Ogni tanto, ci si prende la libertà di vedersi senza un motivo specifico, così, tanto per fare due chiacchiere. Come quando si esce la sera e si va a vedere se c’è qualche amico giù al solito tavolo, a farsi una partita, sparare due fregnacce, chiedersi l’un l’altro come butta. E questa è la nostra Taverna, ogni tanto guardate fuori dalla finestra se l’oste ha acceso la lanterna…
Una Taverna per gli Elfi, / sempre ciarlieri, / con le loro arpe strimpellanti.
Una Taverna pei Nani, / col maiale ad arrostire sui fuochi accesi / dai rottami della arpe.
Una Taverna per gli Umani, / dalla breve vita, / ché meglio trascorra nell’ebbrezza della birra.
Una Taverna per riunirli, / Una Taverna per stordirli, / e accanto alla cantina tenerli, / ove il prosciutto ognor stagiona, nell’oscurità.