Continua da QUI la traduzione della Seconda Guida alla Scrittura per Fighting Fantasy.
2. Varietà
Questo è un trucco recente che utilizzo da quando ho letto alcuni contributi sul processo creativo che utilizzano alla Pixar, una compagnia che ammiro molto (principalmente perchè i loro film hanno dato a me e mia sorella divertimento senza fine!).
Invece di concentrarsi su una buona idea, bisogna escogitare tre buone idee. È maggiormente probabile che (di fronte a tre opzioni complementari) si proseguirà sulla propria idea originaria, ma le altre due serviranno a sviluppare differenti prospettive, facendo sì che la mente possa considerare diverse strategie di approccio e utilizzare un po’ di pensiero laterale.
Con questo sistema è possibile vedere più facilmente i punti di debolezza delle varie idee e trovare vie per rafforzarle e renderle migliori. Si possono anche utilizzare le altre idee o inglobarle tra loro per eventuali successive Avventure.
Comunque, il punto principale è considerare tre scelte e vedere quale tra esse funziona meglio e se può piacere come funziona. Dopotutto nessuno vorrebbe essere nella posizione di Yann Martel, autore di Vita di Pi (2), dove
“…tutto finisce per concludersi in niente. Nonostante la sua ovvia scintillante promessa, ecco arriva un momento in cui realizzi che il sussurro che ti stava infastidendo per tutto il tempo dall’angolo più nascosto della tua mente sta dicendo la semplice, terribile verità: non funzionerà… La tua storia è morta dal punto di vista emozionale: ecco il punto cruciale. La scoperta è qualcosa che può distruggere la tua anima. Ti lascia con un ardente dolore.”
Esempio: voglio scrivere una mini-Avventura con un numero dei paragrafi che vada da 25 a 50, ambientata nelle terre di Kakhabad. Butto giù tre idee da valutare:
- Un prequel di Shrine of the Salamander (3) (vedi Fighting Fantazine 2), dove il protagonista è un campione dei Rospi Cornuti (4) che deve rubare l’Idolo di Verlang dai sacerdoti delle Caverne di Copperstone.
- Una combinazione tra una rissa da taverna e una baruffa al mercato dove il protagonista è un visitatore della città di Zuzbeck nelle Bakland (5), che dà una lezione a Orchi, Svinn, Elfi Oscuri o peggio.
- Un’Avventura ambientata nella Foresta di Snatta (6), dove il protagonista è un cacciatore di mostri che deve cacciare Volpi di Fuoco, Gatti di Snatta e così via, per procurare ingredienti per pozioni e incantesimi.
Alla fine, il prequel con il Rospo Cornuto mi è sembrato il più coinvolgente. Mi piace l’idea di provare a scrivere dal punto di vista di una enorme, pustolosa creatura dalle fattezze di rospo: movimenti differenti e così via…
Per fare pratica con questo “trucco”, si può prendere una delle idee espresse nel paragrafo “Contesto” e cercare di creare tre alternative per essa.
Quale di essa piace di più? Di quale risulta più facile scrivere? Perchè?
1: Impudent Peasant è un’Avventura di 50 paragrafi dell’autore di questo articolo, che prende il nome dalla (proverbiale) esclamazione di scocciatura che ne La Rocca del Male, lo Stregone Balthus Dire pronuncia quando l’eroe della storia lo affronta all’interno della sua fortezza: “Piccolo sgorbio presuntuoso!”
2: Un normale romanzo, che non ha niente a che vedere con il mondo dei gamebook.
3: Avventura amatoriale di 200 paragrafi, scritta dall’autore di questa guida, che appare su Fighting Fantazine 2. L’Idolo e le Caverne citate subito dopo appaiono solo in quella Avventura, in cui il protagonista deve recuperare proprio l’Idolo, appena rubato da uno dei Rospi Cornuti (l’eventuale protagonista del prequel).
4: I Rospi Cornuti (Horntoad) sono una specifica creazione dell’autore dell’articolo, simili a Uomini-Rana ma più alti e forti e dotati di due corna sulla testa.
5: Anche la città di Zuzbeck compare in Shrine of the Salamander, mentre le Baklands sono una delle regioni del Regno di Kakhabad, scenario delle Avventure presentate nella quadrilogia Sortilegio! di Steve Jackson.
6: La Foresta di Snatta e i suoi pericolosi abitanti appaiono soprattutto nel libro I Sette Serpenti di Steve Jackson.