Scriveva più o meno Borges di essere maggiormente orgoglioso di quello che aveva letto, piuttosto che di quello che aveva scritto.
Ed era Borges.
Nell’ideare Giocatori di Ventura può essere utile definire il genere e i crediti. Ecco quello che voglio metterci dentro:
- Le mappe del tesoro, le chiavi e gli indovinelli
- Il fantastico “realistico” di Uno Sguardo nel Buio e il gusto per l’avventura solare e scanzonata
- Pirati, bucanieri, contrabbandieri e furfanti, picari, truffatori, menestrelli e mendicanti
- Le città cadenti e i vicoli malfamati di Howard e Leiber, la spada e il sortilegio, la cappa e la spada
- I regolamenti veloci e semplici come quelli dei Librogame e dei Giochi di Avventura
- Le schede del personaggio con i disegni delle locazioni corporee e gli slot per gli Oggetti indossati
- La gestione dell’Equipaggiamento attraverso un numero finito di Oggetti
- Le trovate rutilanti e sorprendenti di Fighting Fantasy
- Le risse nelle taverne del porto, con gli ubriachi appesi ai candelabri
- La semplicità (semplificata) del d20 system
- L’esplorazione delle terre e dei mari su mappe esagonate
- L’esplorazione dei sotterranei in mappe quadrettate
- Il sandbox e le possibilità di movimento e interazione con il mondo di Fabled Lands
- La versitilità e la complessità delle avventure di Pathfinder
- Il fascino dell’illustrazione fiabesca e della pittura pre-raffaellita
- Le grandi mitologie e leggende del nostro mondo, i cicli cavallereschi e le storie di fate, l’epica antica e le corti rinascimentali
- Il rumore del lancio dei dadi che rollano sul tavolo
- Cumuli di monete d’oro dentro forzieri chiusi a chiave o spalancati e strabordanti
- Il Narratore
- Gli angoli cupi e le fosche leggende di Dragon Warriors
- Erboristeria, Alchimia, Scaramanzia e Spiritismo
- L’adolescenza e il sogno dell’avventura meravigliosa
- Qualcosa di nuovo