Repubblica Fiorentina, 1348. Arrigo, detto Corvaccio, è accerchiato dai Morti in una casupola tra le campagne di Certaldo. Riuscirà a fuggire e a mettersi in salvo dal Flagello che si è abbattuto sui regni degli uomini? Un racconto interattivo ambientato nel mondo del Decameron dei Morti.
Come detto qualche post fa, The Incipit è il bellissimo sito italiano dove poter postare delle storie a bivi che tutti possono leggere e votare, scegliendo di volta in volta il paragrafo con cui la storia continua… Una sorta di “Scegli la tua avventura” che però poi alla fine genera un racconto univoco e non uno ramificato. Ed ecco allora che ho deciso di aprire le vicende e l’ambientazione del mio Decameron dei Morti a nuovi sviluppi, ideando un racconto interattivo che tutti quelli interessati possono scrivere con me.
Il racconto si chiama Ricordati che devi risorgere ed è appena uscito il quarto episodio: Di fronte a me, Sapienza a nulla vale. Siete tutti invitati a partecipare a questo esperimento di scrittura collettiva, in questo modo:
- Ricordati che devi risorgere sarà diviso in 10 episodi. Ogni episodio verrà scritto in base alle preferenze espresse alla fine dell’episodio precedente.
- Una domanda concluderà infatti ogni episodio: come proseguirà la storia? Potrete votare una delle 3 possibilità previste di volta in volta e partecipare insieme agli altri lettori nel cambiare il corso degli eventi, definire il personaggio, intrecciare la trama.
- La maggioranza dei voti determinerà lo sviluppo del capitolo successivo.
- Potrete inoltre lasciare i vostri commenti ad ogni episodio, scambiare le vostre opinioni, idee e suggerimenti con gli altri lettori, con me e condividere la storia sui social network.
Continuate la storia con me!
Ricordati che devi risorgere – Episodio 4
Di fronte a me, Sapienza a nulla vale
(…)
Mentre principiava a piovere giunsi dunque ad un basso muro che circondava una corte ricoperta di sterpi. Al centro di essa, a forse cento passi innanzi a me, vi era una chiesa plebana affiancata da un basso campanile. Al lato opposto vi eran issate delle croci di legno come per le sacre rappresentazioni, mentre travi, pali e cataste di legno occupavano il centro del cortile.
Il muricciolo si apriva in un ingresso arcuato, attraversato da un sentiero fangoso i cui solchi si andavan già riempiendo di pioggia. Sull’arco era posta una lapide di pietra grigia, con al centro incisa una testa di morto scarnificata. Attorno a quel teschio, una vecchia epigrafe un tempo recitava MEMENTO MORI, che nella latina favella come sapete significa “Ricordati che devi morire”.
Eppure una qualche mano malevola o irriguardosa aveva scalpellato via la le prime due lettere e aveva completato le rimanenti fino a formare un termine nuovo, sicché l’intera epigrafe ora recitava MEMENTO RESURGERE.
Ricordati che devi risorgere.
In quel momento udii alle mie spalle un tramestio nel fogliame e dei passi pesanti provenire dal margine del bosco. Esitai allora, incerto sul da farsi.
Cosa farà Corvaccio in questi frangenti?
- Si volterà ad affrontare quello che proviene dalla selva alle sue spalle
- Si nasconderà nel cortile tra gli sterpi e attenderà di veder che cosa accade
- Tirerà dritto fino alla chiesa, cercandovi rifugio