I Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme sono stati il primo ordine cavalleresco del mondo e quello attualmente più nobile e potente, conosciuto oggi come Sovrano Militare Ordine di Malta.
Le sue radici affondano in Terra Santa e risalgono a prima delle crociate. Essi erano quelli che gli arabi chiamavano “uomini in nero” per il colore dei loro mantelli e coloro che raccolsero l’eredità e i segreti dei Templari dopo la loro distruzione.
Pochissimi anni dopo l’insediamento a Gerusalemme, nel 1070, i Cavalieri di San Giovanni posero la loro prima base italiana a Messina, un Gran Priorato che controllava l’intera Sicilia e parte della Calabria, rimanendo per sempre uno dei più importanti dell’Ordine. Tanto notevole fu questa presenza, che uno dei due quartieri medievali della Città dello Stretto si chiamava proprio “Priorato”, dal nome di questa istituzione.
Il Priorato di Messina aveva sede nel Piano di San Giovanni, a nord dell’attuale Viale Boccetta, e di esso rimane oggi la Chiesa di San Giovanni di Malta.
Più volte questi Cavalieri furono protagonisti della storia di Messina e di Sicilia.
Intorno al 1100 ebbero immense donazioni in città da parte dei re normanni. Nel 1523, scacciati dall’isola di Rodi che era il loro quartier generale, si rifugiarono per qualche tempo proprio a Messina, portando con sé i loro archivi e il loro favoloso tesoro. Nel 1571, proprio da questa città partirà l’alleanza cristiana per combattere la Battaglia di Lepanto, in cui i Cavalieri diedero un formidabile contributo.
Dopo il terremoto del 1783 essi mandarono aiuti e centinaia di schiavi per soccorrere i bisognosi e sgombrare le macerie. Pochi anni dopo, nel 1798, cacciati dalle loro terre stavolta per mano di Napoleone Bonaparte, molti Cavalieri rifugiarono nuovamente a Messina, che divenne sede principale dell’Ordine nel 1803 e per diversi anni a venire.
Infine, dopo il terremoto del 1908, i Cavalieri aiutarono i Messinesi e donarono alla città un complesso ospedaliero.
Oggi questi antichi “uomini in nero” sono diffusi in oltre 120 paesi, posseggono un seggio permanente all’ONU come “Osservatori” e comprendono un corpo militare attivo in molti scenari di guerra.
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