Quarta e ultima parte del mio articolo su Gord il Miserabile (Gord the Rogue) apparso sull’ultimo numero di DM Magazine. Gord è il furfante/avventuriero/eroe creato da Gary Gygax per i suoi romanzi nel mondo di Dungeons & Dragons.
5. Dopo l’apocalisse
Diversi anni dopo la sconfitta di Tharizdun, nel 1996, Gord appare nuovamente in un racconto che ne riferisce le imprese dopo la fine del Multiverso. Il Signore dei Gatti di Yarth (questo il nuovo titolo ufficiale del personaggio) viaggia dalla sua nuova dimora dimensionale fin sulla Terra dei giorni nostri (ricordate? Yarth e Earth sono connessi da stretti legami planari) e si schiera al fianco di una gang di Los Angeles, per combattere l’invasione del nostro mondo da parte del malvagio signore dei demoni Baphomet.
Il racconto si chiama Evening Odds e appare nella raccolta di racconti Pawn of Chaos della White Wolf Edizioni. Il tema del racconto non è l’unica stramberia a cui allude il titolo.
Altra grande stranezza è che Gord viene considerato una sorta di ulteriore versione del Campione Eterno di Michael Moorcock e infatti l’intero volume è in realtà dedicato a Elric di Melniboné e ad alcune altre versioni o storie di questo personaggio sviluppate da diversi autori della scena weird e fantasy anglosassone. Come Gord sia finito per essere una versione del Campione Eterno di Moorcock e quale sia la resa di questo racconto tanto strambo non saprei, visto che questo è l’unico dei testi citati che non possiedo.
L’ultima apparizione editoriale di Gord ritorna invece per fortuna al periodo in cui il nostro eroe è un abile ladro che si aggira per le vie di Falcovia, insomma il Gord più classico e meno “bizarro”. The Return of Gord è una storia apparsa sul numero 344 di Dragon, la celebre rivista dedicata a Dungeons&Dragons e che in quel periodo fortunato della sua vita editoriale era ottimamente realizzata dalla Paizo Publishing, la stessa dell’attuale Pathfinder. L’occasione è il numero che sancisce nel 2006 il trentennale del magazine e per quella storica uscita la rivista si tira a lucido e accoglie molti contenuti speciali. L’autore è di nuovo e sempre Gygax, coadiuvato però da K. R. Bourgoine, un misterioso personaggio che tempo fa affermava anche di stare lavorando a un nuovo romanzo su Gord ma di cui si sono perse le tracce.
6. Ritornando in Italia
Come abbiamo già detto, la EL riuscì a portare in Italia i primi tre romanzi di Gord usciti con la New Infinities, ma la collana “librifantasy” si interruppe prima di completare le avventure del personaggio, con La notte infinita datato al 1992. Gord the Rogue era diventato “Gord il Miserabile” (povero Gord) e le sue avventure italiane sono da allora destinate a rimanere incomplete.
I volumetti italiani richiamano per dimensioni quelli originali, ma rimane inesplicabile la scelta delle illustrazioni di copertina, assolutamente migliori delle originali ma non molto attinenti al tema dei libri (come non ricordare il mandrillo urlatore de La città maledetta?).
Oggi si possono recuperare i volumi americani della saga sui grandi negozi online paradiso dei collezionisti, mentre quelli italiani solo nelle bancarelle delle librerie nostrane che frequentano le grandi fiere del fumetto e dei giochi di ruolo, accanto ai librogame.
Qual’è il valore delle storie di Gord?
Belle avventure fantasy in stile anni ’80, adatte soprattutto agli amanti di D&D e in particolare a quelli che prediligono l’ambientazione di Greyhawk. Nonostante io sia uno di questi, devo anche ammettere che, “letterariamente parlando”, la narrativa di Gygax non sia come quella di Fritz Leiber o degli autori delle storie del Mondo dei Ladri (per citare due corrispettivi fantasy vicinissimi per temi e stile). È anche vero però che non siamo neanche nella serie z del fantasy, anzi le avventure di Gord non sfigurano se paragonate ai cicli di Dragonlance di Weis e Hickman o alle storie di R. A. Salvatore per Forgotten Realms. Gygax fallisce quando il romanzo si trasforma in un’avventura di D&D (specie se dei livelli epici) ma nelle altre parti e soprattutto nelle prime storie le peripezie di Gord sono emozionanti, coinvolgenti e divertenti.
Per chi ha letto i tre libri in italiano e ritiene di voler mettere alla prova il proprio inglese, il consiglio è allora quello di recuperare nell’ordine: Saga of Old City, Night Arrant e Artifact of Evil e godersi il Gord “originale”, tralasciando quello noioso e forse anche ridicolo dell’ultimo romanzo e di Evening Odds.