di guerra, ma compiere azioni reali all’interno delle proprie mura domestiche.
Prendendo spunto da ciò, ho creato un’opera che ho poi ribattezzato “estrema”. Questo perché ho fatto in modo che il protagonista fosse realmente il lettore, e non più un personaggio interpretato da esso, e che le azioni da svolgere, in prevalenza fisiche, fossero almeno in parte pericolose.
Ho creato, in poche parole, un librogioco di ruolo dal vivo in cui il lettore vive davvero una storia, oltre che leggere. L’unico dove si rischia di farsi male o di rimanere col fiatone. Inoltre, mettendo i lettori al centro della storia, ho fatto in modo che a ognuno di essi corrispondesse uno sviluppo della trama diverso, perché ogni lettore non sarà mai uguale agli altri…
So che ti dedichi anche a boardgame e racconti… insomma, un appassionato a tutto tondo! Cosa possiamo recuperare di tuo in giro?
Da qualche anno la mia passione per i boardgame è rifiorita, grazie specialmente al fatto che tutto il mondo dei giochi da tavolo è in ripresa. Non mi limito solo a giocarci, ma anche a proporli a chi non ha la minima idea di quanto sia bello e interessante questo mondo. Se c’è tanta ignoranza a riguardo (la stessa che poi spinge gli individui a provare il gioco d’azzardo), è colpa dei mass media, che non ne parlano MAI.
Ho riscontrato con soddisfazione grande risposta in tutti i piccoli eventi ludici che ho organizzato, e quando posso, do io stesso una mano all’interno di grandi assocciazioni ludiche di altre città.
Di mio in giro non c’è ancora nulla. Gli unici giochi che ho creato sono finiti esclusivamente in pasto ai miei amici. Solo ultimamente, forse acquistando fiducia e forse perchè ho finalmente trovato il modo di produrlo, sto progettando un gioco da tavolo di ambientazione fantasy nuragico! Per ora però tralascio altre dichiarazioni a riguardo, perché siamo ancora a una fase iniziale.
Un saluto a Matteo Tolari ed ecco dove trovare i tre librogame nominati: