Il libro del martedì si azzarda a farmi un paio di domande sul Decameron dei Morti e Ultima Forsan: ecco l’intervista completa di tutti gli sproloqui!
Il libro del martedì aveva già recensito il Decameron dei Morti: L’alba dei Trapassati Redivivi un paio di giorni fa. Evidentemente non ancora pago di avermi tirato fuori dal loculo, il buon Christian Lamberti ritiene di dover approfondire l’argomento con una densa intervista.
Ve ne riporto qualche stralcio…
Tra le tue opere Il Decameron dei Morti è stato il primo (e al momento unico) romanzo. Vista la mole di pagine e il lessico usato, illustraci le fasi cruciali della sua stesura, i momenti più ardui e, ovviamente, la fonte d’ispirazione.
Tutto nasce dal mio interesse per il genere letterario del mash-up, ovvero quello che prende classici della narrativa e ci infila dentro zombi, astronavi, androidi e cose così. La Peste Nera è un prototipo perfetto per un’Apocalisse Zombi, e quale libro migliore del Decameron per descrivere questa piaga che si diffonde per l’Italia, tra cavalieri, condottieri, dame, fratacchioni e alchimisti?
Il numero di pagine non è stato un problema, il lessico sì, visto che l’italiano usato è un incrocio voluto tra l’originale trecentesco e un parlato accessibile ai lettori moderni. In realtà anche un mediocre linguista si accorgerebbe che il trucco c’è: il libro è scritto in un incrocio tra vero volgare fiorentino, trovate degne dell’Armata Brancaleone, un italiano maccheronico e uno stile pulp moderno.
Hai intenzione di dare un seguito al Decameron dei Morti, o comunque di cimentarti in un’altra opera simile?
Il Decameron dei Morti è concluso così com’è, ma i seguiti, pubblicati o in divenire, ci sono e sono tanti. Ho già pubblicato un racconto inserito nello stesso universo narrativo, “Ricordati che devi risorgere”, e ho in corso di trattativa due altri lavori simili per Origami, a metà tra racconti brevi e librigioco. Ci sono poi dei librogame che sto scrivendo con un’altra casa editrice e il cui primo volume, Il tesoro della regina, è andato piuttosto bene. La Morte non è mai stata così vivace… 🙂
Mi piacerebbe scrivere anche un romanzo di battaglie macabre, ambientato circa quarant’anni dopo i fatti del Decameron e chiamato “L’impresa dei quattro capitani”, ma aspetto prima di avere accordi con l’eventuale editore.
Ti sei rivolto anche a case editrici più rinomate per sottoporgli il tuo romanzo? Se si, cosa pensi le abbia portate a rifiutare di pubblicare un’opera tanto originale e di spessore come Il Decameron dei Morti?
Mi sono rivolto a una decina di esse, esattamente a quelle che era possibile raggiungere via email e trattano il genere in questione. Le ragioni dei rifiuti sono tante e varie, ma se guardi troppo in fondo a una Casa Editrice, anche la Casa Editrice finirà per guardare in te, quindi meglio evitare di farsi troppe domande! Sono felicissimo di aver trovato spazio con Origami: persone di elevata professionalità – e adesso anche amici – con cui mi trovo benissimo e che stanno organizzando molte iniziative di promozione. E poi con le case editrici medio-piccole ci si muove meglio!
Bellintervista!