Questa intervista appare sulle pagine di Ufficio Spettacoli del 02/07/11 in versione ridotta, nella rubrica Codice Cariddi. Per correttezza e completezza ecco la versione integrale.
Amate la narrativa fantastica e siete in cerca di una lettura estiva? Niente di meglio di Onda d’Abisso, una splendida raccolta di racconti a tema marino, a firma dei migliori autori italiani del genere horror e weird. Non si tratta di certo di tranquilli racconti da ombrellone, ma piuttosto di storie raggelanti che parlano di rive fosche, oceani terrificanti, maree rosso sangue e abissi che celano misteri abominevoli.
Uno dei racconti, Le magnifiche sorti e progressive, è inoltre ambientato proprio nello Stretto di Messina e non può sfuggire agli appassionati nostrani del soprannaturale e del perturbante. Abbiamo intervistato Andrea Angiolino, autore di questo racconto assieme a Francesca Garello.
Angiolino è giornalista e scrittore, nonché autore o coautore di diversi giochi di ruolo e da tavolo come Lex Arcana, Mediterraneo, Orlando Furioso, I Cavalieri del Tempio e il recente Wings of War.
Angiolino, un racconto che parla dello Stretto di Messina e dei suoi “mostri”. Come avete scelto il tema e l’ambientazione?
Da sempre, assieme a Francesca, giochiamo con la nostra storia e i nostri miti, ma tirando spesso in ballo l’attualità. Quando ci hanno chiesto un racconto horror a tema marino per questa antologia, mi è tornata in mente la sede della Società Stretto di Messina dalle parti di casa mia, davanti a cui passavo già trent’anni fa. Mi sono incuriosito, ho indagato e ho visto che l’idea del ponte è antichissima, ma anche i primi pareri tecnici sulla sua impraticabilità hanno un secolo e mezzo. I “mostri” dello Stretto incarnano da sempre la natura selvaggia di questi luoghi, davanti alla quale l’uomo è spesso impotente: per questo li abbiamo scelti a simboleggiare l’impossibilità di questo ponte spesso vagheggiato e mai costruito.
Nello stesso racconto avete inserito la Fata Morgana, Scilla e Cariddi, il Terremoto del 1908 e il Ponte sullo Stretto: praticamente l’intera “mitologia” di Messina e Reggio Calabria. È stato difficile conciliare insieme tutti questi elementi?
No, proprio perché sono tutti aspetti di questo rapporto fra la forza della natura, anche mitizzata, e il progresso umano. Da qui il titolo del racconto, Le magnifiche sorti e progressive, omaggio non a Mamiani ma a Leopardi e al suo canto che esplora lo stesso tema, sia pure qualche chilometro più a nord alle pendici del Vesuvio.
Francesca è archeologa, io giornalista e divulgatore. Avevamo già citato Scilla e Cariddi in un supplemento sull’Italia antica per il gioco di ruolo Lex Arcana e in un gioco da tavolo su Ulisse.
Dei terremoti, incluso quello di Messina e Reggio, ho scritto in libri per ragazzi. Scelta la collocazione geografica e temporale per la nostra breve storia, è stato come unire pezzi di un puzzle che avevamo già sparsi nei nostri cassetti e che collimavano senza forzature. Guidati pure da altre suggestioni meno apparenti: nel mio caso il fatto di avere entrambi i nonni ingegneri.
Ma anche dal teatro civile di Paolini, da quel “Racconto del Vajont” che inizia con un ingegnere e il suo assistente in perlustrazione su un side-car, verso i siti di un’opera futura dal destino tragico.
Dalla raccolta Onda di Abisso è stato tratto un gioco di ruolo, di cui tu sei coautore. Si chiama Project Octopia e parla di avventure in mare e orrori degli abissi. Anche quì c’è qualcosa relativo allo Stretto di Messina?
Certamente! È un volume di ambientazione e avventure già pronte, da usare con il sistema di regole che i giocatori preferiscono. Francesca e io riprendiamo il racconto e lo spostiamo avanti nel tempo, giocando con l’idea che vi siano potenti interessi che spingono a promettere per decenni, più che a realizzare davvero, il mitico ponte. Ma non diciamo di più, sarebbe come svelare i colpevoli di un giallo!
Onda d’Abisso (AAVV) è pubblicato dalla casa editrice L’orecchio di Van Gogh mentre Project Octopia (AAVV) è pubblicato da Wild Boar.
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