Il gobbo maledetto, di Andrea Angiolino e Gregory Alegi

Jpeg

Il gobbo maledetto, incentrato sulle battaglie aeronavali della II Guerra Mondiale, è il più bel librogame di Andrea Angiolino (coautore Gregory Alegi).

Si sa che sono un fan di Andrea Angiolino e ho per le mani più o meno tutto quello che ha prodotto in termini di librogame, giochi di ruolo e narrativa. Di recente, mi sono accaparrato e ho giocato tre suoi librogame (Il gobbo maledetto, Il mistero delle catacombe e In cerca di fortuna) + dei “corti” presenti nel manuale di scrittura Costruire libri-gioco e dall’alto della mia incomparabile dedizione alla causa librogame, decreto ufficialmente che per me Il gobbo maledetto è il più bello tra i suoi lavori di narrativa ludica.

Vediamo perchè.

Il gobbo maledetto

Prima edizione del librogame. Consiglio comunque la seconda.
Prima edizione del librogame. Consiglio comunque la seconda.

Angiolino per ora spacca e spazza tutti i cieli con il suo Wings of Glory, ma devo ammettere che a me la storia e le tecniche del warfare contemporaneo sfuggono quasi completamente.

Se sfuggono anche a voi, sappiate allora che questo librogame non è una fan fiction sul gobbo di Notre Dame o la storia di un nemico portatore di handicap del vostro eventuale personaggio fantasy, ma un librogame di guerra.

Per chi non lo sapesse infatti (come me), il titolo si riferisce al presunto soprannome di un modello specifico di aereo da guerra italiano, usato durante la II Guerra Mondiale sul Mediterraneo, il Savoia-Marchetti S.79.

Si diceva “presunto” soprannome, perché la propaganda fascista di guerra fingeva che questo “aerosilurante” fosse davvero una spina del fianco degli inglesi che quindi lo chiamassero il gobbo (per il suo profilo ingobbito) maledetto. Cosa che gli inglesi ovviamente si ben guardavano dal fare, rispondendo piuttosto “but who you if buggers?

il gobbo maledettoQuindi sì, si gioca nei panni di un pilota fascista (vabbé, diciamo “italiano”) della II Guerra Mondiale, che porta in giro il gobbo maledetto che gli è stato assegnato in un paio di missioni sul Mediterraneo, fino all’incontro definitivo con un convoglio navale strategicamente molto importante.

Scopo del gioco è in prima istanza quello di colpire il nemico finale, ma anche quello di salvare la pelle e conquistare abbastanza punti per migliorare di volta in volta la propria personale classifica e magari prendersi qualche medaglia. Da questo punto di vista il gioco funziona benissimo. Volendo, la missione in sé è breve e invoglia a rigiocare molte volte, e la maggior parte dei bivi riguarda l’uso di alcuni parametri tattici (danni subiti, quota di volo, sganciare o non sganciare il siluro) ma anche “dilemmi eroici” (scorto indietro il mio compagno danneggiato o proseguo la missione?). Il gioco si basa quindi su queste scelte, sul lancio di 1d6 ogni tanto (stampato anche sulle pagine del libro, come da antica tradizione), sul numero di danni sostenibili dall’aereo e su alcuni eventi speciali da registrare. Poco altro. Quanto basta per giocare in maniera strategica, senza però perdersi cercando un simulativo più dettagliato che sarebbe risultato invece molto noioso.

il gobbo maledettoSecondo scopo fondamentale del libro, per niente velato, è quello di ricordare e insegnare un po’ di storia del Novecento a quelli come me a tutti quelli che non si sono mai curati troppo di questi aspetti militari e strategici. Da questo punto di vista il libro è perfetto: realizzato da due esperti, con la consulenza di altri esperti militari, diverse note esplicative sugli eventi e i mezzi che appaiono nell’avventura, stupende foto d’epoca perfettamente inserite nel contesto.

Molto importante il fatto che il libro eviti assolutamente ogni enfasi nazionalista o militarista, men che meno fascista (e ci mancherebbe). Si vive l’avventura nei panni di un intrepido tenente circondato da ausiliari che rientrano nel più chiaro stereotipo degli Italiani brava gente in stile Salvatores (siamo a due anni di distanza da Mediterraneo), che volano su una sgangherata carretta italiana cercando di abbattere avversari spaesati come loro e danneggiare delle navi nemiche. Insomma, la guerra vista dal punto di vista dell’eroismo personale, e non da quello della follia e del profitto dei grandi. Mancano anche la violenza e la morte: quasi sempre anche quelli che vengono abbattuti in volo finiscono per salvarsi con i paracadute e attendere in mare i propri soccorritori o i nemici che li mettano in qualche campo di prigionia rose e fiori…

In finale, secondo me Il gobbo maledetto è un librogame riuscito in pieno: un perfetto connubio tra avventura storica perfettamente documentata e giocabilità ideale. Come ho già detto, per me questo è il miglior librogame di Andrea Angiolino.

Il gobbo maledetto – La Scheda

Giocabilità 10: Semplice nelle regole, perfettamente bilanciato e pieno di elementi tattici da valutare durante le partite, che fanno comunque sempre il paio con l’elemento fortuna, imprescindibile in una situazione di guerra.

Narrativa 10: Avventura perfettamente documentata e raccontata, in stile ideale, mai troppo pedante o superficiale. Ineccepibile. Non so quanta parte del testo sia opera dell’uno o dell’altro degli autori, ma nel caso fosse ascrivibile ad Angiolino avremmo la dimostrazione che questo nostrano game designer è anche un ottimo scrittore.

Longevità 9: L’avventura in sé è abbastanza breve e sinceramente, se ci fossero stati altri 100 paragrafi, avremmo ringraziato. Tuttavia il sistema dei punteggi e degli eventi da registrare, e la buona calibrazione della difficoltà, lo rendono appassionante da rigiocare almeno una mezza dozzina di volte.

Difficoltà 10: Perfettamente calibrata, a mio avviso. La missione potrebbe essere difficile all’inizio, ma poi, una volta capito il trucco e imparata la logica del gioco (regolare continuamente la quota di volo è fondamentale!), premia l’attenzione e l’intelligenza del giocatore. Dovrebbe essere sempre così.

La Chicca: la missione principale dell’avventura si basa su un evento davvero avvenuto nel luglio del ’41. Solo che lì i nostri non ce l’hanno fatta. Il lettore-giocatore (giocalettore?) ha anche la possibilità di ribaltare il corso della storia (in piccolo eh…)

Voto Finale 10: Un librogame allo stato dell’arte. Ludicamente ineccepibile, ben scritto, intelligente, curatissimo dal punto di vista della documentazione e del comparto grafico (si dice così? Insomma, le foto d’epoca), che tocca temi spinosi in maniera perfettamente adeguata. Andrebbe studiato nelle scuole e preso come riferimento da tutti i gamebook designer.

Purtroppo Il gobbo maledetto mi sembra fuori distribuzione da tempo. Lo trovate ancora forse su Amazon, Ebay e negozi per collezionisti.

Mauro Longo
Mauro Longo
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