Prosegue inesorabile verso la conclusione questa terza edizione de “I Corti” di Librogame’s Land.
Consegnati i racconti-game nei tempi richiesti, ormai da settimane è il momento di leggerli, giocarli e giudicarli.
Se non l’avete ancora fatto, correte a iscrivervi al forum. Questo vi consentirà di poter commentare e votare i racconti-game ai fini del concorso. Altrimenti potete semplicemente scaricarli e giocarli da soli, passando qualche minuto di relax veloce e, speriamo, di divertimento.
Ogni settimana verrà pubblicato dal sito uno dei racconti e per i 7 giorni successivi sono aperte le votazioni. Dato che la paternità delle opere è riservata e l’autore di questo blog partecipa al concorso, non commenterò gli 8 racconti-game ma mi limiterò a segnalarveli.
Continua la sfida Il Forestiero, di cui trovate QUI la discussione dove votare e commentare e QUI il racconto-game vero e proprio.
Ecco il Prologo:
PROLOGO
“Lucca, tanto tempo fa…”
Si dice che un cavaliere forestiero entrò in città al calar della sera. In pochi notarono il suo arrivo: i bottegai, infatti, intenti a sbrigare gli ultimi affari quotidiani, sbaraccavano lesti per tornare al focolaio familiare, se non altro per sottrarsi al freddo che l’autunno cominciava ad imporre ai cittadini di Lucca. Oggi, il giorno settimo del mese di Novembre dell’anno del Signore 1397, il lavoro aveva lietamente prosperato; un ricco borghese dei più in vista in città, aveva infatti commissionato abiti delle migliori sete al tuo Maestro, e l’ordine aveva messo in fermento tutta la bottega, perfino la signora Elda, la taciturna moglie del principale, si era concessa nella pausa un po’ di tempo per preparare il buccellato: neanche fosse domenica! Il cavaliere forestiero, in sella ad un destriero bianco, procedeva cauto ma risoluto, avvolto da un fluente mantello, taciturno come chi non vuole turbare la quiete di alcuno, come fosse finalmente giunto a destinazione dopo un lungo viaggio. Il suo regale cavallo bianco non tradiva fatica, anzi c’era qualcosa in lui di superiore che ti affascinava.
Ancora in pochi, però, vi prestarono attenzione, eppure quel lungo drappo che avvolgeva le figure non poteva certo passare inosservato. Eri appena uscito dalla bottega ed il rintocco delle campane segnava l’ora del rientro, ed ecco che, salutato Mastro Fiorenzo, incrociavi per un attimo questa imponente figura equestre. Il suo mantello non porta segni di riconoscimento di nessuna fazione che tu conosci: né guelfo, né ghibellino, né il suo cavallo porta stemmi o decorazioni.
Qualcosa dentro di te, più di una semplice curiosità, ti impone di capire. Da dove viene? Chi è costui?
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