Un’umida stagione gialla – racconto completo

Un’umida stagione gialla sarebbe dovuto essere un racconto per il concorso Racconti Scelti della Pandemia Gialla. Il concorso è poi stato annullato, come si può leggere QUI e QUI, e in ogni caso il racconto non fu mai finito per tempo.

Una volta che l’obiettivo e i parametri del concorso non erano più importanti, ho rielaborato l’idea originale spostando l’attenzione dalla Pandemia Gialla ad una vicenda che può essere slegata da quella ambientazione di fondo (ma anche no).

Il racconto affonda quindi le sue radici nello scenario della Pandemia Gialla ma anche in una serie di post creati anni fa su un blog che ora non esiste più, in crossover con un altro blog ancora consultabile: Dottor Politovich. Un vero e proprio survival blog organizzato nel lontano 2007.

Al di là della genesi del racconto e delle citazioni dei “Gialli” e del “Dottor Politovich”, i personaggi che vi appaiono sono presi dalla vita reale anche se mescolando un po’ le cose, come si fa in questi casi: Cristian, Walter, Massimo ed Elettra sono un collage di nomi e persone reali. Cristian è davvero il padrone di Carmilla, che è assolutamente uguale a come appare nel racconto e spero sia ancora in forma, l’esperto di aikido è Walter ma il fisico del personaggio è quello di Massimo. Elettra ruba il nome ad una conoscente, il carattere a Saretta e il fisico, i vestiti e i due immensi rottweiler a un’altra ragazza davvero esistente ma di cui non so il nome.

La casa sul terrazzo esiste davvero e tutte le informazioni su posizione, porte blindate, scale, cisterne e bombole del gas sono reali, così come la descrizione del rifugio di Elettra, con la rimessa e il negozio di animali.

Anche la geografia della Città è assolutamente reale. Manca solo una ben dosata combinazione di terremoti, maremoti e pandemie di Lupinari perché le cose siano esattamente come nel racconto.

I Lupinari sono i “licantropi” della tradizione siciliana ovvero quei malati di epilessia, mal di luna o idrofobia che riempivano i racconti macabri dei secoli scorsi con le loro urla notturne, i contorcimenti, la bava. Quelli del racconto sono ovviamente la loro versione “infetta”, rabbiosa e post-apocalittica.

Infine, di Cimiteros, Babbaluci e soprattutto Bacianicchio, la Città è sempre stata piena.

Leggi Un’umida stagione gialla!

Mauro Longo
Mauro Longo
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8 commenti

  1. Sempre un piacere avere nuovo materiale del Survival Blog da leggere e da adottare. 🙂

    Mmh, però sto avendo difficoltà a scaricare il pdf… Riproverò domani, magari è un mio problema temporaneo. 🙂

    Ciao,
    Gianluca

  2. I Babbaluci li conosco perche` mio nonno ne era ghiotto e, subito dopo la pioggia, andava in giro per fossi a raccoglierne (sono le lumache, vero?) ma Cimiteros e Bacianicchio cosa sono? Spiegami io sono un mezzo siculo di seconda (quasi terza) generazione e molte cose mi mancano…

    • Si tratta di una serie di retroscena talmente criptici che solo io potrei capirli tutti e tre: I babbaluci erano un gruppo di attivisti metropolitani di messina di qualche anno fa. I cimiteros on sono sicuro: forse un gruppo di ultras del Messina o una crew di metallari, fatto sta che ci sono davvero delle scritte in una certa zona della Città “Cimiteros Ovunque”. “Bacianicchio” è invece un’intraducibile termine dialettale che designa un certo tipo di persone. Basta pensare a cosa possa essere lo “nicchio”.

  3. Ciao, sono giunto al tuo blog partendo da quello di “Plutonia Experiment”, passando per “Book and Negative” e, infine, per “Nella mente di Redrum”. Ho letto il tuo racconto tra il viaggio di andata e quello di ritorno dal lavoro (vivo a Roma ed utilizzo la metro per un lungo tragitto). Mi è piaciuto molto. Hai creato la giusta situazione e, soprattutto, hai saputo rendere bene – con soli quattro protagonisti, due addirittura appena accennati – lo spirito di una generazione, quella degli attuali venti/trentenni. Questo lo dico pur essendo io uno che si avvicina ai 50 anni. Complimenti e grazie infinite per avermi intrattenuto in maniera piacevole e stimolante.

  4. Ehi!! ma grazie a te per il commento. E’ un racconto che mi è piaciuto molto scrivere e che forse un giorno avrà un seguito, se trovo però una bella idea e una ispirazione forte. Finirei altrimenti per rovinare qualcosa di fatto e finito per buttare giù un mediocre “parte seconda”. Se l'”estate gialla” dovesse continuare ti faccio senz’altro sapere… 😉

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