Un’assaggio del mio articolo su En Garde! presente in DM Magazine 43: un gioco di ruolo su duellanti, moschettieri e scavezzacollo ambientato nel Seicento parigino. Quasi 40 anni di storia alle spalle e ancora molto amato dagli appassionati!
Come d’Artagnan, ogni giocatore di En Garde! inizia interpretando un giovanotto di belle speranze appena arrivato a Parigi, desideroso di farsi largo in questa società composita e classista. La sua origine sociale può essere quella di un nobile, un gentiluomo o un semplice contadino, può avere una borsa piena di denaro o essere povero in canna, essere già un abile spadaccino o non aver mai tenuto in mano una lama. Quello che i giocatori hanno in comune in En Garde! è però il loro obiettivo principale e cioè quello di aumentare la propria posizione e salire quel palo della cuccagna che è la società parigina, facendosi vedere nei posti giusti, frequentando amici altolocati, unendosi al giusto reggimento o club e, naturalmente, vincendo duelli!
En Garde! È uno dei giochi di ruolo più vecchi della storia di questo hobby, visto che la sua prima pubblicazione è del 1975, a firma di Frank Chadwick e ad opera della Game Designers’ Workshop (GDW).
In realtà, meglio dire subito che parlare di “gdr” per come lo intendiamo oggi è abbastanza improprio. En Garde! Appare infatti più come un “gestionale” per duellanti e cicisbei in una ipotetica Parigi del XVII Secolo, piuttosto che un gioco da tavolo collaborativo che stimoli narrazione e interpretazione.
Alla sua prima uscita, il gioco consisteva soprattutto in una simulazione di duelli tra due contendenti, dove le sole regole necessarie erano quelle delle “mosse” di scherma da effettuare nel combattimento e delle varie routine che si potevano creare dalla combinazione delle stesse.
In pratica, due giocatori decidevano in segreto la combinazione delle mosse che volevano effettuare durante il duello e le comunicavano al GamesMaster, che poi risolveva il duello a secondo del confronto tra le due routine.
Il gioco esisteva ancora prima della pubblicazione e veniva divulgato da Chadwick fin dalla prima metà degli anni ’70, basandosi strettamente su queste meccaniche e su tale situazione di gioco. In poco tempo fu chiaro all’autore che ai giocatori piaceva molto anche creare e gestire i retroscena dei propri duellanti e farli vivere e sviluppare in un contesto più ampio, che desse anche delle giustificazioni ai continui scontri che avevano luogo tra i personaggi.
Poco a poco, Darryl Hany, Frank Chadwick, John Harshman e Loren Wiseman della GDW aggiunsero tutti gli altri elementi che confluirono nella prima edizione del gioco: le origini del personaggio, il rango sociale, l’appartenenza a questo o quel Reggimento, i club da frequentare, le dame da conquistare, i seguaci da addestrare, la gestione del denaro e dello status.
Tutto questo non prevedeva comunque accenni a una qualsiasi ambientazione, a parte “Siamo nella Parigi del XVII secolo”, ad avventure, a campagne, scenari o situazioni di azione, narrazione, interpretazione o investigazione.
Se dobbiamo attenerci solo a quello che si evince dal manuale pubblicato, il gioco consiste nel “decidere” settimanalmente le azioni che il proprio personaggio compie e nel risolverle (da parte del GamesMaster) sotto forma di guadagno o perdita di denaro, status e rango. Insomma proprio un gestionale abbastanza astratto, in cui i giocatori potrebbero far tutto anche da soli e inviare di tanto in tanto comunicazione al GamesMaster.
Anche per questa sua natura, all’inizio En Garde! era giocato per posta ordinaria, soprattutto in Gran Bretagna. Una seconda edizione del 1978 apportò alcune correzioni e aggiunte ed ebbe ben sette ristampe fino al 1983, quando il gioco andò fuori produzione. Nonostante questa apparente uscita di scena, alcuni gruppi continuarono a giocare per gli anni successivi, sperimentando anche soluzioni improbabili: per esempio un programma in BASIC del 1985 che permetteva una partita collettiva fino a 50 giocatori.