Nelle loro istorie, che comprendono anni millesettecento e sessanta, le quali conservano molto diligentemente, leggesi che le case erano basse come tugurii, fatte di ogni sorte di legnami che potevano avere, i pareti lutati e la cuoperta de strami levata nel mezzo.
Ma ora le case hanno tre palchi, i muri di selice o mattoni con calce incrostati; i tetti, piani e rassodati in guisa che non portano pericolo del fuoco, sono cuoperti di piombo per tollerar le piogge; le finistre di vetro, ch’hanno bellissimo, li defendono dai venti.
Contenuta a nord dal bacino degli affluenti dell’Imbrivio e a sud dall’alto corso del Fossombrone, con alle spalle la catena dei Monti Scarni, si trova l’Austrasia (o Terre Fortunate), uno dei più antichi domini dei naufraghi in Occasia.
L’intera regione è composta da una campagna gestita e organizzata con grande cura, che fa capo ad alcuni centri abitati principali, di grande bellezza e antichità. Gli Austrasiani vivono una vita pacifica e prospera e amano le loro ubertose campagne, i loro opifici sempre più grandi e le sempre nuove invenzioni dei loro scienziati, ma anche gli immensi monumenti che vengono continuamente creati per esaltare la grandezza della loro terra: ponti in pietra a campate uniche, fontane artistiche, canali, argini, dighe, strade lastricate, gallerie all’interno delle montagne, vie sopraelevate e titanici palazzi che puntano al cielo.
Il Principato è in mano ai Lascaris, ma da decenni ormai, questo potente casato ha dovuto cedere gran parte del proprio potere all’onnipresente Ordine Cardaniano e al Consiglio dei Savi, rappresentanti dell’Accademia. Oggi, con un accordo tacito e pacifico delle parti, ai Lascaris e alla vecchia nobiltà di Austrasia sono demandati solo il finanziamento dei monumenti di stato, le tassazioni e la gestione dell’ordine pubblico, mentre tutto il potere economico, decisionale, amministrativo e giuridico è in mano al Consiglio dei Savi, suddiviso per Dipartimenti, e ai Cardaniani, una società iniziatica di potenti e accorti pensatori che ha gestito nei secoli la transizione del paese fino alla condizione attuale.
Sono i Ricercatori dei vari Dipartimenti che mantengono in perfetto funzionamento le invenzioni e i sistemi meccanici che migliorano il tenore di vita collettivo: impianti di canalizzazione e smaltimento delle acque, terme, stamperie, opifici, mulini, officine meccaniche, forge e fucine, sistemi di posta pneumatica e trasporto della voce e delle immagini.
Amaranta è la capitale di questo dominio, una ampia e bella città celebre per le sue mura quadrate, i suoi viali lastricati di marmo e la vista mozzafiato delle sue balconate, che si affacciano dalle pendici del Monte Gerione per tutta la regione sottostante. Ad Amaranta, la Città dell’Ingegno, ci sono grandi e imponenti scuole, colossali templi dedicati alla sapienza e numerosi centri di studio e ricerca, tutti afferenti alla grande e potente Accademia. I suoi viali lastricati di marmo e le viste mozzafiato delle sue balconate sono celebrati per la loro stupefacenza.
Tra le alte colonne di marmo e i saloni freschi e ariosi dell’Accademia si radunano studenti e pensatori da ogni parte dell’Isola, per apprendervi arti e scienze e i segreti dei Libri Meccanici. Si dice che la Biblioteca di Amaranta contenga tutta la sapienza degli uomini sull’Isola e possa svelare ogni mistero e che esista una Sezione Segreta che conterrebbe anche tutta la verità sul mondo oltre la Tempesta e sul mistero dell’Isola e della sua natura prodigiosa.
Tutti coloro che vivono stabilmente nelle Terre Fortunate sono chiamati Cittadini e vantano pari diritti e doveri di fronte alla legge. La proprietà privata è abolita, tutti i beni sono comuni, accumulati e redistribuiti regolarmente secondo l’organizzazione dei Dipartimenti, e i Cittadini, ciascuno secondo la propria attitudine, prestano la propria opera lavorativa per solo sei ore al giorno, in cambio di tutti i beni e i servizi cui hanno diritto.
Ogni prodotto della terra, dell’ingegno, degli opifici e delle miniere viene gestito in maniera perfettamente pianificata dai vari Dipartimenti e commerciati negli altri Principati con grande profitto, mentre i proventi di tali scambi vengono utilizzati per migliorare le condizioni di vita generali di tutti i Cittadini.
Oltre alla capitale, solo altre quattro città preesistono alla Fondazione dell’Accademia e mantengono una certa rilevanza: Myra, edificata interamente attorno e dentro una collina, Eudora, immersa in giardini di incantevole bellezza, Ambrosia, situata sulla costa al confine con la Tetide, e Pasitea, la città delle arti.
Le vecchie città, le nuove fondazioni, le opere pubbliche e gli edifici sono accuratamente pianificati da accorti architetti e ingegneri e realizzati da sapienti artigiani e muratori. Perfino il numero e l’allevamento dei figli viene gestito in maniera comunitaria, mentre l’unica pena comminata ai criminali è il servizio obbligatorio nelle miniere o nelle opere pubbliche, per i mesi o gli anni necessari.
Le risorse di questo territorio sono quelle agricole, soprattutto ortaggi, legumi e cereali, che riempiono i granai fino a straripare.
Sparsi per i territori di Austrasia, in punti prestabiliti, sono state create delle Unità produttive, un insieme di strutture agricole, industriali e comunitarie, gestite da gruppi di circa cento persone. Ogni Unità è essenzialmente una fattoria perfettamente organizzata e studiata in ogni dettaglio, con sistemi di rotazione delle colture e integrazione di allevamento e uso di animali da lavoro, con eventualmente mulini e altre opere di lavorazione delle materie prime.
A distanza regolare dalle Unità vi sono poi le Fondazioni, cioè piccoli borghi a pianta quadrata posti lungo le strade in punti strategici del territorio, che fungono da centri di aggregazione, istruzione, controllo sanitario, accumulo di risorse, amministrazione e commercio.
Oltre ad esportare grandissime quantità di prodotti alimentari, tutti di ottima qualità, le Terre Fortunate hanno abbondanza di legnami unici sull’isola, alcune miniere di argento e soprattutto diversi punti di estrazione di minerali, sostanze chimiche e oli della terra, tutte risorse gestite da apposite Unità.
Un viaggiatore che percorra il paese e le sue città ammirerà a bocca aperta le sue strade lastricate, i ponti e i monumenti colossali, ma anche i palazzi in marmo e le alte statue delle grandi virtù della nazione. I centri e le campagne sono gremite di studenti e lavoratori, filosofi e liberi pensatori, inventori e scenziati, braccianti e prospettori minerari, metallieri ed esperti di tutte le arti liberali, artigiani e lavoratori, magistrati ed accademici. I palazzi e le città, i mulini e le fattorie sono pieni di congegni, ordigni, strumenti, argani, mangani e opere meravigliose di scienza e ingegneria. Tra gli strumenti nati nelle sale dell’Accademia, i più diffusi sono oggi la polvere da sparo e le bocche da fuoco, la bussola, il cannocchiale, la stampa, lenti e camere oscure per ogni uso pratico, termometri e barometri, pompe pneumatiche e orologi. Nessuno a parte le Guardie può portare armi, ma sono molto diffuse le arti marziali come metodo di esercizio fisico.
Gli Austrasiani nativi sono bassi e con tratti levantini, con occhi e carnagione scura, tendenti alla pinguitudine e all’indolenza e con molto tempo a disposizione per dibattiti, arringhe, diatribe e argomentazioni. Lontana dai problemi e dalle minacce quotidiane di altri principati, la popolazione è gentile ed educata, di aspetto sano e pulito, attenta alla forma fisica e all’equilibrio interiore, ma anche a rischio di decadenza, pigrizia, indifferenza, derive ideologiche e noia.
Le armate di Amaranta sono tutte mercenarie, ben addestrate e ancor meglio armate e constano soprattutto di Fanti, Archibugieri e Artificieri. Nessuna Compagnia di Ventura, Ordine religioso, libero commerciante o Cerchia di Girovaghi ha la possibilità di attraversare o stanziare in Austrasia e vi è uno strettissimo controllo su vagabondi, stranieri, avventurieri e ambasciatori.
Nonostante la gestione totalitaria della cosa pubblica (o proprio a causa di questa), l’Austrasia non è esente da problemi interni o minacce, quasi sempre tenute ufficialmente nascoste. Il regime commerciale strettissimo ha causato la nascita di contrabbando, mercato nero e traffico di beni “esotici” o di distrazione, proibiti dai Dipartimenti. Gruppi anarchici e insurrezionalisti che fanno capo al misterioso Hytlodaeus, cercano di sobbillare la popolazione contro le leggi più soffocanti e di creare spaventose azioni di contestazione, mentre i nobili da una parte e i Cardaniani dall’altra cercano di sfruttare queste crisi per poter acquisire nuovo potere a discapito gli uni degli altri ed entrambi contro i diritti e le (poche) libertà rimaste ai Cittadini. Anche gli altri principati sono attenti a queste instabilità sociali, attratti soprattutto dalla ricchissima economia del paese, e inviati di Ibrasia e Alisea sono sempre pronti a fomentare i problemi interni.
I Lanternieri, una fazione di accademici che si oppone ai Cardaniani, cerca di ottenere maggiore libertà politica e sociale per il popolo e portare l’Austrasia a una vera democrazia, ma sono considerati dalla propaganda Cardaniana solo facinorosi, utopisti e pensatori “troppo” liberi. D’altra parte, in alcuni laboratori, i più “estremi” degli scienziati si occupano sempre più spesso di arti sperimentali e pericolose, tanto da essere tenute “segrete” per il mantenimento dell’ordine pubblico: mesmerismo, ipnosi, medianità, distillazione di sostanze nocive, vivisezione, esperimenti su cadaveri, teratologia, elementalismo, moto perpetuo e costruzione di esseri artificiali senzienti e Macchine Pensanti.
Molto interessante. Complimenti.
grazie mille… prima o poi sistemerò questo materiale in una forma coerente.
E’ il prima o poi il grande problema del creativo.
Io vivo di “prima o poi”. 🙂
Si dice che la vita sia quello che fai nei ritagli di tempo di quello che hai programmato di fare… eheheheh
Potrebbe essere, tristemente, vero.