Hero Engine è il mio nuovo blog, in inglese. I temi saranno gli stessi di Caponata Meccanica, ma gli articoli tutti nuovi e rivolti ai miei amici anglofoni.
Hero Engine
Hero Engine è il mio nuovo blog, attivo da un paio di giorni, scritto e pensato in inglese per quel piccolo pubblico che comincia a seguirmi anche dalle sconfinate lande linguistiche governate da Re William Shakespeare.
L’ho inaugurato pensando soprattutto a Tropicana e a Ultima Forsan, i due Savage Setting per Savage Worlds Deluxe realizzati assieme a Giuseppe Rotondo e pubblicati rispettivamente con GRAmel e GG Studio. Ma è anche vero che le mie opere e operette in inglese sono destinate ad aumentare, quindi un canale di comunicazione diretto con il pubblico anglofono cominciava a servire.
E meno male.
Il nome che ho scelto è Hero Engine e c’è un doppio senso dietro.
Il “Motore dell’Eroe” è una mezza idea di regolamento per giochi di ruolo e librogame che sto ideando in questi giorni, evoluzione (o forse sostituzione) della mia vecchia bozza “Giocatori di Ventura”. Ma Hero Engine è anche il “Motore di Erone“, l’Eolipila descritta dallo studioso alessandrino Erone: un vero e proprio motore a vapore del I secolo d.C., che manda i suoi saluti allo steampunk, tanto è fantastico e ucronico.
Insomma, un blog che prende il nome dalla mia passione per i regolamenti, i mondi fantastici e le pieghe sconosciute e affascinanti della storia. Non per niente, sarei anche un archeologo, no?
Prima di raggiungere la mole di materiale a disposizione su Caponata Meccanica ce ne vorrà, ma in ogni caso, i contenuti dei due blog saranno diversi, seppure simili per impostazione, tematiche e stile.
Su Hero Engine abbonderà ad esempio il reblogging commentato, cosa che manca del tutto in Caponata Meccanica. I blog che intendo veicolare saranno soprattutto quelli di autori italiani che bloggano in inglese, ovviamente quanto più attinenti possibile ai temi classici di cui mi interesso: narrativa fantastica, giochi di ruolo e librogame.
A questi reblogging voglio anche aggiungere una buona sezione di “conversazioni” con colleghi che rientrano sempre nella categoria “italiani proiettati all’estero”: una sorta di dialoghi platonici da cui possa nascere qualche riflessione interessante.
Voglio puntare molto sugli italiani anglofoni, proprio perché mi interessa soprattutto fare rete e proporre, secondo il modello Acheron Books:
Speculative Fiction, Role-playing Game and Gamebooks
Made in Italy
Shared Worldwide
…che è quello che mi intriga per ora maggiormente.
Mi stupisco sempre della quantità di materiale che c’è su Caponata Meccanica, in tutte le sue incarnazioni. Isole misteriose, libri gioco, giochi di ruolo, regolamenti di ogni genere e tipo…
Talvolta mi sorprendo a immaginare che tempi or sono tu abbia magicamente dotato questo tomo digitale di una vita sua, magari infondendogli la mistica vitalità d’un genio dimentico della sua lampada, chiedendogli di non riposar la notte ma scrivere articoli su magie e incantamenti (e nutrendolo, ci scommetto, della sana caponata di cui è ghiotto).
In bocca al lupo per questa nuova avventura!
Eheheheheheh… per ora ti vedo particolarmente poetico, Matteo 🙂
Passami a trovare anche di là, in Anglia, che ci facciamo due chiacchiere su librogame e argomenti simili…