Conclusioni dell’approfondimento sulla Quinta Edizione di Uno sguardo nel buio: il mio giudizio sull’ultima incarnazione del più famoso gdr tedesco.
Quarta e ultima parte dell’articolo sul ritorno del più famoso gdr tedesco, apparso a puntate su Caponata Meccanica e su LGL Magazine.
Guidati dalla splendida illustrazione dell’incantesimo Vanitar Visibili: Nulla si vede più! ecco le mie considerazioni finali su…
Uno Sguardo nel Buio 5a Edizione
Dopo quanto detto negli articoli precedenti, che gioco è, alla fine, questo Uno sguardo nel buio 5a Edizione?
La mia impressione è che l’estrema meticolosità nella creazione del personaggio, e nella gestione strategica e simulativa di così tante regole e opzioni, supporti bene solo un gioco lungo e attento.
Uno sguardo nel buio 5a Edizione non è un gioco che può dare il meglio di sé in sessioni casuali, o con giocatori alle prime armi. È un gioco per giocatori esperti e appassionati, pronti a usare la prima sessione di gioco per crearsi i personaggi; la seconda per incontrarsi alla taverna e chiacchierare, prima di arrivare a una rissa grossolana; la terza per accettare una missione, andare al mercato, legare i bagagli sui muli, lasciare le porte della città all’alba e incontrare giusto dei banditi lungo la strada, che già è tanto grasso che cola.
Non è neanche un gioco per power player ed eroi spaccamontagne. Non solo è estremamente bilanciato (o così mi appare), ma il livello generale di potere dei personaggi è molto basso all’inizio ed è destinato a salire molto lentamente durante il gioco. È più adatto di certo a giocare un qualsiasi “Alrik il figlio del contadino” che arriva in città a cercare avventure, piuttosto che Raistlin il tenebroso e superbo arcimago pronto a distruggere il mondo in una decina di sessioni.
Insomma… un gioco lento e profondo, con ritmi distesi e combattimenti che potrebbero durare un paio di ore ciascuno, se particolarmente complessi. Le regole sono tante e dettagliate, e una sola prova di gruppo può durare tra una cosa e l’altra anche cinque minuti.
E, se siete il Narratore, provate un po’ a creare 3-4 personaggi interessanti prima di iniziare a giocare, con tutte le opzioni fatte bene…
Di nuovo, se siete in cerca di un bel gioco per divertirvi un paio di sere, senza spendere da Narratore ore e ore di preparazione a priori, passate avanti senza neanche pensare a Uno Sguardo nel Buio 5a Edizione.
Se invece avete molto tempo a disposizione e volete giocare una lunga e approfondita campagna su Aventuria / Atlantide, affezionandovi ai vostri personaggi, facendoli crescere di livello per mesi, portandoli avanti e indietro per il continente inseguendo l’avventura… questo titolo potrebbe darvi davvero grandi soddisfazioni.
Un altro punto da sottolineare riguarda mostri e ambientazione. Aventuria ricorda molto più una sorta di rinascimento piratesco/picaresco cappa e spada, tra esplorazioni e intrighi politici, che un western dark medievaleggiante pieno di mostri come D&D. Questo vuol dire che difficilmente gli eroi potranno andare a sfidare le leggi e l’ordine costituito nel mondo di gioco, o anche solo nel villaggio dove si verranno a trovare, ma dovranno destreggiarsi in un mondo vivace, interconnesso e più grande di loro, dove loro sono (e saranno per un bel po’) l’ultima ruota del carro…
Lo spettro possibile di mostri e avversari che appare nelle avventure rende bene l’idea dei tipici pericoli da affrontare: non esiste niente che si avvicini alle centinaia di razze pensanti e alle migliaia di mostri di D&D / Pathfinder: un parco giochi iper-fantasy dove si può trovare tutto e il contrario di tutto. In Uno Sguardo nel Buio 5a Edizione, i pericoli più tipici sono di natura umana o umanoide: banditi, predoni, cospiratori, eserciti nemici, stregoni, sacerdoti avversi, traditori, mercenari, schiavisti e baroni cattivi…
Esistono orchi, goblin e nonmorti, certamente, ma il loro ruolo è molto limitato e molto spesso essi stessi presentano una caratterizzazione talmente profonda che è difficile considerarli “mostri”, quanto piuttosto umanoidi selvaggi con cui sia perfino possibile e lecito trattare. Non vi troverete centinaia di aberrazioni, creature planari, mostri e razze di draghi, ma spesso e volentieri ostacoli verosimili e “realistici”.
Tutto questo, attenzione, rimanendo con i piedi piantati in Aventuria… Il mondo di gioco infatti, “Dere”, presenta poi altri continenti dove si torna a respirare la sensazione tipica dell’Iperfantasy… ad attenersi però alla sola linea di gioco di Aventuria tutto questo comunque non c’è.
In conclusione
È un gioco ben fatto, dettagliato e bilanciato? Sì.
È un gioco semplice e veloce da comprendere e da giocare? No.
L’ambientazione di gioco è coerente, bella e divertente? Una delle migliori in circolazione.
È un gioco adatto a sessioni brevi e casuali? Non molto.
È un gioco adatto a lunghe campagne high fantasy, in un mondo pieno di avventure, misteri e prodigi? Assolutamente sì.
Possiamo giocarci il Forgiato Warlock con il Patto dei Demoni e il Paladino Oscuro Mezzo-Tengu Mezzo-Sirena e insieme uscirli a comandare nell’impero? No, sia ringraziato il Cielo, no!
Quali sono i suoi pregi principali? Ambientazione vivida e affascinante, flavour fiabesco e scanzonato, verosimiglianza, ottimo livello strategico delle regole, metaplot molto ben curato e dettagliato, infinite possibilità di caratterizzazione realistica dei personaggi.
Quali sono i suoi difetti principali? Curva di apprendimento troppo lunga e sistema di prove troppo macchinoso.
Le illustrazioni, l’impaginazione e l’esposizione dei contenuti sono allo stato dell’arte? Sì, degli anni ’90 però. Ma anche dieci anni fa avrebbero fatto la loro porca figura, eh…
È il gioco più bello della nostra era mortale? No.
Meglio D&D 5a Edizione o Uno Sguardo nel buio 5a Edizione: Le regole di D&D, il mondo di UsnB.
Per adesso direi che è davvero tutto.
Grazie per la chiarezza!!! 🙂
Ho giocato di tutto negli anni, e amo i regolamenti complicati, ma le regole devono avere un senso nel gioco . Non mi pare questo il caso…
Il problema di una creazione personaggi farraginosa e lenta è più grave di quanto sembri: il master deve creare continuamente PNG , per cui rallentarne la creazione significa ingessare le avventure perchè si fa fatica ad interagire con personaggi che si deve creare sul momento ( ad esempio se si decide di combattere con un mercenario con cui si ha una futile lite, di arruolare l’ entusiasta figlio del taverniere, di inseguire una bestia incontrataper caso eccetera). L’ alternativa è gestire tutto con template o profili semplificati ma , parlo per esperienza, non funziona mai molto bene.
Poi per il resto , da quanto mi dici mi sembra un gioco tipo anni ‘ 80, come Rolemaster , che produce tonnellate di regole ma ben poche di giocabili ed incisive . Ad esempio, se una abilità speciale mi dà +2 a uno skill, è inutile : dovrei prendere direttamente +2 allo skill.
IL bello del vecchio Sguardo nel Buio era rendere le avventure cappa e spada da guerrieri con le pezze al c*lo, in una ambientazione fantasy alla tedesca come una carbonara con la panna e il mais .
A mio avviso i tempi sono cambiati ed i sistemi dinosauro è meglio che restino nei musei!!