Incanto è un saggio corposo e ben fatto sulla scienza del fantasy, ad opera del giornalista e divulgatore Michele Bellone: una entusiastica recensione!
Appassionato di scienza e di fantastico come sono, ho letto in questi anni molti libri sul tentativo di incrociare questi argomenti: La fisica dei supereroi, La fisica di Star Trek, Scienza e Fantasia e altri titoli simili. Quello di Michele Bellone, pubblicato per Edizioni Codice, ha due caratteristiche che lo fanno spiccare ai miei occhi su tutti gli altri:
1 – Incanto si concentra espressamente sul fantasy, il genere che mi appassiona di più tra tutti quelli del fantastico.
2 – Incanto è più figo.
Parto col dire che Michele è un ottimo divulgatore, uno scienziato e un grande appassionato e conoscitore del fantasy: dai libri alle serie tv, dai giochi di ruolo ai videogame. Nerd a tutto tondo, ma senza ricadere negli stereotipi e nei difetti del termine.
E continuo col dire che il libro è anche gradevolissimo alla vista, con una serie di illustrazioni filler e a tutta pagina che lo impreziosiscono parecchio, sempre azzeccate e stilose.
Tolti questi due argomenti, positivi ma se vogliamo secondari, il vero motivo per cui ho divorato il libro in tre giorni sono i suoi straordinari contenuti. Far coesistere scienza e fantascienza (science fiction) è tutto sommato facile. Mettere insieme scienza e magia, quasi una sorta di “antiscienza“, non lo è affatto.
Bellone non è ignaro del contrasto, ma accetta la sfida senza problemi, sia quando una sintesi tra magia e scienza è possibile, sia quando il conflitto è difficile se non impossibile. Si parla allora di draghi, stregoneria e vampiri, ma anche di evoluzione, tecnologia ed ecologia, di Pratchett, Harry Potter e Dungeons & Dragons, ma anche di Girolamo Cardano, Lamarck ed Escherichia Coli.
Il ragionamento scientifico e divulgativo, assieme alle spiegazioni dell’incontro difficile tra fantastico e scientifico, sono l’aspetto preponderante del libro, ma io ho apprezzato anche lo straordinario campionario di esempi riportati, quasi una rassegna puntuale di tutto il fantastico contemporaneo, con citazioni continue di libri, videogame e giochi di ruolo. Da consumatore onnivoro del genere, ho usato Incanto anche come miniera infinita di nuovi spunti e suggerimenti, che non ho mancato di segnarmi.
Un’altra delle cose che ho davvero apprezzato è l’afflato generale che percorre il libro, che condivido da sempre: “per essere appassionante, il fantastico deve essere verosimile“; un principio fondamentale dell’approccio al fantastico, senza il quale si rischia di ricadere nel famoso principio “funziona così perchè è magia” oppure “tanto è fantasy” che rappresenta la dichiarazione di morte cerebrale di ogni autore e fruitore del genere.
E se il mescolarsi di magia e scienza alle volte è davvero impossibile, basta affidarsi al principio dell’ “Assertore di plausibilità” (vedi pagina 151) per nascondere l’imbroglio senza fare torto a nessuno, neppure alla propria e altrui intelligenza.
Insomma, in poche parole un saggio davvero interessante e centrato, pieno di spunti, idee e nozioni intriganti, realizzato da un espertissimo conoscitore del genere e ottimo divulgatore. Veramente consigliato.